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Muser e i vescovi del Triveneto da papa Francesco

È durato due ore l’incontro di papa Francesco con i vescovi del Triveneto, a Roma per la periodica Visita ad limina: “Il Papa conosce la situazione in Alto Adige, la storia del nostro territorio e la vocazione della nostra Chiesa ad essere un ponte tra culture e comunità”, riferisce il vescovo Ivo Muser dopo l’udienza in Vaticano.

Prosegue a ritmi serrati la Visita ad limina in Vaticano dei Vescovi della Conferenza episcopale Triveneto, che in una serie di incontri nel corso di questa settimana presentano al Papa e ai dicasteri vaticani l’andamento della vita pastorale - con le più rilevanti questioni affrontate ogni giorno - e la situazione specifica (sul piano religioso, culturale e sociale) delle loro 15 diocesi e dei loro territori. La Visita ad limina è prevista ogni cinque anni, ma il Covid ha fatto slittare quella del 2019. L’ultima era stata quella del 2013.

Stamattina (8 febbraio) a Roma i vescovi del Nordest – tra cui monsignor Ivo Muser e il bolzanino Michele Tomasi, vescovo di Treviso – hanno vissuto due momenti significativi, prima con la celebrazione alla tomba di San Pietro e poi nell’udienza con papa Francesco nella sua biblioteca privata.

L'incontro è durato due ore e il vescovo Muser ha trovato il Papa “molto attento, vivace e pieno di umorismo, capace di creare un'atmosfera accogliente e di farti sentire a tuo agio. Sono veramente grato per il colloquio di oggi, è stato un vero dono.” Si è parlato anche di Alto Adige: “Il Papa conosce la nostra situazione – riferisce monsignor Muser – e la storia del nostro territorio, incluso il dolore che ha comportato. Abbiamo parlato della vocazione della Chiesa in Alto Adige ad essere un ponte tra culture e comunità, un punto di riferimento e di riconciliazione. Si è discusso anche del seminario a Bressanone e il Papa si è mostrato molto interessato al progetto che abbiamo avviato di formazione di giovani seminaristi provenienti da Asia e Africa, elogiandolo come una sfida rivolta al futuro.”

Molti altri temi sono stati approfonditi dai vescovi del Triveneto con il pontefice: “Abbiamo fatto il punto – informa monsignor Muser – sulla situazione del clero e sulle sfide strutturali che attendono la Chiesa. Ma il messaggio più importante che ci ha lasciato papa Francesco è stato quello di non perdere la speranza. Il Papa parla di un cambiamento d'epoca, ma in questo contesto secolarizzato dobbiamo trovare molte ragioni per sperare.” Nel colloquio è stato ribadito l’impegno per la pace a tutti i livelli che vede la Chiesa costantemente in primo piano: l’ultima iniziativa della Conferenza episcopale italiana è la colletta nazionale indetta per domenica 18 febbraio (la prima di Quaresima) in tutte le diocesi, come segno concreto di solidarietà e partecipazione ai bisogni materiali e spirituali delle popolazioni colpite dal conflitto in Terrasanta.

Domani (venerdì 9) alle 18 i vescovi del Triveneto celebrano la Santa Messa nella basilica di S. Paolo fuori le Mura: la partecipazione è aperta anche a sacerdoti, religiosi e laici originari delle Diocesi trivenete che in quei giorni sono a Roma per motivi di lavoro, studio o altro. La Visita ad limina dei vescovi del Nordest si conclude sabato 10 febbraio con l’incontro con la Segreteria di Stato vaticana.