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Predigten

Welttag des Migranten und Flüchtlings

Carissime sorelle e carissimi fratelli nella fede!E’ per me una grande gioia ed una vera emozione vivere questa celebrazione insieme a tutti voi nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – detta anche “Giornata mondiale delle migrazioni”.In questa grande chiesa si realizza il sogno di Dio Padre: vedere la famiglia umana riunita insieme nel suo nome! Come dice S. Paolo, “Gesù ha abbattuto il muro di separazione” che costituiva l’ostacolo all’unità tra Giudei e Greci cioè tra due popoli estremamente diversi, tra “schiavi e liberi” cioè tra due condizioni di vita e di stato sociale estremamente diversi: Gesù ha unito ciò che la storia, la cultura e le tradizioni religiose tenevano separati.Dopo più di 2000 anni, un certo cammino di unità si è fatto, anche se ancora ci sono tante divisioni, ma sappiamo che Gesù è il Cristo, colui che vuole l’unità e prega per l’unità. Oggi qui vediamo e viviamo un forte momento di unità nella diversità. Siamo diversi per lingua, provenienza, cultura, idee e tradizioni: ma nel suo nome siamo uniti. Questa testimonianza è parte essenziale della “nuova evangelizzazione”.Vi invito tutti a leggere il messaggio che il Papa ha scritto per questa giornata e che porta proprio questo titolo: migrazione e nuova evangelizzazione.Con voi vorrei sottolineare alcuni punti di questo messaggio: il primo vi riguarda come “migranti”. Il secondo riguarda le comunità cristiane e gli operatori pastorali della nostra Chiesa locale.Il Papa scrive:1.“ i migranti che hanno conosciuto Cristo e l’hanno accolto non di rado sono spinti a non ritenerlo più rilevante nella propria vita, a perdere il senso della fede, a non riconoscersi più come parte della Chiesa e spesso conducono un’esistenza non più segnata da Cristo e dal suo Vangelo. Cresciuti in seno a popoli marcati dalla fede cristiana, spesso emigrano verso Paesi in cui i cristiani sono una minoranza o dove l’antica tradizione di fede non è più convinzione personale ”Sono certo che nel vostro Paese avete vissuto una forte dimensione spirituale, ma le condizioni difficili vi hanno spinto a cercare una vita migliore in questa nostra terra, l’Alto Adige/Südtirol che ancora sempre è una terra davvero ricca e prospera, anche se oggi è attraversata da vari segnali di crisi economica.Vi invito dunque a ritrovare le radici della vostra fede, a risvegliare innanzitutto quel rapporto vivo con Gesù Cristo e il Vangelo. Ciascuno di voi sente la voce della propria coscienza: forse la fede è ridotta ad una piccola fiammella: non lasciatela spegnere! Forse la fede è viva e vigorosa: comunicatela! Impegnatevi a diffonderla nella vostra famiglia e nel vostro ambiente di lavoro! Forse il consumismo vi ha contagiato e le necessità legate al lavoro vi hanno fatto perdere l’abitudine di pregare e di vivere la relazione con Dio come singoli e come comunità: ritrovate questi momenti di preghiera, che sono la linfa che impedisce la morte della vita cristiana! E se la vita vi ha posto davanti a scelte di fedeltà al vangelo, fatevi aiutare e “lasciatevi riconciliare con Dio” attraverso i sacramenti!Il Papa prosegue:2. “Nell’impegnativo itinerario della nuova evangelizzazione, in ambito migratorio, assumono un ruolo decisivo gli Operatori pastorali – sacerdoti, religiosi e laici Le comunità cristiane riservino particolare attenzione per i lavoratori migranti e le loro famiglie, attraverso l’accompagnamento della preghiera, della solidarietà e della carità cristiana; la valorizzazione di ciò che reciprocamente arricchisce, come pure la promozione di nuove progettualità politiche, economiche e sociali, che favoriscano il rispetto della dignità di ogni persona umana, la tutela della famiglia, l’accesso ad una dignitosa sistemazione, al lavoro e all’assistenza.”L’attuale crisi economica, sommata alla crisi dei valori umani e cristiani, e il ritorno dei giovani a rischiose idee naziste, rischiano di cancellare dai nostri atteggiamenti e dal nostro cuore importanti qualità umane e cristiane: La virtù dell’accoglienza e il rispetto per la dignità umana. Lungi da noi il pensare che chi proviene da altri Paesi sia sempre e comunque un delinquente!Lungi da noi il pensare che il “diverso” è sempre e comunque colpevole di reato!Lungi da noi il pensare che il Cristianesimo debba essere vissuto ovunque come noi lo viviamo qui in Occidente!Lungi da noi il credere che gli immigrati siano solo “parassiti” e che ci rubino il lavoro o i sussidi o la casa !Lungi da noi fare affermazioni di stampo razzista e xenofobo! Se siamo cristiani dobbiamo pensare e agire come Cristo anzi dobbiamo lasciare che Cristo viva in noi e quindi dobbiamo trasformarci in quel Gesù-che- accoglie, Gesù-che- promuove, Gesù-che spinge-al-bene, Gesù-che-salva!!! Solo così potremo davvero essere qui e ora il lievito di una nuova societa’, oltre che di una Chiesa locale rinnovata nella suo più intimo esistere! Liebe Schwestern und Brüder aus den verschiedensten Nationen! Wir alle sind eingeladen, mit Johannes dem Täufer, dem großen Wegbereiter des Herrn, das Bekenntnis abzulegen: Seht das Lamm Gottes! Dabei genügt es nicht, über Jesus etwas gehört oder gelesen zu haben! Es kommt darauf an, ihn zu suchen, mit ihm zu gehen und bei ihm zu bleiben. Nur so können wir wie die ersten Jünger, von denen uns das heutige Evangelium erzählt, entdecken und erfahren, wer er ist. Die Geschichte der Berufungen muss heute weitergehen durch uns. Sagen wir unsere Lebens- und Glaubenserfahrungen weiter und teilen wir sie miteinander. So wächst unter uns Einheit in der Vielfalt und so wird Christus immer mehr zu unserer Mitte. ER, das Lamm Gottes, verbindet. Wir alle, die uns unterscheiden in Sprache, Herkunft, Kultur und Traditionen sind eins in seinem Namen und unter seiner Führung.Legen wir gemeinsam Zeugnis ab von Jesus, dem Christus, der als das Lamm Gottes die Sünden der Welt hinweg nimmt und der das Licht für alle Völker und das Heil für alle Menschen sein will.