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Comunicati 2025

Chiusura dell’Anno Santo: la speranza è il mandato per il futuro

Nel duomo di Bressanone la Chiesa altoatesina ha celebrato oggi (28 dicembre) la solenne conclusione dell'Anno Santo 2025. L'anno giubilare nella diocesi - e in tutto il mondo - è stato all'insegna del motto “Pellegrini di speranza”. La celebrazione finale ha collegato la retrospettiva sull'Anno Santo con il mandato di trasmettere nella vita ecclesiale e nella società gli impulsi offerti dal Giubileo.

Alle 12 tutte le campane di chiese e cappelle della diocesi hanno suonato per 10 minuti, segno tangibile del momento di riflessione comune in coincidenza con la fine dell’Anno Santo. Alle 15 è seguita la celebrazione conclusiva nel duomo di Bressanone, dove l’Anno Santo si era aperto il 29 dicembre 2024. Il Giubileo si è chiuso oggi in tutte le diocesi, ad eccezione di Roma.

Speranza in tempi di grande insicurezza

Al centro dell’intervento del vescovo Ivo Muser l’invito ad offrire speranza al prossimo: ”In questi giorni celebriamo la nascita di un bambino che è il segno della speranza per eccellenza. Tutti noi – ha detto – sentiamo che oggi più che mai è necessario dare speranza al mondo e agli uomini. Viviamo in un'epoca di crisi e guerre che sfuggono al nostro controllo, di cose che non sono più scontate. In tempi come questi, quanto sono necessari persone e segni di speranza!” Sul piano personale, il vescovo ha aggiunto: “Io sono una persona di speranza? Me lo sono chiesto spesso quest'anno. Soprattutto nei momenti difficili. Auguro a tutti noi tanti motivi di speranza che ci aiutino a vivere.”

I rappresentanti delle chiese giubilari

La celebrazione a Bressanone è stata caratterizzata da diversi momenti particolari: durante l'ingresso solenne, i rappresentanti delle chiese giubilari delle diocesi di Bressanone – Bolzano, Pietralba, Oies, Lana e Sabiona – sono entrati portando ciascuno un simbolo della propria chiesa, deposto sotto la grande croce giubilare nel presbiterio. Un’immagine che ha voluto ricordare che l'Anno Santo è stato vissuto come un cammino spirituale comunitario di tutta la diocesi.

Tre testimonianze dell’Anno Santo

Un altro momento speciale della celebrazione è stato caratterizzato da tre testimonianze personali sull’Anno Santo affidate a Leonardo Vianello, partecipante al Giubileo dei giovani a Roma, Beatrix Mairhofer, direttrice della Caritas della diocesi di Bolzano-Bressanone, e Jakob Senoner del gruppo dei chierichetti di Ortisei, che ha partecipato al pellegrinaggio diocesano a Roma.

Segni di speranza durante la celebrazione

Anche la processione dei doni ha ripreso in modo particolare il motto giubilare “Pellegrini di speranza”: oltre al pane e al vino, sono state portate all'altare diverse offerte simboliche: una pietra, che rappresenta il peso, il fallimento e allo stesso tempo un nuovo inizio; un bastone da pellegrino, segno del cammino comune e della disponibilità ad assumersi responsabilità; la statua commemorativa “Luce”, che rappresenta la luce della speranza in tempi di incertezza e crisi. Inoltre è stata offerta una donazione simbolica per il progetto della Caritas “Casa della speranza”, come espressione concreta di impegno solidale. Anche la colletta della celebrazione è stata destinata a questo progetto in corso a Merano. Tutti i doni sono stati portati all'altare da rappresentanti della comunità dei pellegrini dell'Alto Adige. Con la solenne benedizione finale, il vescovo Muser ha invitato i presenti a portare con sé nella vita quotidiana ciò che hanno vissuto durante l'anno giubilare e, come persone di speranza, a trasmettere la fede e la responsabilità nella Chiesa e nella società.