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Comunicati 2012

Posti i sigilli sugli atti che concludono l'inchiesta del presunto miracolo per intercessione di suor Lucia Ripamonti

Oggi il vescovo Ivo Muser ha concluso l’inchiesta diocesana del presunto miracolo per intercessione della Serva di Dio Lucia Ripamonti delle “Ancelle della Carità” in favore della meranese Irene Zanfino. La bambina Irene Zanfino di Merano, di quasi sette anni, si trovava per qualche giorno presso i nonni a Bolzano. Con l’incarico di comprare il giornale voleva attraversare la strada sulle strisce pedonali, quando è stata investita da una macchina. Soccorsa dall’investitrice stessa e portata all’ospedale Civile di Bolzano, i medici hanno constatato l’arresto cardiaco e non nutrivano alcuna speranza di poter salvare questa giovanissima vita. Se per caso avesse dovuto riprendersi, sarebbe rimasta paralizzata.Irene Zanfino ha passato diversi giorni in coma profondo. Genitori e parenti, accorsi in ospedale, pregando con le suore infermiere si sono affidati all’intercessione della Madonna e di suor Lucia Ripamonti, della quale era in corso a Brescia la causa di beatificazione.Suor Lucia Ripamonti, morta nel 1954 a 45 anni in “fama di santità”, era una “Ancella della Carità”, come le stesse suore dell’ospedale di Bolzano. Spesso, in casi disperati, le suore usavano mettere un santino sotto il cuscino del paziente e così anche quella volta.Di fatto, dopo una settimana, Irene si è risvegliata e dopo un mese veniva dimessa dall’ospedale del tutto guarita, senza riportare conseguenze o dolori. Cresciuta, Irene è diventata infermiera, è sposata e ha tre figli.Il primario, dott. Cuno Steger, intervenuto nell’inchiesta come testimone, ha confermato di aver dato al nonno di Irene la comunicazione della completa guarigione della nipote. Il nonno ha scritto una lettera di ringraziamento, inviata alla casa Madre delle “Ancelle della Carità” convinto dell’intercessione di suor Lucia Ripamonti in favore della nipote.Il 7 agosto 2012 è stato dato ad un apposito tribunale l’incarico di condurre l’inchiesta. L’inchiesta diocesana è stata portata avanti dal delegato del vescovo, p. dott. Alois Hillebrand e dal notaio/attuario Sonia Veronese. Il perito medico, dott. Fabrizio Fontanella, ed il promotore di giustizia, dott. Josef Torggler, hanno seguito gli interrogatori. Sono stati reperiti i documenti della cartella clinica ed ascoltati vari testimoni tra genitori parenti e conoscenti di Irene Zanfino. Una suora infermiera ha potuto confermare che la allora superiora, Suor Innocenza Milani, in casi disperati sovente invitava suore e parenti a confidare nell’intercessione di suor Lucia Ripamonti.Dopo 19 sessioni l’inchiesta è stata portata a termine.Oggi il vescovo Ivo Muser ha messo il sigillo sugli atti di causa, aggiungendo una relazione particolareggiata del perito medico, dott. Fontanella. In seguito gli atti saranno trasmessi alla Congregazione Vaticana per le cause dei Santi.L’iter prosegue con la verifica da parte di una commissione medica e se positiva con una valutazione da parte di una commissione teologica. “Ci si augura e si spera che l’inaspettata guarigione di Irene Zanfino, su intercessione di suor Lucia Ripamonti, possa essere confermata come miracolo”, ha detto p. Hillebrand.