visualizzare il contenuto principale
Comunicazione della Diocesi di Bolzano-Bressanone

Messe aperte ai fedeli: Indicazioni integrative del Vicario generale

Dal 18 maggio sono nuovamente possibili le messe con il concorso di popolo. Il contenuto del protocollo concordato fra la Conferenza episcopale italiana e il Governo italiano è già stato comunicato (vedi www.bz-bx.net/it/news/dettaglio/messe-aperte-ai-fedeli-da-lunedi-18-maggio.html). Negli ultimi giorni sono pervenute numerose domande di chiarimento a cui è stato impossibile rispondere singolarmente. Pertanto con questa circolare si vogliono affrontare le principali questioni. Non vengono comunicate nuove disposizioni, bensì precisazioni in merito alle informazioni che sono già state inviate.

Anzitutto si invita ad osservare attentamente le misure contenute nel protocollo di intesa. Il rappresentante legale, ossia nella maggiorparte dei casi il parroco, è responsabile del corretto svolgimento della procedura secondo quanto prescritto.

  • Per il servizio d’ordine vanno individuati volontari disponibili ad assumere questo compito. Forse associazioni o organizzazioni presenti in paese possono essere sensibilizzati a questo scopo. I compiti del servizio d’ordine sono elencati nel protocollo.
  • Nel caso siano aperte più porte per l’accesso alla chiesa, va assicurato come garantire che non entrino in chiesa più persone di quanto consentito.
  • È importante che i fedeli vengano bene informati sulle misure di sicurezza. Questo deve avvenire tramite un avviso in chiesa (si veda il modello) ma in aggiunta può essere fatto anche tramite il bollettino parrocchiale o con un annuncio prima dell’inizio della celebrazione.
  • In molte parrocchie accadrà che arriveranno più fedeli di quanti potranno effettivamente avere posto in chiesa. Ciononostante il numero massimo non può essere superato. Di regola in nessun caso determinati gruppi di fedeli dovranno essere esclusi dal partecipare alla celebrazione in chiesa, neppure se appartengono a gruppi a rischio. Non possono accedere solo coloro che sono citati nel protocollo di intesa.
  • I fedeli che non trovano posto possono partecipare alla celebrazione davanti alla chiesa, nel caso sia possibile trasmettere il rito liturgico attraverso altoparlante. Oppure i fedeli fanno ritorno a casa e partecipano a una celebrazione che viene trasmessa via radio o Internet. I fedeli possono partecipare da casa anche con una celebrazione nella comunità familiare, in quanto continua il tempo della chiesa domestica.
  • Il protocollo prevede che nel prendere posto nei banchi della chiesa sia assolutamente mantenuta una distanza di sicurezza di almeno un metro. Nell’accesso e nell’uscita dalla chiesa vige invece una distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo. Lo stesso vale per l’accesso alla comunione. Persone che vivono nello stesso nucleo familiare possono sedere una vicina all’altra anche in chiesa senza dover rispettare la prevista distanza di un metro. Tutti i componenti di una famiglia vanno contati singolarmente e in ogni caso va assicurato che il numero prefissato di persone che possono accedere alla chiesa non venga superato.
  • Come previsto nel protocollo, nell’accesso alla chiesa i fedeli devono igienizzare le mani, pertanto vanno create le condizioni che lo rendano possibile. Allo stesso modo i fedeli devono sempre indossare, anche nella preghiera e nel canto comunitari, una protezione a copertura di naso e bocca.
  • Tutte le misure di precauzione, come da protocollo, valgono per tutte le forme di rito liturgico, come la celebrazione dei sacramenti, la celebrazione della Parola, la liturgia delle ore, le adorazioni e così via. Per permettere le celebrazioni, dal 18 maggio è consentito il servizio dei collaboratori pastorali e dei sacerdoti, che danno una mano nella pastorale, ma anche di persone che guidano la celebrazione della Parola o che presiedono l’adorazione e altre forme di preghiera.
