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Comunicati 2018

Al servizio del bene comune di noi cittadini

“Siete al servizio del bene comune di noi cittadini. Quel bene comune che è costituito dall’insieme dei valori umani che distinguono uno Stato degno di questo nome, da una pura convergenza di egoismi opposti”. Lo ha detto questa il vescovo Ivo Muser ai Carabinieri che si sono ritrovati nella chiesa dei Domenicani a Bolzano per festeggiare la loro patrona, Maria “Virgo fidelis”.

“La naturale socievolezza della persona umana non genera comunità fondate solo su vincoli di consanguineità o di parentela - ha sottolineato mons. Muser -. Esiste per l’uomo la possibilità di costruire società che si fondano sulla condivisione di beni umani di carattere spirituali. Anzi un popolo, nel senso più forte del termine, nasce e si mantiene là dove più persone condividono lo stesso bene comune, che non si riduce alla sola utilità comune”. Un concetto che dovrebbe declinarsi anche nella “società politica, lo Stato, che deve essere comunità di questo genere”. Il vescovo ha ricordato che uno Stato deve la sua unità interna “all’autorità della legge e della Costituzione”. “Ma prima ancora – ha sottolineato – deve la sua unità interna alla condivisione dello stesso universo di valori che una generazione trasmette all’altra”.

Citando s. Agostino, il vescovo ha ammonito: “Tolta la giustizia, che cosa sono gli Stati se non bande di ladri?”. “Lo slogan ‘prima noi e poi gli altri’ – ha aggiunto – non promette un futuro di pace e di giustizia. La giustizia e il bene comune devono essere il grande impegno di uno Stato e di voi, cari Carabinieri, che siete chiamati a difendere il bene comune spesso insidiato dalla prepotenza, dalla sopraffazione, dalla prevaricazione di chi vuole imporre il proprio interesse privato”. Rivolgendosi agli uomini dell’Arma, impegnati sul territorio altoatesino, il vescovo ha ricordato che “abbiamo bisogno di politici e di cittadini onesti, dediti alla giustizia e al bene comune”. “Questa missione – ha proseguito il vescovo – anzi, questa vocazione, impegna tutti noi: ciascuno di noi sul proprio posto e sullo sfondo delle proprie relazioni”. In questo senso, Maria, “Virgo fidelis” perché è stata “fedele all’opera di suo Figlio Gesù” dall’Annunciazione alla Pentecoste, è per i Carabinieri “guida nel vivere la fedeltà nella sua duplice realtà: credere in Dio, il sommo bene, per non lasciarsi vincere dal male e impegnarsi per il bene comune nella nostra società. Maria Santissima, la Virgo fidelis, ci ottenga lo spirito di servizio e di essere coerenti e onesti”.

Nell’introdurre la celebrazione, il cappellano militare don Gianmarco Masiero ha ricordato l’importanza che ha per i Carabinieri l’esempio di Maria, rimasta fedele a Gesù anche nei momenti più difficili. “La difesa della pace è difesa dell’ordine vero”, ha sottolineato il comandante della Legione Carabinieri Trentino Alto Adige, generale Ugo Cantoni. Ricordando i molti Carabinieri che hanno perso la vita in servizio, il gen. Cantoni ha ricordato, infine, che “non si è eroi solo cadendo in battaglia, ma si è eroi anche portando gli alamari e svolgendo il proprio servizio con generosità”.

La celebrazione eucaristica si è conclusa con la “Preghiera del Carabiniere alla Virgo fidelis”, composta nel 1949 dall’allora Ordinario militare, l’arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone.