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Relazioni & interventi

Vescovo Muser - Convegno „Il coraggio di guardare“

Vescovo Ivo Muser

Convegno "Il coraggio di guardare"

Venerdì 17 novembre

Bolzano, Centro pastorale

Con l’odierno convegno dal titolo "Il coraggio di guardare", la nostra diocesi lancia un chiaro segnale: affrontare i casi di abuso è uno dei compiti prioritari e pastorali della Chiesa. Come diocesi, continuiamo a sforzarci di assolvere questo compito con grande responsabilità.

Mi rendo conto che il percorso verso questa decisione ha avuto molti ostacoli da superare. Ora la decisione è stata presa. Il progetto è stato finalizzato, il gruppo direttivo è stato istituito e i preparativi per l'attuazione sono in pieno svolgimento. Tutto questo ha richiesto tempo ed energia. Se si vuole costruire una casa, bisogna prima verificare e soddisfare tutti i requisiti.

Vorrei ringraziare don Gottfried Ugolini e il Consiglio consultivo, che hanno portato avanti il progetto. Auguro al gruppo direttivo di avere uno spirito di saggezza, consiglio e forza per portare avanti le questioni e gli obiettivi del progetto.

Si tratta di un cambiamento di mentalità di tipo culturale e strutturale. Ciò che è richiesto e incoraggiato è un atteggiamento cristiano consapevole e interiorizzato, che garantisca che la Chiesa, la nostra diocesi, sia in tutti i suoi ambiti un luogo sicuro per i minori e le persone vulnerabili.

Due sono le questioni che mi stanno a cuore in questo progetto:

  • In primo luogo, che il maggior numero possibile di persone sia coinvolto in tutte le fasi necessarie;
  • e, in secondo luogo, che si tenga conto delle nostre particolarità linguistiche e culturali. Questo fa parte della nostra diocesi e questa è anche la missione che la nostra diocesi deve adempiere.

Sono abbastanza realista da rendermi conto che questo progetto incontrerà anche incertezze, preoccupazioni e riserve. Queste, insieme all’invito a guardare con coraggio e ad imparare dagli errori commessi, devono essere prese in seria considerazione.

San Paolo ci ricorda a questo proposito:

 „Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. “ (2Tm 1,7)

Per questo motivo, invito tutti a sostenere, dare forma e realizzare il progetto e invoco la benedizione di Dio su tutti noi.

Sono pienamente favorevole a questo progetto. Perché? Perché come diocesi vogliamo chiarire ed elaborare i casi di abuso per avviare in modo deciso e mirato misure preventive in tutti i settori. Ciò richiede un sincero esame di coscienza a livello personale e strutturale.

Anche la società è chiamata a tornare ai suoi valori di base, in modo da garantire concretamente i diritti fondamentali a tutte le persone, soprattutto ai bambini e ai giovani. È qui che la Chiesa e la società possono entrare in un nuovo dialogo. È proprio questo dialogo che ritengo sia così importante in questo ambito - soprattutto per le vittime!

Vorrei ringraziare i relatori del convegno di oggi, in particolare le persone coinvolte nei casi concreti, che ci hanno arricchito con le loro esperienze, le loro conoscenze e i loro suggerimenti, in linea con il motto: "Il coraggio di guardare". Auguro a tutti noi di avere questo coraggio, ognuno al proprio posto. C’è bisogno di tutti noi.