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Aperto l‘Anno Santo in diocesi: “Troviamo motivi di speranza”

Con una solenne celebrazione nel duomo di Bressanone la Chiesa altoatesina ha aperto oggi pomeriggio (29 dicembre) l’Anno Santo in diocesi. “Auguro alla nostra comunità di cercare e trovare motivi di speranza che ci aiutino a vivere ogni giorno”, ha detto il vescovo Ivo Muser.

Come tutte le diocesi italiane, anche la Chiesa di Bolzano-Bressanone ha aperto oggi (domenica 29 dicembre) l’Anno Santo 2025. Alle 12 i rintocchi delle campane di tutte le chiese della diocesi hanno annunciato il Giubileo e alle 15 nel duomo di Bressanone gremito di fedeli si è tenuta la celebrazione solenne di apertura. La processione, guidata dal vescovo Ivo Muser, si è mossa dalla chiesa del Seminario e, lungo le stazioni liturgiche nel chiostro, ha raggiunto la cattedrale. Durante la celebrazione è stata collocata la grande croce del Giubileo, che resterà esposta per l’intero anno. Alla celebrazione hanno partecipato anche l’arcivescovo Giampietro Dal Toso, originario di Laives e oggi nunzio apostolico in Giordania, oltre 40 sacerdoti, 4 diaconi e 31 chierichetti di Bressanone, Lana, Perca e Valdaora di Mezzo.

Nella domenica in cui si celebra la festa liturgica della Sacra famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, il vescovo Muser ha ricordato nell’omelia che “Maria e Giuseppe sperimentano come il loro bambino non appartenga semplicemente a loro. C'è qualcun altro, un Altro totalmente diverso, a cui Gesù fa riferimento, a cui riserva più spazio nella sua vita rispetto ai suoi genitori.” Il vescovo ha spiegato che questa ricerca e questo ritrovamento di Dio nella nostra vita è anche l’obiettivo del Giubileo, guidati dal motto “Pellegrini di speranza”: “All’inizio di questo Anno Santo, auguro a tutta la nostra comunità di cercare e trovare Dio come fondamento della nostra speranza, di trovare molti motivi di speranza che ci aiutino a vivere ogni giorno.” 

All’omelia del vescovo sono seguite sei testimonianze portate da un sacerdote (Peter Kocevar), una religiosa (suor Gudrun Leitgeb), un seminarista (Ditrick Titus Makali), una laica (Chiara Rinaldi), un laico (Franz Comploi) e una giovane (Noemi Bossa), che hanno raccontato cosa significa per loro la speranza, dove attingono la speranza e a chi donano speranza.

I luoghi speciali dell'Anno Santo in Alto Adige comprendono sette chiese giubilari che invitano i fedeli alla preghiera, alla riflessione e a liturgie particolari (anche con il vescovo) durante l'Anno Santo: la chiesa conventuale di Monte Maria a Burgusio, la chiesa di Santa Croce a Lana, il santuario mariano di Pietralba, la chiesa parrocchiale del Duomo di Bolzano, la chiesa di Santa Croce a Sabiona, il santuario di Oies in val Badia e la cattedrale di Bressanone. Poiché quest’ultima sarà temporaneamente chiusa per lavori di ristrutturazione, in questa fase la parrocchiale di Bressanone fungerà da chiesa giubilare. 

Tra le tante iniziative del Giubileo in Alto Adige, la collaborazione fra Curia e Caritas diocesana promuove una campagna sociale che possa davvero dare un segno concreto di speranza. Nella Casa Maria Theresia in via Verdi 14 a Merano – l’ex convento delle Suore di carità della Croce rilevato dalla Caritas che ha aperto al piano terra il servizio diurno per persone con disturbi psichici – si punta a utilizzare gli altri spazi per dare un alloggio a persone in difficoltà abitativa. I necessari lavori di adeguamento di questa “Casa della speranza” verrebbero finanziati dall’azione di solidarietà sociale legata al Giubileo, per dare a tutti la possibilità di contribuire mettendo il proprio mattone.

Tutte le informazioni sull’Anno Santo e sulle iniziative nella diocesi di Bolzano-Bressanone sono disponibili sul sito diocesano www.bz-bx.net/it/2025.