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Omelie

Notte di Pasqua 2025

Vescovo Ivo Muser

Veglia pasquale, sabato 19 aprile 2025

Duomo di Bressanone

Wir leben in einer Zeit, die schnelle und kurze Nachrichten liebt. In wenigen Zeichen muss das Entscheidende mitgeteilt werden. In den Zeitungen werden oft nur die Überschriften gelesen, für alles andere reichen die Zeit und der Wille nicht. Eine Information jagt die andere. Kommunikationsfachleute sagen uns: Noch nie in der gesamten Menschheitsgeschichte hatten so viele Menschen zu so vielen Informationen und Nachrichten Zugang wie heute. Alles in kürzester Zeit. Aber die Intensität und die ernsthafte Auseinandersetzung mit einem Inhalt nehmen ab. Alles schnell, alles gleich, alles jetzt – und doch erreicht es nicht mehr das Herz.

Für die Osternacht muss man Zeit mitbringen. Schon in den ersten christlichen Jahrhunderten war die Osternacht nicht nur der wichtigste, sondern der längste Gottesdienst des Jahres. Man feierte eine ganze Nacht hindurch, bis zum Tagesanbruch des Ostermorgens. Die Osternacht ist ein Gottesdienst, der entschleunigt, der zum Zuhören, zum Vertiefen, zum Innehalten, zum Zeithaben einlädt. Schon in der alten Kirche sagt man von der Osternacht, sie sei „die Mutter aller Nachtfeiern“, die „Nacht der Nächte“, das „Fest über allen Festen“. Das Osterlob hat das Geschehen dieser Nacht mit den Worten besungen: „O wahrhaft selige Nacht, die Himmel und Erde versöhnt, die Gott und Menschen verbindet…O wahrhaft selige Nacht, dir allein war es vergönnt, die Stunde zu kennen, in der Christus erstand von den Toten“.

Warum ist die Feier dieser Nacht so wichtig? Im Geschehen dieser Nacht steht alles auf dem Spiel. Es geht um Leben und Tod. Es geht darum, ob unser Leben „ein Sein zum Tod“ ist, wie der Philosoph Martin Heidegger es formuliert hat, oder einmündet in ein neues Leben jenseits der Grenze unseres Todes, also ein Sein zum Leben!

„Was sucht ihr den Lebenden bei den Toten? Er ist nicht hier, sondern er ist auferstanden.“ (Lk 24, 5-6). Lassen wir es zu, dass in dieser Nacht diese Frage und diese Zusage an die Frauen am Ostermorgen tief in unser Herz hineinfallen.

Molti scrittori e poeti hanno evocato la bellezza delle notti illuminate dalle stelle. Invece le notti di guerra sono solcate da scie luminose di morte. In questa notte, fratelli e sorelle, lasciamoci prendere per mano dalle donne del Vangelo, per scoprire con loro il sorgere della luce di Dio che brilla nelle tenebre del mondo. Quelle donne si recarono al sepolcro per ungere il corpo di Gesù. E lì vivono un’esperienza sconvolgente: prima scoprono che la tomba è vuota; quindi, vedono due figure in vesti sfolgoranti, le quali dicono loro che Gesù è risorto; e subito corrono ad annunciare la notizia agli altri discepoli (cfr Lc 24,1-10). Vedono, ascoltano, annunciano: con queste tre azioni entriamo anche noi nella Pasqua del Signore.

Non possiamo fare Pasqua se continuiamo a rimanere nella morte; se restiamo prigionieri del passato; se continuiamo a ridurre la fede a un amuleto, facendo di Dio un bel ricordo di tempi passati. Un cristianesimo che cerca il Signore soltanto tra i relitti del passato e lo rinchiude nel sepolcro dell’abitudine è un cristianesimo senza Pasqua. Ma il Signore è risorto! Non attardiamoci attorno ai sepolcri, ma andiamo a riscoprire Lui, il Vivente! E non abbiamo paura di cercarlo anche nel volto dei fratelli e delle sorelle, nella storia di chi spera e di chi sogna, nel dolore di chi piange e soffre: Dio è lì!

Cara Giada, in questa notte santa ricevi i sacramenti pasquali del battesimo, della cresima e come culmine il sacramento dell’eucaristia. Con questi sacramenti dell’iniziazione fai per sempre parte della comunità della nostra Chiesa. Mi congratulo con te e a nome di tutta la

comunità ti accolgo con grande gioia. Ti auguro che tu possa scoprire e sperimentare la forza, l’orientamento e la bellezza di una vita con Gesù. Ti auguro che il Signore risorto e la potenza del suo Spirito rendano più piena, più felice, più sensata la tua vita. In questa notte di luce fai un grande dono a tutti noi: ci ricordi il nostro battesimo, la nostra cresima, la nostra appartenenza al Signore attraverso l’eucaristia e le conseguenze che ne derivano. Buon cammino con Cristo e nella comunità cristiana che oggi ti accoglie!

Es gibt ein Zeichen, das die Osternacht und ihre Bedeutung hineinverlängert in unser Leben: das Weihwasser. Ich lege euch dieses Zeichen heute besonders ans Herz. Es sollte in keiner Wohnung fehlen. Bekreuzigen wir uns oft mit Weihwasser, z.B. am Morgen, am Abend, beim Verlassen der Wohnung, beim Betreten und Verlassen unserer Kirchen. Segnen wir uns gegenseitig mit diesem Zeichen; vor allem Eltern und Großeltern bitte ich darum, dass sie ihre Kinder und Enkelkinder mit dem Weihwasser segnen. Von unseren Verstorbenen sollten wir uns mit dem Weihwasser verabschieden und sie segnen. Damit kommt unser Osterglaube zum Ausdruck: Wir sind auf seinen Tod und seine Auferstehung getauft. In der Taufe ist uns ewiges Leben zugesagt worden.

In questa Notte di Pasqua, nella notte da cui nasce la nostra fede, chiediamo al Risorto il dono della speranza. Possa valere per ciascuno e ciascuna di noi l’ultimo versetto del vangelo di questa notte: “E tornò a casa pieno di stupore per l´accaduto” (Lc 24,12).