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Comunicati 2019

Chiusa la fase diocesana per la beatificazione di don Videsott

Nella chiesa di La Valle gremita di fedeli si è chiusa oggi (3 novembre) con una messa solenne presieduta dal vescovo Ivo Muser la fase diocesana della causa di beatificazione di don Enrico Videsott. Tutta la documentazione è inviata a Roma alla Congregazione delle cause dei santi per la prosecuzione del processo.

“Al termine di questa celebrazione eucaristica – ha detto il vescovo nella sua omelia – si chiude la fase diocesana del processo di beatificazione di don Enrico Videsott, qui nella chiesa parrocchiale di La Val dove egli operò come parroco e pastore di anime. È una tappa importante sulla strada verso la beatificazione, a cui si arriverà se, quando e come Dio vorrà.“ Monsignor Muser ha voluto precisare che “non tutti hanno condiviso questa causa di beatificazione, ci sono anche voci critiche sulla sua personalità e sulla sua azione: e questo è legittimo. Come diocesi abbiamo ascoltato e valutato tutte le testimonianze che ci sono giunte.“ In tal senso il vescovo ha ringraziato il vicario giudiziale padre Alois Hillebrand e quanti hanno collaborato con lui per il lavoro paziente e competente che hanno svolto sul piano storico e teologico. Rivolto ai tantissimi fedeli presenti, Muser ha sottolineato che “è impressionante la grande venerazione che ha accompagnato fino ad oggi la figura e l’opera pastorale di don Videsott, come conferma questa celebrazione.“

Il vescovo ha poi citato alcuni passi della relazione della commissione degli storici, che da un lato riporta il rigore teologico ed etico del parroco Videsott nelle sue prediche, nell’insegnamento e nel suo modo di vedere, nel solco della sua formazione preconciliare. Dall’altro tuttavia si rileva la sua bontà e comprensione nel contatto diretto e concreto con le persone, la sua capacità di ascoltare, condividere e spingere alla riconciliazione. Monsignor Muser ha poi letto un brano dell‘omelia che don Videsott tenne a Mantana nel giugno 1997, in occasione del suo 60.mo di sacerdozio, nella quale l’anziano parroco ricordava un suo impegno personale e costante: l‘incontro e la benedizione di bambini, famiglie, genitori, malati, che negli anni ha sostenuto nel corpo e nell’anima.

“A conclusione di questo rito – ha riassunto il vescovo – affidiamo al postulatore padre Carlo Calloni tutte le testimonianze scritte di e su don Enrico Videsott. Padre Calloni consegnerà l‘intera documentazione a Roma alla competente Congregazione delle cause dei santi. La Chiesa esaminerà tutto e in questa valutazione noi possiamo confidare.“ L’ultimo atto della fase diocesana ha visto l’apposizione dei sigilli sulla documentazione (le valutazioni degli esperti storici e dei censori in teologia, i verbali delle testimonianze) controfirmata dal vescovo e dal tribunale diocesano.

L’avvio della causa

L'iniziativa per l'avvio della causa di beatificazione è partita dall'associazione "Amici di don Enrico", costituita come persona giuridica e registrata da un notaio nel 2009. Il Libello è stato presentato al vescovo Ivo Muser il 24 giugno 2012 ed è stato l'impulso per l’inizio della "causa Videsott". Dopo che il vescovo ha accettato la richiesta di un processo di indagine diocesana, molti testimoni si sono fatti avanti. Il postulatore, il padre cappuccino Carlo Calloni, si è occupato della causa ed è stato chiesto il "nulla osta" alla Congregazione romana, giunto nel marzo 2015. Il 20 gennaio 2016 è stato costituito il tribunale diocesano: il Vicario giudiziale come delegato del Vescovo, Giudice istruttore, il Promotore di giustizia, il notaio, la copista nonché gli esperti teologi e storici. Il 2 febbraio 2016 nel Centro pastorale a Bolzano il vescovo Ivo Muser ha aperto il processo per l’indagine diocesana.

 

L’istruttoria in Diocesi

Tra il 2016 e il 2018 sono stati ascoltati i testimoni in 42 sessioni. Nel frattempo gli esperti teologi hanno esaminato gli scritti e le prediche di don Videsott (verificando se fossero conformi alla dottrina della Chiesa riguardo alla fede e ai buoni costumi). Gli storici avevano il compito di raccogliere scritti e documenti su don Videsott e di redigere una relazione sul contesto storico della sua vita. Nel novembre 2018, presso il tribunale diocesano, gli esperti storici hanno deposto in tre sedute separate sui loro risultati e sulle loro valutazioni riguardanti la persona di don Videsott. Il 17 ottobre 2018 il delegato episcopale, alla presenza del Promotore di Giustizia e del notaio, ha ispezionato la tomba e l'abitazione di don Videsott, per verificare che non vi fosse un culto indebito o prematuro in onore del candidato. L’istruttoria è stata chiusa il 9 settembre 2019.

 

Prossimi passi

Qualora la Congregazione delle cause dei santi a Roma, dopo gli approfondimenti di altre commissioni, dovesse riconoscere la virtù eroica di don Videsott, il sacerdote verrà dichiarato ‘venerabile’. Ai fini della beatificazione sarà quindi necessario condurre un processo per il riconoscimento di un presunto miracolo avvenuto per sua intercessione.

 

Biografia

Enrico Videsott nacque a Mantana, all'ingresso della Val Badia il 3 luglio 1912 e ricevette la sua prima educazione dagli Agostiniani a Bressanone. Nel 1932 entrò nel seminario vescovile e venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1937. Fu dapprima cooperatore a Vallarga, Malles, Fodom/Livinallongo del Col di Lana, Marebbe, Brunico e Cortina. In seguito per alcuni anni fu parroco a Mezzaselva e infine parroco a La Valle per 27 anni, fino al suo pensionamento nel 1987. Rimase a La Valle fino alla morte nel dicembre del 1999. La sua tomba testimonia la continua venerazione di molti credenti.

La celebrazione eucaristica in immagini