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Comunicati 2025

Visita del vescovo ai detenuti: “La luce del Natale sia un nuovo inizio”

Nella casa circondariale di Bolzano il vescovo Ivo Muser ha presieduto oggi (18 dicembre) la liturgia prenatalizia con i detenuti, il personale e i volontari. “Lasciamo che la luce del Natale arrivi ad illuminare le piccole e grandi oscurità del presente e anche di questa struttura”, ha detto il vescovo augurando ai detenuti “che questo Natale sia anche per voi un nuovo inizio.”

Nell’agenda del vescovo Ivo Muser non manca mai tra gli incontri prenatalizi la visita nella casa circondariale di via Dante a Bolzano, dove anche quest’anno ha celebrato una liturgia della Parola assieme ai detenuti, al personale della struttura, a rappresentanti delle istituzioni e volontari. Il vescovo ha esordito ripetendo quanto detto da papa Leone XIV domenica scorsa a Roma in occasione del Giubileo dei detenuti (“una sola è la cosa importante: che nessuno vada perduto e che tutti siano salvati”) e ha ricordato il messaggio del Natale, “una luce che è annuncio di salvezza, che risplende soprattutto là dove la sofferenza e il dolore sono più grandi. Lasciamo dunque che la luce del Natale arrivi ad illuminare le piccole o grandi oscurità del presente e anche di questa struttura.”

Alle persone detenute monsignor Muser ha chiesto l’impegno personale ad assumersi la responsabilità per le scelte sbagliate, “ma nonostante tutto: nessuno di voi deve perdere la propria umanità e dignità. La luce del Natale vuole raggiungere anche voi. Nessuno si merita di essere dimenticato, messo da parte, umiliato. Noi tutti abbiamo bisogno di perdono, di riconciliazione, di una mano accogliente, di una parola di vicinanza e di un cuore aperto.” Ai reclusi e alle loro famiglie il vescovo ha augurato “che il Natale possa infondere speranza. A Natale Dio si è fatto uomo in Gesù, venuto al mondo per salvarci. Da Gesù che nasce, ogni persona è invitata a rinascere. Nel bambino Salvatore anche chi ha commesso errori può trovare la luce e la forza necessarie per cercare la strada della rinascita e per riuscire poi a percorrerla, giorno dopo giorno.”

Il grazie del presule è andato ai responsabili e al personale della struttura, “consapevole di quanto sia delicato e importante il vostro lavoro. La vostra capacità di tendere la mano verso l’altro aiuta davvero a cambiare il corso della vita di una persona.” Monsignor Muser ha poi ringraziato “i volontari, pronti all’ascolto e al dialogo, con la voglia di confrontarsi e di fare un pezzo di strada con altre storie di vita. Una presenza che non ha prezzo. Ringrazio l’assistente spirituale del carcere, don GiorgioGallina per l‘impegno nella difesa della dignità della persona, nella vicinanza al cuore di chi ha sbagliato, nell‘essere testimone del Vangelo, che apre al perdono e porta alla rinascita.”

Attualmente sono circa 100 le persone detenute a Bolzano. Il direttore della casa circondariale, Giovangiuseppe Monti, ha ricordato che “tutto il personale cerca di fare il massimo, anche se le condizioni non sono semplici. Ma è fondamentale il contatto umano instaurato, il rapporto giornaliero.” Il direttore ha ricordato le molte attività svolte nel 2025 dai reclusi sul piano lavorativo, formativo, culturale e sportivo, in collaborazione con il mondo delle associazioni di Bolzano e dintorni.

Alla celebrazione, accompagnata dai cori di Comunione e Liberazione dell’Alto Adige, erano presenti tra gli altri il sindaco di Bolzano Claudio Corrarati e l’assessora provinciale Ulli Mair.