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Comunicati 2025

Clero altoatesino e tirolese a Bressanone, ricordo del monaco morto nel 1945

Sono 107 i sacerdoti (69 della diocesi di Bolzano-Bressanone e 38 della diocesi di Innsbruck) che fanno parte del Foedus Sacerdotale, l’associazione del clero altoatesino e tirolese che da 500 anni celebra la propria festa il 6 agosto. Oggi a Bressanone, dopo la Santa Messa con il vescovo Ivo Muser, c’è stata la conferenza pubblica dedicata alla figura del monaco cistercense Alberich Rabensteiner di Villandro, morto ottant’anni fa a Vienna negli ultimi giorni di guerra.

Il Foedus sacerdotale Bauzanense-Brixinense, istituito nel 1553 nel duomo di Bressanone, è una forma di comunità sacerdotale che promuove la solidarietà e le relazioni fra i suoi aderenti di Alto Adige e Tirolo: attualmente ne fanno parte 107 sacerdoti, buona parte dei quali si è ritrovata a Bressanone per l’annuale festa titolare del Foedus che ricorre il 6 agosto, nel giorno della Trasfigurazione del Signore. L’associazione – guidata attualmente da Fabian Tirler, sacerdote e cancelliere diocesano – ha la sua sede nel duomo di Bressanone proprio presso l’altare della Trasfigurazione, fatto costruire dagli stessi membri del Foedus sacerdotale.

La celebrazione con il vescovo Ivo Muser si è svolta nella parrocchiale di San Michele a Bressanone, essendo il duomo chiuso per lavori. L’omelia è stata pronunciata da Jakob Patsch, decano di Hall in Tirolo, che ha parlato della trasfigurazione come di una luce in mezzo alle tenebre che parla di speranza. Durante il rito è stato rinnovato l’appello a una vera pace in Ucraina, in Medio Oriente e nelle aree di guerra del mondo.

A seguire, nel Seminario maggiore, si è tenuta la conferenza pubblica aperta a tutti gli interessati: relatore quest’anno è stato l’ex europarlamentare Sepp Kusstatscher di Villandro, che ha approfondito la figura del padre cistercense Alberich Rabensteiner, nato a Villandro nel 1875 e morto a Vienna il 2 aprile 1945 dopo una vita spesa per aiutare le persone bisognose. Morì negli ultimi giorni della guerra, mentre si prendeva cura dei feriti durante i pesanti bombardamenti e l’ingresso dell’Armata Rossa nella capitale austriaca. Il suo corpo fu rinvenuto davanti all'altare benedettino del monastero di Neukloster e le circostanze esatte della sua morte rimangono ancora oggi poco chiare.