Ieri, nella chiesa di Stella di Renon, il padre cappuccino Daniel Maas ha presieduto la celebrazione eucaristica in suffragio di Josef Mayr-Nusser, descrivendolo come "uomo di coscienza e di coraggio". Molte le persone accorse per prendere parte alla liturgia."Numerose sono le tracce che Josef Mayr-Nusser ha lasciato dietro di se, soprattutto tracce di amore; queste tracce ci danno un orientamento e ci offrono un aiuto per la vita." Con queste parole il padre cappuccino Daniel Maas ha iniziato la cerimonia in suffragio nella chiesa di Stella di Renon. Alla celebrazione, accompagnata dal coro parrocchiale di Longomoso, ha preso parte anche il figlio di Josef Mayr-Nusser, Albert.Nell’omelia p. Daniel Maas si è soffermato sul significato della decisione di Josef Mayr-Nusser di rifiutare il giuramento nazista, indicando questa come scelta di coerenza nei confronti della propria coscienza. Il cappuccino ha sottolineato che il rifiuto di Mayr-Nusser al giuramento nazista è il fatto esteriore di un cammino interiore e di dialogo con Dio.P. Maas ha evidenziato anche la natura caritativa e sociale di Josef Mayr-Nusser, che ha contribuito a influenzare la scelta finale: "Il suo amore per il prossimo, concretizzato nell’attività nella S. Vincenzo, è un altro tratto che caratterizza e su cui poggia la coscienza e la vita di Mayr-Nusser", ha spiegato p. Maas.Lo specifico di Mayr-Nusser si riconosce soprattutto nel valore e significato della formazione della propria coscienza messa in relazione al comportamento responsabile e coerente, che trova nella propria fede la sua ragione d’essere, e la sua base. Questa poi si manifesta nella radicalità di vita evangelica che riconosce la contrapposizione al conformismo e all’indifferenza, alla fedeltà all'appello della coscienza e nel farsi carico in maniera personale di realizzare e concretizzare ciò a cui la coscienza richiama.Josef Innerhofer ha informato che nel frattempo la “positio", vale a dire la sintesi di tutti gli atti raccolti per la beatificazione, sono stati stampati e inviati a Roma, alla Commissione preposta e composta da sette storici; questi avranno cinque mesi per fare l'esame storico della “positio". "Siamo in vista al traguardo", ha detto Innerhofer, che ha definito quest’atto come "un passo decisivo sulla strada della beatificazione".
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