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Comunicati 2014

"Crediamo in un Dio, che guarda alla realtà delle cose"

Incontri tematici del Sinodo diocesano: Mons. Muser traccia un primo bilancio. Orientarsi nella fede con uno sguardo aperto alle domande del nostro tempo; discutere in modo controverso ma rispettoso; chiamare i problemi per nome e fare proposte costruttive: queste le impressioni dopo un mese di incontri tematici aperti del Sinodo diocesano. “Il Sinodo non ha preso ancora grandi decisioni”, dice il Vescovo Ivo Muser, “ma è già accaduto qualcosa di grande: ci ascoltiamo reciprocamente, ci confrontiamo (anche aspramente) sulle questioni della vita e manteniamo anche le tensioni che da esse derivano. Penso che questo sia davvero un grande valore.”Trovare risposte alle domande di oggi prendendo le misure dalla Parola di Dio: con questo proposito è iniziato il Sinodo diocesano, poco meno di un anno fa. Ora il Sinodo è arrivato a metà strada e la chiesa in Alto Adige vive un clima di grandi attese. Gli incontri tematici aperti del mese scorso hanno dimostrato ancora una volta la grande voglia di cambiamento, ma anche di partecipazione ai processi decisionali. Circa mille persone hanno partecipato agli incontri del Sinodo. Come risultato sono stati raccolti molti suggerimenti e contenuti, ma soprattutto si è fatta l’esperienza di una cultura di dialogo per alcuni versi nuova nella Chiesa.I dodici incontri sui temi del Sinodo sono stati caratterizzati dalla partecipazione di persone di varia provenienza. Erano presenti movimenti e gruppi molto diversi tra loro, che hanno contribuito al discorso con proposte in parte anche contrarie. Nessuno dei temi caldi è stato tralasciato e ognuno ha potuto esprimere e spiegare il proprio punto di vista. In un’intervista affidata alle pagine del settimanale diocesano “Il Segno” Mons. Ivo Muser coglie questo fatto come un segno dei tempi: “Ci sarà bisogno di creare e mantenere forme e spazi in cui ci si parla l’un l’altro senza paura, dove si elaborano insieme delle soluzioni che rispondano alle esigenze di tutti. Non possiamo fare finta che non esistano questioni delicate e scottanti. Ci saranno sempre differenze, ma tutte le cose devono trovare il loro spazio. Noi crediamo in un Dio che si è fatto uomo, che guarda alla realtà delle cose e non distoglie lo sguardo.”Gli incontri tematici sono stati una tappa importante nel lavoro delle commissioni del Sinodo. Grazie ai suggerimenti della popolazione raccolti nella prima fase del Sinodo, le commissioni hanno elaborato visioni e obiettivi per la Chiesa locale. Ora queste visioni sono state presentate e sottoposte a discussione. I contenuti sono stati dibattuti anche in modo controverso. Le commissioni hanno potuto raccogliere spunti importanti per il lavoro successivo. Gli incontri erano segnati da un clima di apprezzamento reciproco, nonostante le differenze di opinioni. “Per me essere cattolico significa sostenere le tensioni e portarle a termine alla luce del Vangelo”, dice il Vescovo. “Ciò significa anche che non ci sarà alcun cattivo compromesso, per arrivare a piacere a tutti, ma sarà una vera e propria mediazione tra posizioni opposte.”Contemporaneamente agli incontri aperti del Sinodo diocesano, a Roma ha lavorato il Sinodo sulla famiglia. L’attenzione mediatica attorno alle vicende del Sinodo romano ha lasciato tracce anche nel Sinodo locale: insistente la domanda come si tratteranno le questioni che non sono di competenza della Chiesa locale. Il Vescovo Ivo Muser chiarisce: “La dialettica tra la Chiesa locale e la Chiesa universale deve essere viva e intensa. Tutto ciò che ci riguarda, interessa anche la Chiesa universale e viceversa. Ma è possibile vivere la Chiesa solo in cerchi concentrici. Non possiamo pertanto decidere cose che non ci appartengono. Ma abbiamo la possibilità di cogliere cosa pensa il popolo della Chiesa locale su questi temi. Questa percezione diventa poi anche una percezione della Chiesa universale.”Le commissioni del Sinodo diocesano ora continueranno a definire le loro visioni. In gennaio e febbraio queste saranno discusse e votate nella sessione plenaria del Sinodo. Secondo l’antica tradizione della Chiesa le decisioni saranno prese con una maggioranza di due terzi: “Nel Sinodo cerchiamo un consenso, non una strada solidaria o aperta con un piede di porco”, dice Ivo Muser. La strada del Sinodo sarà quindi quella del dialogo e della disponibilità ad ascoltare i ragionamenti e le preoccupazione dell’altro. “Vedo il mio compito come vescovo come quello di permettere, incoraggiare e promuovere questo dialogo."Tutti i risultati degli incontri tematici aperti sono pubblicati sul Sito del Sinodo. Ulteriori informazioni si trovano sul sito www.bz-bx.net/sinodo, su Facebook e Twitter.