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Comunicati 2021

Commiato dalle suore benedettine di Sabiona

A fine novembre le ultime due suore lasciano definitivamente il monastero di Sabiona: dopo una presenza durata 336 anni, la congregazione benedettina affida il convento alla Diocesi. Stamattina (21 novembre) a Sabiona il vescovo Ivo Muser ha presieduto la celebrazione di commiato. “Questo luogo simbolo della nostra terra rimane segnato dall'ora et labora delle benedettine. Spero che ci sia continuità nella discontinuità, faremo di tutto affinchè Sabiona rimanga un luogo di spiritualità che infonde speranza“, ha detto monsignor Muser. La badessa Ancilla Hohenegger ha consegnato al vescovo le chiavi del monastero.

La prossima domenica, prima di Avvento, inizia il nuovo anno liturgico, e quello che sta per finire “si associa oggi a un altro finale, che dal punto di vista umano è triste e doloroso. Avremmo voluto che andasse diversamente“, ha detto il vescovo Ivo Muser nella chiesa del monastero di Sabiona alla celebrazione di commiato dalle suore benedettine. Il presule ha ricordato che esattamente 335 anni fa, il 21 novembre 1686, fu istituito il monastero di Santa Croce a Sabiona. Un anno prima cinque suore benedettine del convento di Salisburgo si erano trasferite sulla rocca e nel 1699 il monastero fu elevato al rango di abbazia con la prima badessa, Maria Agnes von Zeiller di Campo Tures.

“Sabiona, luogo simbolo della nostra diocesi e della nostra terra – ha proseguito Muser – rimane segnato dall'ora et labora delle suore benedettine. La benedizione emanata da questo luogo attraverso la loro presenza e il loro lavoro non andrà perduta. Spero e prego che ci sia continuità nella discontinuità.“ Per questo il vescovo ha ribadito il massimo impegno “affinché la culla della nostra diocesi rimanga un luogo spirituale animato da persone che vivono, lavorano, pregano e in tal modo infondono speranza.“ Questo perchè, ha aggiunto Muser, “abbiamo bisogno di qualcosa di più del funzionale, dell’esteriore, del materiale. Abbiamo bisogno di persone che ricordino a Chiesa e società che l'essere viene prima del fare, che il fare deve crescere dall'essere.“ Contatti e colloqui sul futuro di Sabiona sono in corso, al momento non si è ancora arrivati a un risultato concreto. In attesa di trovare un‘adeguata soluzione, la Diocesi si occuperà della cura, manutenzione e gestione dell’areale del monastero.

Durante l’omelia il vescovo ha fatto spazio anche ai ricordi personali – come la scelta di Sabiona, dieci anni fa, per il ritiro alla vigilia della sua ordinazione a vescovo – e ha detto grazie a tutte le suore “che hanno vissuto silenziosamente, consapevolmente e con i piedi per terra la loro ricerca benedettina di Dio.“ Infine Muser si è rivolto alle ultime due rimaste, che ora si trasferiscono nell‘abbazia cistercense di Mariengarten a San Paolo di Appiano: “Cara madre Ancilla e cara suor Elisabeth, grazie per la vostra presenza e la vostra opera. Oggi siete qui all'altare della chiesa del monastero idealmente insieme a tutte le consorelle che nei 336 anni hanno fatto di questo sacro monte un luogo di benedizione.“

Al termine della celebrazione suor Ancilla Hohenegger, undicesima e ultima badessa di Sabiona, ha simbolicamente consegnato al vescovo le chiavi del monastero. Nel suo commiato ha ringraziato tutte le consorelle – in tre secoli Sabiona ne ha accolte 550 – i collaboratori, la parroccha e il Comune di Chiusa, la Provincia e le tante persone che negli anni hanno accompagnato la vita del monastero e sostenuto i necessari lavori di salvaguardia. La badessa si è augurata che il contributo pubblico possa continuare anche in futuro, “perchè questa terra e l’Europa sono segnate dalle radici cristiane.“ La badessa ha detto di affidare con fiducia il monastero alla Diocesi, con la preghiera al vescovo “di conservare sempre questo gioiello.“

Le immagini della celebrazione di commiato