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Proposta di accompagnamento per parrocchie e unità pastorali
L’Ufficio pastorale e la Caritas diocesana offrono una serie di incontri online dedicati a chi accompagna i malati e le persone in lutto. Gli incontri saranno introdotti da un breve focus tematico, e successivamente daranno ampio spazio alla condivisione di esperienze. Sono invitati singoli e gruppi, preti, diaconi e laici, che nella parrocchia o unità pastorale già stanno sviluppando o intendono sviluppare un’attività di accompagnamento delle persone malate o in lutto. Gli incontri hanno luogo dalle 19:30 alle 21:00. È richiesta l’iscrizione tramite mail a gemeinschaft.comunita(at)caritas.bz.it.
Vorrei ora menzionare altri tre argomenti che mi stanno a cuore e sono in relazione con il nostro tema diocesano: l'assistenza ai malati e ai morenti, la preparazione ai sacramenti e la responsabilità per il Creato.
L'assistenza ai malati e ai morenti
La pandemia ci ha reso ancora una volta particolarmente sensibili a questa tematica. Ma è anche un argomento che sta assumendo una dimensione completamente nuova attraverso gli attuali dibattiti sull'eutanasia e il suicidio assistito. Ci terrei a evidenziare quanto mi sta a cuore in modo molto sintetico: "Nel decidere la direzione da seguire, dobbiamo scegliere la vita.
Abbiamo sperimentato molto chiaramente cosa manca quando viene meno la vicinanza umana nel fine-vita. Al di là di qualsiasi misura medica, abbiamo bisogno di incoraggiamento e di conforto, di qualcuno che ci dica: "Sono con te e ti starò vicino, qualunque cosa accada". Come cristiani, siamo sempre saldi nella speranza che la vita non perde mai il suo significato, anche attraverso la sofferenza e la malattia. È di questa speranza che diamo testimonianza quando siamo vicini ai malati e ai morenti. Dovrebbero terminare il loro cammino terreno stringendo la mano di qualcuno e non per mano di qualcuno.
Bisogna riflettere seriamente sul perché una persona desideri morire. Spesso sono gravi circostanze esistenziali, esperienze di grande dolore e profondo sconforto a togliere ad una persona la volontà e la forza di continuare a vivere.
Nell'accompagnamento dei malati e dei morenti, così come dei malati mentali, tuttavia, sarebbe un'alternativa comoda fermarsi e soddisfare semplicemente il loro desiderio di morire. Esso è spesso da ricondurre ad ansie e preoccupazioni, come ad esempio la paura del dolore, della solitudine o il pensiero di essere un peso per i parenti. Queste situazioni estreme di angoscia non andrebbero tuttavia affrontate con l’uccisione o con il suicidio assistito.
Che ne sarebbe della nostra società, del sistema sanitario e sociale, se il primo auspicio nell’incontrare e rapportarsi con persone malate e disperate non fosse più l’accompagnamento amorevole in vita, ma l'uccisione - possibilmente più economica, facile e veloce - o l'assistenza al suicidio? A che tipo di pressione esporremmo gli anziani e i malati gravi?
In tutto il dibattito sull'eutanasia e sul suicidio assistito, si argomenta spesso facendo uso del concetto di libertà. Vale la pena esaminare più da vicino questo aspetto. La decisione di porre fine alla propria vita o il desiderio di essere assisiti nel morire si basa su una tale serie di fattori esterni e di determinanti sociali, che non è possibile trattare il problema come se fosse semplicemente una questione di libertà individuale. In molti casi, queste persone soffrono proprio per una forte limitazione della loro libertà e spesso non vedono più alternative alla morte. Per questo ritengo fondamentale che invece tali alternative vengano mostrate: cito ad esempio la medicina palliativa o la sedazione in caso di dolore estremo. Allo stesso tempo, la libertà non vive mai semplicemente in uno spazio vuoto, ma si realizza essenzialmente nel dialogo e nella responsabilità reciproca. Non l'arbitrarietà, ma la responsabilità per l'altro è la massima espressione della libertà.
