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Comunicati 2018

Reintroduzione delle festività: il sostegno del vescovo Muser

La reintroduzione delle festività religiose abolite nel 1977 trova anche “il pieno e convinto sostegno“ del vescovo Ivo Muser, che tuttavia specifica come il ripristino non debba essere interpretato solo come tempo libero in più: “Non abbiamo bisogno di più giorni liberi, abbiamo bisogno dei nostri giorni festivi.“

Il ripristino come festività pubbliche delle festività religiose abolite oltre quarant’anni fa trova “il pieno e convinto sostegno“ del vescovo diocesano. “Ma non in quanto giorni liberi, bensì come giorni di festa“, specifica monsignor Ivo Muser. Il vescovo ritiene che uno dei compiti prioritari della Chiesa di oggi sia “impegnarsi per le nostre festività, a cominiciare dalla domenica, la festa pasquale settimanale. Ma abbiamo bisogno di festività libere dal profitto e dedicate invece alle opportunità religiose, familiari, sociali, culturali.“

Festività non per fare ponte o produrre di più

Già nel 2014, incontrando la Giunta provinciale, il vescovo Muser aveva rinnovato la richiesta di reintrodurre la festività di San Giuseppe (19 marzo) in Alto Adige. Oggi conferma la sua condivisione per iniziative legislative che mirano al ripristino delle festività religiose. “Le motivazioni che nel 1977 portarono alla loro abolizione a livello nazionale non mi convincono. Considero quella soppressione una perdita per la Chiesa e per la società“, specifica il presule. Che però vuole precisare: “Non abbiamo bisogno di più giornate libere, abbiamo bisogno dei nostri giorni di festa. Se la domenica e i festivi sono considerati solamente giorni liberi per permettere di fare ponte, dormire più a lungo, produrre e consumare ancora di più, allora di festività simili non abbiamo bisogno.“

Vivere la festa nella fede

“Domenica e festivi – ricorda il vescovo – sono un grande bene culturale della comunità, espressione di valori che uniscono, del senso di appartenenza, della fede. Per questo abbiamo bisogno della domenica e delle nostre festività. E al centro di queste giornate c’è la messa.“ Il modo migliore per dimostrare come prendiamo sul serio il ripristino delle festività abolite, conclude Muser, “è proprio il rapporto concreto con cui viviamo e celebriamo la domenica e gli attuali giorni festivi.“