Da sempre in Alto Adige pazienti e familiari sono assistiti negli ospedali da sacerdoti e suore. Esattamente trent’anni fa veniva ammesso anche il servizio di assistenza spirituale ospedaliera affidato a laici qualificati. "Negli anni sono venuti meno i sacerdoti e gli ordini religiosi nel servizio di pastorale ospedaliera, ma laici preparati sul piano teologico hanno potuto prendere il loro posto su mandato del vescovo diocesano", spiega Reinhard Demetz, direttore dell'ufficio pastorale e responsabile in diocesi per l’assistenza spirituale ospedaliera. Nel 1992 la pastorale ospedaliera è stata "istituzionalizzata" e da allora è diventata un servizio dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige. Nei sette ospedali provinciali ci sono attualmente 25 donne e uomini formati che sono stati incaricati dalla Diocesi di garantire l’assistenza spirituale, a disposizione dei pazienti, dei loro familiari e amici, nonché del personale dell’Azienda sanitaria.
Il direttore Demetz e una rappresentanza degli assistenti spirituali dei sette ospedali ha incontrato a Bolzano il presidente della Provincia Arno Kompatscher, che è anche competente dell’Assessorato alla sanità, per discutere le questioni ancora aperte collegate al servizio di assistenza spirituale: sono stati approfonditi i temi dell‘attuale regolamentazione delle visite negli ospedali a seguito della pandemia, la revisione amministrativa dell’assistenza spirituale e alcuni aspetti riguardanti i bisogni delle persone di altre religioni.
Il presidente Kompatscher ha ringraziato tutte le persone impegnate nel servizio prezioso e indispensabile di assistenza spirituale negli ospedali. Il Presidente ha condiviso la necessità di adeguare la regolamentazione delle visite nei nosocomi e ha ricordato che l’Azienda sanitaria provinciale è già stata incaricata di rivederla per adattarla alle esigenze attuali e per renderla più flessibile.
"Si tratta ora di continuare a lavorare assieme per aggiornare ancora il servizio e corrispondere sempre meglio ai bisogni spirituali delle persone", ha concluso il direttore dell'ufficio pastorale Demetz dopo il colloquio.