Il pellegrinaggio a Naturno era parte integrante e conclusione delle iniziative diocesane dedicate al Mese del Creato. Il legame tra spiritualità, esperienza nella natura e cooperazione ecumenica caratterizza il Sentiero della meditazione, realizzato sopra Naturno 25 anni fa su iniziativa dell'allora decano Georg Peer. Nella giornata in cui si ricorda san Francesco, l'unità pastorale Bassa Val Venosta e l'Ufficio per il dialogo hanno invitato a mettere al centro la responsabilità verso il creato e la fede comune di tutti i cristiani.
La scelta del percorso di riflessione è stata dettata anche dall’anniversario del Primo Concilio Ecumenico svoltosi 1700 anni fa, nel 325, quando i vescovi di tutto l'Impero Romano si riunirono a Nicea. Il Concilio pose le basi per la professione di fede che ancora oggi unisce i cristiani di tutto il mondo.
Alle stazioni del Sentiero della meditazione, che illustrano scene della vita di Gesù, rappresentanti delle Chiese cristiane e della società hanno offerto alla cinquantina di partecipanti impulsi per rafforzare l’impegno nella salvaguardia del creato. La celebrazione eucaristica conclusiva alla stazione “Discorso della Montagna” è stata celebrata dal vescovo Muser insieme agli ospiti nel segno dell’ecumenismo.
Il vescovo e la festa nazionale del 4 ottobre
Dal 2026, il 4 ottobre sarà festività nazionale nel nome del santo di Assisi. Il vescovo Muser ha colto l'occasione per richiamare l'attenzione sul valore profondo delle domeniche e dei giorni festivi. “Anche per me inaspettatamente – ha detto il vescovo – l’Italia avrà una nuova festività civile nel giorno dedicato a san Francesco, una figura che unisce, ben oltre i confini confessionali. Rappresenta valori di grande attualità: riconciliazione, pace, dialogo, rispetto per il Creatore e per tutte le sue creature, nonviolenza, stile di vita semplice, fraternità universale. Ben oltre il significato di questa nuova festività, vorrei anche in questa occasione spezzare una lancia a favore dell’importanza della domenica e dei nostri giorni festivi. Mi disturba quando le festività vengono considerate solo dal punto di vista del costo economico. Le festività sono molto di più!”
Monsignor Muser ha aggiunto che “non abbiamo bisogno di più giorni liberi, abbiamo bisogno delle nostre festività. Se le domeniche e le festività sono solo giorni liberi, occasioni per avere ancora più tempo libero, allora non ci servono. La nuova festività non dovrebbe essere semplicemente un altro giorno di vacanza, ma un invito a specchiarci in questo affascinante santo e a scegliere i valori che Francesco ha vissuto con convinzione cristiana, e che ancora oggi rappresenta. Questo fa bene all’Italia, questo fa bene a tutti, ben oltre i confini della Chiesa.”