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Comunicati 2024

Clero altoatesino e tirolese ricordano il martire del nazismo

112 sacerdoti (76 della diocesi di Bolzano-Bressanone e 36 della diocesi di Innsbruck) fanno parte del Foedus Sacerdotale, l’associazione del clero altoatesino e tirolese che celebra la propria festa il 6 agosto. Oggi a Bressanone, dopo la celebrazione in duomo con il vescovo Ivo Muser, c’è stata la conferenza pubblica dedicata alla figura di padre Franz Reinisch, martire del nazismo e prossimo alla beatificazione.

Il Foedus sacerdotale Bauzanense-Brixinense, istituito nel 1553 nel duomo di Bressanone, è una forma di comunità sacerdotale che promuove la solidarietà e le relazioni fra i suoi aderenti di Alto Adige e Tirolo: attualmente ne fanno parte 112 sacerdoti, buona parte dei quali si è ritrovata a Bressanone per l’annuale festa titolare del Foedus che ricorre il 6 agosto, nel giorno della Trasfigurazione del Signore, e che quest’anno ha assunto una connotazione particolare perché coincide con i 60 anni dall’istituzione della diocesi di Bolzano-Bressanone. L’anniversario è stato ricordato dal vescovo Ivo Muser nella celebrazione in duomo (sul messaggio del vescovo si vede comunicato a parte).

Dopo la celebrazione, in una conferenza pubblico nel Seminario maggiore il decano di Hall in Tirolo, Jakob Patsch, ha ricordato la figura di padre Franz Reinisch (1903-1942), religioso pallottino austriaco giustiziato durante il Terzo Reich. Richiamato alle armi ma da subito apertamente critico con l’ideologia disumana nazista, anche nelle sue prediche, Reinisch si rifiutò di giurare fedeltà a Hitler, fu incarcerato, condannato a morte e decapitato il 21 agosto 1942. Padre Reinisch, che a Bressanone visse tre anni in seminario e nel 1928 fu ordinato diacono, sta per essere proclamato beato.

“La personalità di padre Reinisch esprime una grande vicinanza spirituale a Josef Mayr-Nusser. Ha pagato con la vita per aver obbedito alla propria coscienza e ci richiama a questo imperativo: non tacere davanti alle ingiustizie, ma far sentire la propria voce e difendere con decisione le proprie convinzioni. Padre Reinisch ci ammonisce a difendere sempre la verità, anche se è difficile e porta con sé conseguenze negative”, ha sottolineato il decano Patsch.

Guardando alla figura e al sacrificio di questo religioso austriaco che visse a Bressanone, l'artista della val Badia Lois Anvidalfarei ha creato una scultura in bronzo raffigurante una testa sovradimensionata (87/105/103 cm) a memoria di tutte le vittime del nazismo. L’opera d’arte fa tappa per alcune settimane in vari luoghi in cui visse padre Reinisch: attualmente si trova nel duomo di Bressanone, in concomitanza con la festa del Foedus, e vi resta fino a metà settembre. La scultura sarà definitivamente collocata sulla piazza di Hall intitolata a padre Reinisch nel 2023.