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Ordinazione sacerdotale

Nur dreimal im Laufe eines Jahres feiert die Liturgie der Kirche einen Geburtstag: den Geburtstag Jesu am 25. Dezember, den Geburtstag seiner Mutter Maria am 8. September und den Geburtstag Johannes des Täufers am heutigen 24. Juni.In der Geburtserzählung des Täufers fragen sich die Verwandten und alle anderen, die zur Beschneidung des neugeborenen Kindes zusammenkommen, voller Staunen: „Was wird wohl aus diesem Kind werden? Denn es war deutlich, dass die Hand des Herrn mit ihm war.“ Lieber Josef, caro Massimiliano, in dieser Stunde legt sich die Hand des Herrn auf Euch. Am Höhepunkt der Weiheliturgie darf ich Euch in seinem Namen die Hände auflegen. Und dann legen die anwesenden Priester Euch ihre Hände auf - als Zeichen des Gebetes und der Aufnahme in die priesterliche Gemeinschaft. Leere Hände – das sagt alles. Das steht als Vorzeichen vor dem Ganzen. Diese Hände sind offen und leer, nicht so, wie wenn wir etwas im Griff hätten. Auch in der Kirche gibt es Dinge, die man im Griff haben kann und muss. Aber das Entscheidende haben wir nicht im Griff. Gott bewahre uns vor den Machern in der Kirche, vor den Pastoralstrategen, die alles im Griff haben wollen, am Ende Gott selber. Sakrament heißt: Ich empfange, was ich mir selbst nicht besorgen kann; ich tue, was nicht aus mir selber kommt; ich bin Träger dessen, was Gott mir anvertraut hat. Deswegen kann sich niemand selber zum Priester erklären und keine Gemeinde mit ihren Beschlüssen kann jemanden dazu machen. Jedes Sakrament ist Zeichen der Initiative Gottes – vor all unserem Tun und trotz all unserer Schwäche. Caro Massimiliano, lieber Josef, vergesst nie meine leeren Hände, die am Beginn Eures Priesterseins auf Euch gelegt werden. Lasst euch von diesen leeren Händen der Weihe immer daran erinnern, dass die Sendung des Priesters nicht in erster Linie im Machen, im Leisten, im Organisieren und im „in den Griff bekommen“ besteht, sondern im sakramentalen Sein und Dienst. Diese leeren Hände sollen Euch eine große Ermutigung sein: Ihr müsst als Priester nicht alles können, nicht alles wissen, nicht auf alles eine Antwort parat haben. Ihr müsst und sollt nicht alles selber machen, Ihr müsst Euch nicht überall und für alles zuständig fühlen und vor allem seid Ihr nicht die Herren über den Glauben der anderen. Seid aber in allem, was Ihr tut und sagt, Sakrament: ein lebendiges, personales Hinweisschild auf Jesus Christus – nicht auf Zeit, nicht auf Probe, sondern für die Dauer Eures ganzen Lebens. Poco prima di porre le mie mani su di voi vi chiederò: “Volete essere sempre più strettamente uniti a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando voi stessi a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?-” E´questo il segreto e il mistero del nostro essere sacerdoti. Portare Cristo con le parole e con i sacramenti, sia che esso sia opportuno che inopportuno, sia che lo si voglia ascoltare e accogliere sia che non lo si voglia: questo è il vostro compito nella vita. Fate in modo che la vostra più grande preoccupazione sia quella che il vostro rapporto con lui non si ridimensioni, neanche nella quotidianità religiosa e pastorale. Non abbiamo bisogno di funzionari, ma di testimoni sacramentali! Tenete a Cristo come al tesoro più prezioso della vostra vita e tramandate con generosità, con umiltà e con profondo rispetto ciò che non vi appartiene, ma che tra breve vi verrà affidato. Mi colpisce sempre molto la preghiera che si recita ai funerali di un sacerdote: “Signore, tu sai quello che ha fatto per te e per gli uomini; conosci i suoi successi, le sue lotte e sofferenze, conosci anche le sue sconfitte”. Lieber Josef, caro Massimiliano, oggi diventerete sacerdoti e la vostra vita presbiterale si ripropone come un foglio bianco davanti a voi.Facciamo nostre le parole delle persone accorse alla circoncisione di Giovanni: Che cosa ne sarà di questi due giovani sacerdoti? Non sappiamo quali saranno i compiti e i servizi, i successi e gli insuccessi, le gioie e le lotte, le sconfitte e le colpe che riempiranno il foglio bianco della vostra vita sacerdotale. Fintanto però che vi sforzerete a portare Cristo con cuore sincero rimarrete sulla retta via, sulla via che porta a LUI. Il giorno della vostra ordinazione sacerdotale è la festa della nascita di Giovanni Battista. Tutta la sua figura è come un indice proteso. Tutta la sua persona e il suo compito nella storia della salvezza è riassunto nella sua professione di fede: “LUI deve crescere, io, invece, diminuire”. Durante ogni celebrazione eucaristica, il servizio più nobile e santo, che oggi vi viene affidato, potete indicare agli uomini la via a Cristo con le parole del Battista: “Ecco l’agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”. Liebe Schwestern und Brüder, Euch alle bitte ich bei dieser ersten Priesterweihe, die ich als Bischof spenden darf, dass Ihr uns Priester nicht alleine lasst und dass Euch Priesterberufe ein Herzensanliegen sind. Wir brauchen Eure Mitarbeit, Euer Mitdenken, Euer Mitgehen, Euer Mitbeten, Euer Glaubens- und Lebenszeugnis. Die Kinder und die jungen Menschen bitte ich, dass sie nicht von vornherein einen geistlichen Beruf für sich ausschließen. Bleibt für diese faszinierende Möglichkeit der Christusnachfolge offen! Wir können Berufungen nicht machen, aber wir alle können gemeinsam im Denken, Reden und Tun zu einer Atmosphäre der Freude am Glauben und der Freude an unserer Kirche beitragen, die noch immer der beste Nährboden für geistliche Berufe sind. Ich bitte Euch, dass Ihr Geduld habt mit Josef und Massimiliano und mit uns Priestern: mit unseren Schwächen, Fehlern, Einseitigkeiten, Ecken und Kanten. Nehmt uns an und ertragt uns als Menschen und sucht und schätzt an uns, was wir nicht aus menschlicher Kraft geben können. Nell’assegnazione del nome al figlio, era molto chiaro a Zaccaria ed Elisabetta che il bambino non avrebbe preso come da tradizione il nome del padre, come proseguimento della storia della famiglia, bensì il nome che rappresenta il proseguimento della storia della salvezza: “Il suo nome è Giovanni”. E questo nome è un programma: Dio è misericordioso, Dio ha reso la grazia.Possa questo nome arrivare a voi, lieber Josef e caro Massimiliano, e attraverso di voi alla nostra Chiesa locale e alle persone per cui voi oggi sarete ordinati sacerdoti. Non dimenticate mai le mani poste su di voi. Maturate e crescete come sacerdoti con questa certezza: “E davvero la mano del Signore era con lui”.