visualizzare il contenuto principale
Omelie

Ognissanti 2024

Vescovo Ivo Muser

Ognissanti, venerdì 1 novembre 2024

Bolzano, cimitero di Oltrisarco

Tante persone in tutto il mondo si fermano in questi giorni sulle tombe dei loro cari. Nel silenzio scorrono i ricordi, a cui a volte si uniscono dei sentimenti di colpa, a volte di ringraziamento, in taluni casi di richiesta di perdono e a volte tornano alla mente domande irrisolte. Almeno in questi giorni per molti non è possibile non pensare alla morte, al fatto sicuro che ognuno di noi morirà.  

Tre sono i pensieri che oggi pomeriggio vorrei affidare alla vostra riflessione.  

Un primo pensiero: San Carlo Borromeo, il grande vescovo di Milano – che commemoriamo il 4 novembre – raccontava spesso alla fine delle sue visite pastorali la seguente storia: c’era un re che diede al suo giullare di corte una verga d'oro, con l'incarico di tenerla fino a quando avesse trovato qualcuno ancora più sciocco di lui, del giullare. Gli anni passarono. Quando il re si trovò in punto di morte, chiamò a sé il suo giullare dicendogli: "Ho paura della morte, perché non sono ancora pronto a morire. Non ci ho ancora pensato, ci sono così tante cose che non ho ancora fatto." Allora il giullare prese la verga d'oro e la restituì al re dicendo: “Ora ho trovato qualcuno che è molto più sciocco di me. Tu sapevi che questa ora sarebbe arrivata. Perché non ti sei preparato?”

Lasciamoci oggi toccare da questa domanda: “Tu sapevi che questa ora sarebbe arrivata. Perché non ti sei preparato?" 

Ein zweiter Gedanke: Als man Kaiser Franz Joseph von Österreich zu Grabe trug, hat man ein eigenartiges Zeremoniell angewendet: Die Tür zur Kapuzinergruft in Wien war zunächst verschlossen. Ein Sprecher forderte Einlass im Namen des verstorbenen Monarchen, wobei er die lange Reihe der Titel und Würden des Kaisers aufzählte. Aus der Gruft aber drang eine Stimme: „Den kennen wir hier nicht!“ – und das Tor blieb verschlossen. Dieser Dialog wiederholte sich. Erst beim dritten Mal, als der Sprecher bloß den Taufnamen des Verstorbenen nannte: „Franz Joseph, ein Christ und ein Sünder, bittet um Einlass“ – da erst öffnete sich das Tor. 

Lassen wir uns heute treffen von der Wahrheit dieses Zeremoniells. Es sagt etwas Wesentliches aus: Im Tod sind wir alle gleich. Niemand kann sich auf Titel, Ehren, menschliche Anerkennungen und Erfolge berufen. Wir können nur auf eine Karte setzen: auf Gottes Barmherzigkeit und Vergebung. 

E un terzo pensiero: Sant'Agostino, il grande dottore della Chiesa vissuto tra il IV e il V secolo, disse: “Quando saremo davanti al giudizio di Dio, questo Giudice non ci farà molte domande. Ma una dovrà farla: Hai amato? E dalla risposta a questa domanda dipenderà per te il guadagno o la perdita del cielo.”

Lasciamoci oggi toccare dalla domanda decisiva: “Hai amato?” 

Allerheiligen und Allerseelen sagen uns, dass der christliche Glauben ohne die Hoffnung auf die Auferstehung und auf das ewige Leben wie ein Kartenhaus in sich zusammenfällt. Ein verweltlichtes, angepasstes, nur auf diese Welt bezogenes Christentum ist ein Betrug und zerbricht spätestens an den Gräbern unserer Verstorbenen. Allerspätestens an unserem eigenen Grab. Der Glaube an die Auferstehung der Toten und an das Leben jenseits der Grenze des Todes, schenkt uns Hoffnung, die wir so sehr brauchen, und bestärkt uns auch in der Solidarität und in der Mitmenschlichkeit.  Es ist nicht gleichgültig, wie wir leben, wie wir umgehen mit den Menschen und allen anderen Geschöpfen, was wir aus der begrenzten Zeit machen, die uns geschenkt und anvertraut ist.

Non è solo per commemorare umanamente che siamo qui ora, nel cimitero più grande della nostra provincia, ma per pregare per i nostri defunti sepolti qui e altrove: Signore, mostrati a tutti i nostri cari come giudice misericordioso; perdonali se si sono caricati di colpe; accoglili nella tua luce infinita. Non dimenticare coloro che non sono più ricordati da nessuno. Portiamo a Te tutte le vittime di morte violenta: per odio, guerra, terrore, disprezzo dell'umanità, anche in Ucraina e in Terra Santa. Portiamo dinanzi a Te tutte le donne uccise, vittime dei terribili femminicidi. Ricordati di tutti coloro che si sono suicidati. Affidiamo a Te i tanti bambini abortiti, che non hanno volto e nome. A Te portiamo anche le migliaia di persone che hanno perso la vita tentando di fuggire - e mai come oggi ci sono state in tutto il mondo così tante persone in fuga. Signore, donaci la grazia di non essere superficiali, autoreferenziali, comodi, distaccati e freddi. Donaci un cuore che batte per la vita! 

Maria, mit Leib und Seele aufgenommen in den Himmel, und alle Heiligen, bittet für unsere Verstorbenen und begleitet uns auf unserem Weg zur endgültigen Heimat. Immer dem Leben entgegen.