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Ognissanti e Commemorazione dei Defunti: sostenuti da un “NOI”

Vescovo Ivo Muser

Ognissanti e Commemorazione dei defunti, 1 e 2 novembre 2024

Quando celebriamo Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti, ci viene ricordato che facciamo parte di una grande comunità.

Nel giorno di Ognissanti, veneriamo quelle persone che sono arrivate a Dio e che per gli altri sono fonte di gioia e amicizia, di speranza e fiducia. Tutti noi siamo chiamati a diventare santi, ad avere la vita in pienezza. Papa Giovanni XXIII lo disse in modo simpatico e incoraggiante: "Si può diventare santi con in mano un pastorale vescovile, ma altrettanto bene anche con una scopa." Speriamo che ognuna e ognuno di noi conosca persone che hanno edificato, sostenuto, portato, incoraggiato e guidato. Speriamo che ci siano persone attraverso le quali abbiamo sperimentato l'amore. I santi, grandi e piccoli, quelli noti e quelli personali, vivificano la nostra fede e la rendono concreta.

Nel giorno dei Defunti esprimiamo il nostro legame con chi non è più tra noi, in particolare con coloro che hanno condiviso la nostra storia personale. Nessuno di noi è ciò che è senza gli altri. Siamo plasmati da altre persone – sia per gli aspetti positivi che per le esperienze dolorose. Visitiamo e adorniamo le loro tombe, ci ricordiamo di ciò che erano e di ciò che hanno significato per noi e preghiamo affinché Dio conceda loro la vita in pienezza. Presso le tombe avviene anche la riconciliazione. I nostri defunti sono ciò che tutti noi saremo.

La consapevolezza di far parte di una comunità così grande, che ha percorso la via della fede prima di noi, può darci sicurezza e conforto. Non siamo infatti su una strada sconosciuta: al contrario, molti prima di noi sono arrivati alla meta attraverso questo cammino, persone come noi, deboli e provate da molte difficoltà. Ciò che l'amore di Dio ha fatto per loro, può farlo anche per me, se solo sono disposto ad impegnarmi con Dio e a fidarmi di lui.

„Credo la Comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna". Con questa speranza invito tutti a celebrare con gratitudine, riflessione, consapevolezza e riconciliazione questi giorni speciali di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti. Non come persone individualistiche, solitarie, isolate, ma come parte di una comunità.