Il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili promuove e sostiene le misure di prevenzione nella diocesi. Il Servizio è diretto dal sacerdote e psicologo Gottfried Ugolini, che si avvale della consulenza di un comitato interdisciplinare composto da membri interni ed esterni alla Chiesa, che si riunisce mensilmente. Alla prima riunione di lavoro del nuovo anno, presenti anche il vescovo diocesano Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier, si è discusso del bilancio dell’attività del Servizio nel 2022 e dei prossimi progetti concreti.
Il lavoro del Servizio diocesano nell’ultimo anno, ha riferito Ugolini, è stato caratterizzato dal confronto approfondito sulla tematica "elaborare e prevenire". Due incontri pubblici con l’Istituto di antropologia della Pontificia Università Gregoriana, diretto da padre Hans Zollner, hanno portato al progetto locale “Il coraggio di guardare”, di cui si stanno ora predisponendo, sotto la guida di Peter Beer dell’Istituto romano, i preparativi necessari alla sua prossima attuazione.
Chiarire, elaborare e prevenire nel progetto “Il coraggio di guardare“
"Rispetto ad altri approcci precedenti, questo progetto mira a un processo di cambiamento che parte da una visione del futuro. Questa visione richiede uno sguardo onesto sul passato della vita ecclesiale e sociale e sulle condizioni che hanno permesso e coperto gli abusi", spiega Ugolini. Con il concetto sviluppato dall’Istituto di antropologia la diocesi affronta l'abuso di potere e la violenza sessualizzata con tre approcci: chiarire, elaborare, prevenire. L'attuazione del progetto richiede da due a tre anni e coinvolge tutti gli ambiti ecclesiali: la pastorale, la formazione, la Caritas e l'amministrazione. Guardando al futuro saranno sviluppate e attuate congiuntamente misure concrete ed efficaci di prevenzione in tutti i settori.
Il progetto è orientato agli obiettivi e ai compiti e prevede la più ampia partecipazione possibile e la supervisione dell'Istituto di padre Zollner garantisce un metodo di lavoro trasparente e competente. Oltre ai gruppi di progetto nei singoli ambiti ecclesiali e al gruppo-guida che li sintetizza, è previsto un comitato esterno al progetto composto esclusivamente da persone provenienti da diverse aree professionali e sociali al di fuori della Chiesa. Questo organo consultivo sarà costituito nei prossimi mesi.
Centro di ascolto: 13 segnalazioni
Gottfried Ugolini ha informato anche che l’anno scorso 16 persone hanno contattato il Centro di ascolto e la sua responsabile Maria Sparber: sono state fatte 13 segnalazioni di esperienze di violenza all'interno della Chiesa e 3 di forme di violenza fuori dall’ambito ecclesiale. Come emerge dalla Relazione 2022, al Centro si sono rivolte 8 persone direttamente colpite, mentre le restanti hanno riferito le esperienze di altri o hanno avanzato sospetti. Un caso sospetto riguarda una situazione attuale, tutti gli altri risalgono a molti anni fa: sono stati chiamati in causa 6 sacerdoti diocesani, 5 sacerdoti religiosi e 2 religiose. La diocesi e le congregazioni religiose sono state informate di ogni caso. Nell'attuale caso sospetto si tratta di un comportamento inappropriato e i superiori responsabili hanno adottato le misure del caso.
Comitato al lavoro per un accordo con la Procura
Nel 2022 il comitato consultivo del Servizio diocesano, composto da membri interni ed esterni alla Chiesa, ha iniziato a lavorare alla definizione degli standard delle procedure del Centro di ascolto e all'accordo di cooperazione con la Procura della Repubblica. Tale intesa è prevista entro maggio e servirà a fornire una consulenza rapida e non burocratica in caso di segnalazioni poco chiare e incomplete, in modo da poter agire in conformità con le prescrizioni di legge.