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Omelie

Virgo fidelis 2019

Discorso del vescovo Ivo Muser

 

Bolzano, Chiesa dei Domenicani, 21 novembre 2019

Stimati Carabinieri, stimate autorità, cari confratelli, fratelli e sorelle nella fede!

La pagina evangelica appena proclamata confronta due modi di appartenenza a Gesù: l´appartenenza fondata sul vincolo di parentela e l´appartenenza fondata sulla condivisione del progetto di Dio. È questa seconda appartenenza che interessa Gesù: “Ecco mia madre e i miei fratelli. Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre” (Mc 3,35). Attorno al Signore Gesù , fra coloro che ascoltano nella fede e custodiscono nella vita la sua parola, si costruisce una vera e propria comunità nuova destinata a diventare la SUA famiglia.

Maria, la madre di Gesù, che voi Carabinieri oggi venerate come vostra Patrona, deve la sua santità alla sua inserzione, come membro eletto, in questa comunione di vita condivisa con il suo Figlio.

Stimati Carabinieri, la naturale socievolezza della persona umana non genera comunità fondate solo su vincoli di consanguinità o di parentela. Esiste per l´uomo la possibilità di costruire società che si fondano sulla condivisione di beni umani di carattere spirituale. Anzi, un popolo nel senso più forte del termine nasce e si mantiene là dove più persone condividono lo stesso bene comune, che non si riduce alla sola utilità comune. Anche la società politica, lo Stato, deve essere comunità di questo genere. Esso certamente è una comunità che deve la sua unità interna all´autorità della legge e della Costituzuione. Ma prima ancora deve la sua unità interna alla condivisione dello stesso universo di valori che una generazione trasmette all´altra.

Permettetemi qui ricordare però che il radicamento più serio d’ogni virtù umana è quello della consapevolezza di essere sempre dipendenti da una autorità immensamente più alta, l’autorità di Dio, senza la quale nessun valore e nessun principio etico ha seria consistenza e significato.

Lo diceva a suo tempo Dostojewski: “Senza Dio non c’è morale.” Voi, che nell’opera di prevenzione e di repressione state a continuo contatto con i malesseri della società, sapete quanto poco valgano e durino regole solo formali, che non abbiano una autorevolezza più consistente del semplice accordo tra le parti. È la consapevolezza d’avere un Dio giudice e padre che aiuta a vincere le tendenze negative presenti in ognuno di noi, inclinazioni che invece vengono continuamente accarezzate da chi ha interesse al malaffare.

La verifica l’abbiamo nella cosiddetta microcriminalità, nell’organizzazione raffinata delle forme delinquenziali, nel sopruso quotidiano e incessante a danno dei deboli e degli indifesi; nelle manifestazioni mafiose presenti – purtroppo – in vaste zone d’Italia, nella diffusione devastante della droga e in altre attività malavitose. Occorre perciò tornare ad una vita di maggiore serietà e rigore, di rispetto reciproco e di sobrietà; occorre un nuovo patto sociale, che vada oltre le angustie ideologiche e i bassi interessi, ma coinvolga appieno il mondo dell’educazione, della giustizia e della politica.

Bisogna però convincersi che certe malattie dello spirito si curano solo con le medicine dello spirito, e cioè con una vita più riflessiva e sensata, con lo sviluppo armonioso della propria dimensione spirituale e religiosa, con una educazione coraggiosa ai valori della ragione e della persona. Questa prospettiva delle scelte educative va tenuta presente, rispettata e favorita, perché è quella che alla lunga darà risultati più stabili e durevoli, concorrendo efficacemente alla sanità morale della società. Scelte educative che devono riguardare innanzi tutto le giovani generazioni, così plasmabili, ma talvolta purtroppo anche prese nel vortice della superficialità, dell’insignificanza e della criminalità.

Auguro all’Arma dei Carabinieri e ad ogni Carabiniere che s’impegna nel suo servizio che Maria, la Virgo fidelis, possa essere la vostra guida nel vivere la fedeltà nella sua duplice realtà: Credere in Dio, il sommo bene, per non lasciarsi vincere dal male e impegnarsi per il bene comune nella nostra società.