  • I più importanti servizi liturgici come lettrici o lettori, ministri straordinari della comunione, chierichette e chierichetti, cantori, organiste e organisti e altri, possono essere impiegati ma assicurandosi che nel presbiterio non sostino troppe persone. Tutti i servizi liturgici che non devono proprio leggere un testo o cantare indossano una protezione che copre bocca e naso, come tutti gli altri fedeli.
  • Il protocollo prevede espressamente che nessun coro possa partecipare attivamente. Poichè i cantori sono ammessi a svolgere il loro servizio, è pensabile che una piccola schola assuma i canti del cantore. Se durante il canto i cantori non indossano la mascherina di protezione, va rispettata la doppia distanza di sicurezza. Allo spazio fisico nel quale la schola canta (ad esempio il matroneo) è vietato l’accesso a fedeli che non svolgano un servizio durante la celebrazione.
  • Chi distribuisce la comunione deve prima igienizzare le mani e indossare guanti monouso. Entrambe le misure sono previste e vanno rispettate.
  • Il protocollo raccomanda di allontanare dalla chiesa libri di preghiera e dei canti nonché altre pubblicazioni. Si invita a seguire questa raccomandazione, in modo da evitare un‘impegnativa sanificazione di tutti i libretti e delle pubblicazioni dopo ogni celebrazione. Eventualmente i fedeli possono essere invitati a portarsi da casa il loro libro personale di preghiera o dei canti.
  • Va assicurato che prima, durante e dopo la celebrazione liturgica nella sacrestia non siano presenti troppe persone. Qui valgono le stesse prescrizioni previste per gli spazi nella chiesa.
  • Per la celebrazione delle esequie valgono le nuove regole e non quelle comunicate il 30 aprile. Quando e come potranno essere recuperate le celebrazioni funebri va deciso in loco. In ogni caso vanno rispettate tutte le prescrizioni.
  • Celebrazioni liturgiche sono possibili in chiesa ma anche all’aperto. Anche in quest‘ultimo caso va rispettata la distanza minima di sicurezza prevista in chiesa. Non sono consentite processioni e rogazioni. In sostituzione vanno cercate alternative, ad esempio la celebrazione di messe propiziatorie o un’adorazione eucaristica al termine della celebrazione.
  • Domenica 17 maggio sarà l’ultima volta del suono delle campane a mezzogiorno per 10 minuti. Dal 18 maggio le campane torneranno ai rintocchi abituali. Il vescovo Ivo Muser ha invitato a prevedere una celebrazione in tutte le parrocchie lunedì 18 maggio. Prima di questa celebrazione tutte le campane dovranno suonare per 5 minuti, come invito a partecipare alle celebrazioni nuovamente pubbliche.
  • A marzo il vescovo Ivo Muser aveva invitato le attuali e future unità pastorali a celebrare una veglia prefestiva di Pentecoste (la sera del 30 maggio 2020) quale celebrazione comunitaria sovraparrocchiale (cfr. FDBB 2020, p. 77). Poichè alla luce delle disposizioni di legge tuttora vigenti una tale assemblea liturgica non è attuabile, la veglia prefestiva non può svolgersi nella forma prevista.
  • La visita agli ammalati, sia di sacerdoti, diaconi o ministri straordinari della comunione, è ammessa nel rispetto delle misure di sicurezza.
  • Assemblee non sono di norma ammesse. In casi di emergenza si possono svolgere colloqui indifferibili e urgenti, ai quali partecipano meno persone possibile e nel rispetto di tutte le misure di protezione previste. La durata dell’incontro deve essere contenuta al massimo.
  • L’Ufficio parrocchiale può essere aperto con orario ridotto, ma anche in questo caso vanno rispettate tutte le misure di precauzione, soprattutto quelle che riguardano l’igiene.
  • Per quanto concerne il programma estivo, attualmente vale la regola che sono sospese senza eccezione gite di più giorni, campi tenda e soggiorni in strutture autogestite nonché viaggi di gruppo di ogni tipo che prevedano un pernottamento comunitario.

d. Eugen Runggaldier. Vicario generale