Nel decidere la direzione da seguire, dobbiamo scegliere la vita. Vorrei che come chiesa assumessimo una posizione chiara, anche politicamente, ma non solo. Ma soprattutto scegliendo incondizionatamente di portare vicinanza. Nessun essere umano dovrebbe essere lasciato solo, nessun grido di aiuto dovrebbe rimanere inascoltato. È nostro compito come cristiani testimoniare la vicinanza e l'amore di Dio, che supera anche la morte, sfruttando tutte le possibilità per alleviare la sofferenza fisica e psichica, avvalendoci di ogni concreta modalità per includere socialmente le persone e per accompagnarle spiritualmente. Ma anche accettando i limiti della medicina: ciò vuol dire non sottoporre nessuno a terapie non volute; vuol dire interrompere o desistere se un trattamento non raggiunge più il suo scopo. In ogni caso, non dobbiamo permetterci di condannare nessuno per le sue decisioni e per la sua sofferenza.
dal ‘Discorso programmatico’ per l’Anno pastorale 2021-2022; paragrafo 3/a
Per chi non può impegnarsi “in presenza”, sono molte le occasioni di formazione offerte dall’Ufficio nazionale di Pastorale della Salute (UPS-CEI).
E’ una missione ecclesiale ed una professione retribuita: scopri requisiti e modi per diventarlo. Contatta chi lo è già da tempo…
Nella loro sinteticità le proposte seguenti possono essere di valido aiuto a chi, nelle diverse Parrocchie e Unità pastorali, vuole cominciare o perfezionare il cammino per la creazione di una piccola “équipe”. Siccome le parrocchie della nostra Diocesi sono molto diverse tra loro nella dimensione e nell’indole, non si tratterà di applicare alla lettera tutti i suggerimenti, ma di tradurre nella propria realtà i temi e le prospettive indicate.
...le varie Associazioni offrono opportunità formative. Cerca quella che fa per te!
Scopri le offerte formative per la pastorale della salute e del lutto nella parrocchia e unità pastorale.
I sussidi sono disponibili presso l'Ufficio pastorale.
Questo libretto informativo vuole essere un sostegno e un accompagnamento per coloro che si trovano a vivere un lutto e per chi vorrebbe essere loro di aiuto.
Nel 2017 a livello provinciale è stata creata la Rete di prevenzione del suicidio, attualmente coordinata dalla Caritas diocesana. L’obiettivo è sviluppare l’intervento a supporto delle persone a rischio di suicidio e dei loro familiari, promuovendo varie attività di prevenzione del suicidio. La rete può contare sulla partecipazione di più di 20 partner pubblici e del terzo settore, viene sostenuta parzialmente dall’Ufficio per la Tutela dei minori e l'inclusione sociale della Provincia Autonoma di Bolzano.
La Caritas diocesana svolge da molti anni un servizio di accompagnamento delle persone che vengono aiutate nella elaborazione del lutto; è presente inoltre nelle realtà di “Hospice e cure palliative” per i malati terminali. Il Servizio Hospice si impegna perché le persone possano vivere con dignità e autodeterminazione l’ultima fase della loro vita. Si impegna ad accompagnarle ovunque si trovino o lo desiderino: a casa, in ospedale, in casa di riposo o nel reparto di cure palliative.
...quando la malattia - altrui e propria - è via alla santità.
Francesco, con lo spirito dell'avventura che l'aveva sempre infiammato, si buttò nella lotta fra Assisi e Perugia, due città così vicine e così nemiche. Dopo la disfatta subita dagli assisiani a Ponte San Giovanni, egli fu fatto prigioniero dai perugini a fine 1203 e restò in carcere per un lungo terribile anno; dopo che i suoi familiari ebbero pagato un consistente riscatto, Francesco ritornò in famiglia con la salute ormai compromessa. La madre lo curò amorevolmente durante la lunga malattia; ma una volta guarito egli non era più quello di prima, la sofferenza aveva scavato nel suo animo un'indelebile solco, non sentiva più nessuna attrattiva per la vita spensierata e i suoi antichi amici non potevano più stimolarlo.
Era avviato alla vita del cavaliere, la conversione avvenne durante una convalescenza, quando si trovò a leggere dei libri cristiani…
Don Camillo de Lellis da Bucchianico nacque il 25 maggio 1550 a Bucchianico di Chieti nell’Abruzzo…
San Giuseppe Moscati è stato definito "medico dei poveri". Di più...
