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Comunicati 2021

Mostra itinerante “Ethos universale“ fa tappa a Bressanone

Come può riuscire una buona convivenza tra persone di diverse culture e religioni? La domanda è approfondita nella mostra itinerante "Ethos universale", promossa dalla Diocesi e attualmente esposta allo Studio teologico-accademico di Bressanone. La mostra ha due punti centrali: da un lato illustra le grandi religioni, dall'altro i valori che esse hanno in comune e che possono formare il consenso morale di fondo che rende possibile la convivenza pacifica.

La mostra "Ethos universale" è un ulteriore passo nel dialogo tra le religioni nella Diocesi di Bolzano-Bressanone e si rivolge a parrocchie, classi scolastiche, associazioni e gruppi interessati. La mostra itinerante, che si rifà al programma lanciato dal teologo Hans Küng, consiste in 17 roll-up bilingui e può essere prenotata e presa in prestito gratuitamente contattando Giorgio Nesler, referente diocesano per il dialogo interreligioso. Attualmente fa tappa a Bressanone allo Studio teologico-accademico.

"Le differenze tra le religioni devono essere accettate, ma le differenze non dovrebbero più essere motivo di erigere barriere: attraverso la comprensione e il riconoscimento dovrebbero contribuire a costruire ponti verso gli altri. Le differenze religiose e culturali non devono impedirci di lavorare assieme attivamente per una maggiore umanità, tenendo presente che la sostenibilità e la giustizia sociale sono l’imperativo del momento", dice Nesler.

Alla base dell’ethos universale ci sono quattro convinzioni fondamentali: non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni! Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni! Non c‘é dialogo tra le religioni senza norme etiche globali! Non c‘é sopravvivenza del globo senza un etica globale, un ethos universale, sostenuta congiuntamente da persone religiose e non religiose!

Oltre a questi motivi di fondo, ci sono due principi che la mostra affronta specificamente: il principio di umanità (l'umanità da sola non basta, deve diventare prossimità) e il principio della cosiddetta "Regola d'oro", che si trova in tutte le grandi religioni e in varie correnti filosofiche (non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te). Questi due principi contengono cinque direttive e impegni personali cruciali per il progetto "Ethos universale": l'impegno per una cultura della non violenza, della solidarietà, della tolleranza, dell‘uguaglianza e della sostenibilità.

"Con questa mostra, vogliamo far conoscere questa idea lungimirante dell'etica globale, in modo che l'azione non violenta, la giustizia e la convivenza non rimangano solo visioni, ma diventino una realtà vissuta dalle persone", conclude Nesler.