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Comunicati 2010

Pellegrinaggio diocesano ad Assisi

Oggi, lunedì 4 ottobre 2010, la celebrazione solenne nella Basilica Superiore, organizzata dai Francescani di Assisi ha rappresentato il momento culmine del pellegrinaggio diocesano ad Assisi. L’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, ha presieduto il solenne pontificale, invitando i 360 pellegrini del Trentino-Alto Adige a portare testimonianza di vita e di fede secondo l’esempio di San Francesco.Nel corso dell’omelia l’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, ha ricordato il racconto in cui San Francesco sente l’invito di Gesù: “Va’ e ripara la mia casa!” Mons. Bressan ha invitato dunque i pellegrini a portare testimonianza di vita e di fede e ha proseguito dicendo: “Siamo pellegrini ad Assisi non soltanto per ammirare una storia del passato e per contemplare un patrimonio artistico eccezionale, ma perché il nostro cuore si apra all’appello pressante di far avanzare insieme il Regno di Dio.”Prima del “Gloria” i sindaci di Trento e di Bolzano, Dott. Alessandro Andreatta e Dott. Luigi Spagnolli hanno riacceso la lampada votiva con l’olio donato dal Trentino-Alto Adige; mentre all’Offertorio le autorità civili del Trentino-Alto Adige, insieme ai fedeli hanno presentato al Santo Patrono d’Italia doni e prodotti tipici della regione.P. Francesco Patton, presidente della famiglia francescana ha evidenziato il grande valore che ha l’annuale gesto dell’accensione della lampada votiva con l’olio donato da parte di una regione italiana che arde accanto alla tomba di San Francesco, patrono d’Italia. “È però importante che ogni fedele porti luce nella propria parrocchia e nella propria famiglia”, ha detto P. Patton.Secondo Anton Mair am Tinkhof, responsabile dell’Ufficio pellegrinaggi diocesano il significato di questo pellegrinaggio consiste soprattutto nel fatto che “si è formata una comunità che ha ricevuto un sostegno per la propria vita cristiana, guardando alle figure di Santa Chiara e di San Francesco.” Per un pellegrino della Val Venosta il pellegrinaggio ad Assisi è stato un “dono” e un “luogo di grazia”. Soprattutto la presenza di numerosi giovani padri francescani e cappuccini è stato ciò che ha colpito maggiormente una pellegrina della Val d’Isarco, mentre un sacerdote di Bolzano è stato impressionato dalla celebrazione del “transito”, vale a dire la memoria della morte di San Francesco d’Assisi. Una pellegrina della Val Pusteria ha detto: “L’esempio di San Francesco è molto importante per la mia vita. Infatti, egli indica quanto sia prezioso e bello seguire Cristo nelle parole e nelle opere."