Sant'Agostina Pietrantoni (al secolo Livia) SUORA DELLA CARITA’, morì non ancora 30enne, pugnalata da un suo assistito all'ospedale Santo Spirito di Roma. Era il 13 novembre del 1894. Giuseppe Romanelli - uno dei malati più violenti - l'aveva minacciata più volte. Ma Suor Agostina aveva continuato ad aiutare sia lui che la mamma cieca.
I medici-chirurghi sono cristianamente sotto la protezione dei Santi Cosma e Damiano, ma il principe patrono della categoria è San Luca evangelista, che una lunga tradizione vuole originario di Antiochia, tanto da essere denominato “il medico antiocheno”. Di più...
Nel periodo della malattia, Gemma legge la biografia del venerabile passionista Gabriele dell’Addolorata (ora santo). Gemma ha un'apparizione del venerabile la sera dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata, fa voto di verginità. Nella notte seguente il venerabile Gabriele le appare nuovamente chiamandola "sorella mia" e porgendole a baciare il segno dei passionisti che gli posa sul petto. Nel mese di gennaio nonostante le terapie mediche, la malattia di Gemma, osteite delle vertebre lombari con ascesso agli inguini, si aggrava fino alla paralisi delle gambe. Ad aggravare la situazione, il 28 gennaio si manifesta anche un’otite purulenta con partecipazione della mastoide. Di più...
Francesco (nome di battesimo) alla tenera età di quattro anni perse la madre, morta a 38 anni. Ogni volta che il piccolo cercava e invocava la presenza della mamma, gli rispondevano, puntando il dito verso il cielo, “Tua mamma è lassù”.
Perse oltre la madre anche due fratelli. Poi, a causa del colera, anche della sorella maggiore Maria Luisa. Nel 1859 Gabriele e i suoi compagni si trasferiscono a Isola del Gran Sasso, in Abruzzo per continuare gli studi in vista del sacerdozio. La sua salute si andava deteriorando, sia per la sua costituzione fisica fragile, sia per la vita rigida della comunità, sia per le sue privazioni volontarie supplementari. La tubercolosi polmonare lo condurrà alla morte, nel 1862, a soli 24 anni. Di più...
Novembre 1918, Marthe cadde a terra e non riuscì più ad alzarsi: fu l'inizio della sua misteriosa patologia, che venne diagnosticata come encefalite letargica, ma alcuni la definiranno «coma mistico».
Il coma durò fino al marzo-aprile del 1921, poi Marthe tornò lentamente a camminare…Dal 1928 la paralisi colpisce tutto il corpo. Per 50 anni consecutivi non mangerà più e non berrà più; le verranno inumidite le labbra con acqua o caffè e nutrirà soltanto più l’anima con l’Eucaristia; tuttavia l’Ostia non veniva inghiottita, ma spariva letteralmente e inspiegabilmente tra le sue labbra e molte persone furono testimoni di questo inspiegabile fenomeno. Il 2 febbraio 1929 perse anche l’uso delle mani e dovette imparare a scrivere servendosi della bocca.
E’ fondatrice dei “Foyers de Charitè” (Focolari della Carità).
"Mamma, i giovani sono il futuro. Io non posso più correre, però vorrei passare loro la fiaccola come alle Olimpiadi. Hanno una vita sola e vale la pena di spenderla bene". È il messaggio che Chiara Badano (1971-1990) ha lasciato alla gioventù di oggi. Pochi i suoi anni di vita, ma tutti in ascesa. Ricca di doti, intelligente, bella e sportiva, è colpita da un tumore ma non si arrende. Si affida alla volontà di Dio e va incontro a Gesù con amore di sposa. Ragazza normale, è straordinaria nel suo vissuto quotidiano. Appartenente al Movimento dei Focolari, scopre in Dio Amore l'ideale di vita: colma di gioia la diffonde intorno a sé. Predilige i piccoli, gli umili e i poveri; soprattutto i bimbi dell'Africa che vorrebbe raggiungere...
