Il lavoro occupa uno spazio straordinariamente grande nella vita della maggior parte delle persone. Il lavoro va molto al di là del garantire il proprio sostentamento; dà senso ed è un presupposto per lo sviluppo della personalità. Il lavoro è una parte essenziale della vita umana, ma la vita umana non si esaurisce in esso. Nessuno dovrebbe finalizzare la propria esistenza ad una carriera di successo per affermare il proprio status sociale.
L‘enciclica “Laborem exercens” parla del „Vangelo del lavoro“, spiegando che la base per la valutazione del lavoro non è il tipo di lavoro svolto. Perché il lavoro non ha solo un prezzo, ma ha anche un valore inalienabile, perché dietro di esso c’è l’essere umano nella sua totalità e dignità di persona sociale.
Riconosciamo allo stesso tempo che la globalizzazione, la digitalizzazione e il modo neoliberista-capitalista di fare impresa stanno mettendo i lavoratori sotto grande pressione. La costrizione del libero mercato a massimizzare i profitti è un aspetto che deve essere ripensato.
Il lavoro non è solo quello retribuito
Oltre al classico lavoro retribuito, esistono lavori diversi, assai preziosi e profondamente solidali, che però generalmente non sono retribuiti (educazione dei bambini, assistenza agli anziani e ai malati, volontariato…). Questi lavori sono ancora spesso invisibili e onestamente ancora di minor “valore” nella percezione pubblica.
Allo stesso modo si pensa troppo poco alla grande varietà di attività di volontariato. Anche se questo lavoro non è direttamente retribuito e non conta ai fi ni pensionistici, è un lavoro che non è apprezzato a sufficienza sia per i volontari stessi che per la società.
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