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Comunicati 2013

"Verso il sinodo diocesano"

Il sinodo diocesano che inizierà il 30 novembre prossimo, è l’argomento centrale delle due giornate di aggiornamento del clero e degli operatori pastorali, che si tiene presso l’Accademia Cusano di Bressanone. Nella giornata di oggi sono state presentate alcune relazioni e alcuni lavori in sottogruppi guidati. Il professore Angelo Maffeis di Brescia ha illustrato come nella storia, a partire dal Medioevo e con particolare vigore nell’epoca successiva al Concilio di Trento, i sinodi diocesani siano stati celebrati come assemblee del clero della diocesi, nella quale il vescovo emanava le norme che dovevano regolare la vita del clero, l’attività pastorale e la vita della Chiesa diocesana in generale. Dopo il Concilio Vaticano II invece, la scelta di chiamare anche i laici e i religiosi a partecipare all’assemblea sinodale e a dare il loro contributo alla maturazione di orientamenti condivisi in campo pastorale, riflette la convinzione che tutti i battezzati sono partecipi dell’unica missione della Chiesa e che questa comune responsabilità trovi nel sinodo l’adeguata espressione istituzionale.Angelo Maffeis ha spiegato inoltre che i giudizi severi sull’utilità di un sinodo diocesano poggino le basi su due modelli di Chiesa problematici: la prima è una concezione di Chiesa intesa come un’agenzia di servizi religiosi e la seconda riporta ad una concezione clericale della Chiesa; i membri della gerarchia appaiono come la componente propriamente attiva nella Chiesa – coloro che insegnano, santificano, guidano il popolo di Dio – mentre gli altri fedeli appaiono come la parte recettiva o addirittura passiva – coloro da istruire, santificare e guidare. “A livello teorico questa concezione ecclesiologica è stata superata dal Vaticano II", ha detto Maffeis, aggiungendo che questo significa che ciascuno è chiamato a vivere la propria vocazione nelle concrete condizioni in cui è inserito così che ognuno sia consapevole della comune responsabilità dei battezzati per la missione della Chiesa e, dall’altra, il compito specifico affidato al vescovo e al presbiterio diocesano nell’esercizio del ministero pastorale.Il professor Jörg Ernesti ha fatto una panoramica storica sullo sviluppo dei sinodi, sottolineando che con il Concilio Vaticano II i sinodi diocesani hanno riacquistato importanza, nonostante essi siano stati caratterizzati da una certa tensione tra il coinvolgimento sincero dei laici, che dopo il Concilio si consideravano come "popolo di Dio", e un concetto gerarchico di Chiesa. E proprio con riferimento a questa tensione, il professore Heribert Hallermann di Würzburg ha voluto sottolineare quanto sia importante intendere la consulenza dei laici come forma di corresponsabilità e come il sinodo diocesano ne rappresenti un modello particolare di attuazione. Quest’assemblea, composta da delegati sinodali nominati dal vescovo, ha una funzione consultiva per il vescovo, cui spetta la ratifica finale delle decisioni.