...dedicati alle malattie, alla vita in ospedale, ad esperienze di pre-morte
Beata Chiara Luce Badano: Il film sulla vita della Beata Chiara Luce Badano. Giovane ragazza, malata di tumore (osteosarcoma) e morta a 18 anni
Bianca come il latte, rossa come il sangue (2013): Ispirato all’omonimo romanzo. Tratta il tema del cancro in giovanissima età (liceali), dell’amicizia e del dono di midollo per salvare un’altra persona
Misure straordinarie (2010): Basato sul libro The Cure della scrittrice, Premio Pulitzer, Geeta Anand, il film racconta di John Crowley, impegnato nello straordinario sforzo per trovare e sviluppare una cura per i suoi due dei tre figli ai quali viene diagnosticata la malattia di Pompe
Miracoli dal cielo (2016): Il film è basato sul libro “Miracoli dal cielo” di Christy Beam, che racconta la vera storia della sua giovane figlia che ha avuto un’esperienza di pre-morte guarendo poi da una malattia incurabile. Su malattia incurabile di bambini e miracolo di guarigione; unità della famiglia, forza della preghiera comune …
RIDE – (2018) di Valerio Mastrandea: Sul lutto prematuro, morte del marito e padre sul lavoro.
Domani è un altro giorno: Due amici, un cane e la malattia
Truman-un vero amico è per sempre: a questo film si ispira- e quasi lo copia - il film “Domani è un altro giorno”
10 serie tv imperdibili ambientate in ospedale (Una rassegna di titoli dei medical drama più popolari degli ultimi anni: 10+1 serie tv ambientate in ospedale tra casi medici e intrecci sentimentali; https://www.optimagazine.com/2019/07/26/medical-drama-10-serie-tv-imperdibili-ambientate-in-ospedale/1536051)
Anche nel 2021/2022 è proseguito l'appuntamento settimanale in cui far sentire l’ATTENZIONE DELLA CHIESA LOCALE alla MALATTIA e alla DISABILITA’.
Paola Vismara ha dato VOCE A DISABILI E MALATI, A CHI LI ASSISTE IN VARI MODI, ALLE ASSOCIAZIONI attive sul TERRITORIO. Focus anche SUI PASSI CHE SI FANNO A LIVELLO DIOCESANO nella Pastorale con persone disabili e nella Pastorale della salute e del lutto.
Non sono mancate le INTERVISTE a PERSONE che hanno sperimentato/sperimentano malattia e disabilità, ne fanno tesoro e le vivono con fede esemplare, diventando TESTIMONI PREZIOSI, come il cristallo, PROPRIO PER ESSERE FRAGILI!
Ascolta tutte le puntate del 2021/2022 nel podcast.
La voce del Vescovo nel commento a tre parole del Messaggio di papa Francesco: EMPATIA- VULNERABILITA’- RELAZIONE , nella puntata di “Prezioso e Fragile” del 3.02.2021
Link: https://www.radiosacrafamiglia.it/rubriche/prezioso-e-fragile.html
Il Settore di Pastorale della salute e del lutto è strettamente collegato con gli Assistenti spirituali in ospedale (ASO-KHS), la Caritas diocesana (Caritas e comunità e servizio Hospice ), l’Unitalsi e le altre Associazioni di volontariato; in Curia con il settore ‘Liturgia’, per quanto riguarda gli aspetti formativi legati al Sacramento dell’ “Unzione dei malati/infermi”, la benedizione dei morenti e le varie forme di esequie; con l’Ufficio Comunicazioni e i mass media diocesani per mantenere informate le comunità e le Parrocchie; con l’Azienda socio-sanitaria di Bolzano (ASSB), con l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige e i rispettivi Comprensori Sanitari, con gli Assessorati comunali e provinciali, con la Federazione provinciale per il Sociale e la Sanità (FSS), senza dimenticare le Istituzioni pubbliche e private che sostengono in varie forme il benessere, la cura e l’assistenza di chi vive periodi brevi o lunghi di malattia.
A questo settore è assegnata la “Commissione Diocesana per la pastorale della salute e del lutto”, nella quale sono rappresentate varie Associazioni. I membri ricevono un mandato ufficiale da parte del Vescovo. La Commissione si riunisce 4 volte durante l’anno pastorale e può decidere per una riunione supplementare. La Commissione dura in carica 5 anni. L’attuale durerà fino al 2022.
In attesa della nomina della nuova persona Referente di settore, contattare la segreteria dell'Ufficio pastorale:
Piazza Duomo 2
39100 Bolzano
Tel. +39 0471 306 210 // +39 0471 306 283
E-Mail: seelsorge.pastorale(at)bz-bx.net