Caro don Massimiliano, cari confratelli, cara mamma, cari parenti e amici di don Massimiliano, cara comunità in festa, liebe festlich gestimmte Schwestern und Brüder, fredesc y sorus!Nell´odierna solennità degli apostoli Pietro e Paolo in tutto il mondo viene proclamato uno dei brani più conosciuti di tutto il vangelo. Pietro, a nome dei Dodici, rende la propria confessione di fede a Gesù riconoscendolo come il Cristo, come Messia e Figlio di Dio. In risposta, il Signore gli rivela la missione che intende affidargli, quella cioè di essere la «pietra», la «roccia», il fondamento visibile su cui è costruito lintero edificio spirituale della Chiesa. Ma in che modo Pietro è la roccia? Come egli deve attuare questa prerogativa, che naturalmente non ha ricevuto per se stesso? Il racconto dellevangelista Matteo ci dice anzitutto che il riconoscimento dellidentità di Gesù pronunciato da Simone non proviene «dalla carne e dal sangue», cioè dalle sue capacità umane, ma da una particolare rivelazione di Dio Padre. Invece subito dopo, quando Gesù preannuncia la sua passione, morte e risurrezione, Pietro reagisce proprio a partire da «carne e sangue»: Egli si mise a rimproverare il Signore: questo non ti accadrà mai» ( Mt 16,22). E Gesù a sua volta replicò: «Lungi da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perchè non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini (Mt 16, 23). Il discepolo che, per dono di Dio, può diventare solida roccia, si manifesta anche per quello che è, nella sua debolezza umana: una pietra sulla strada, una pietra in cui si può inciampare in greco skandalon. Che realismo: Pietro è capace di diventare satana! Appare qui evidente la tensione che esiste tra il dono che proviene dal Signore e le capacità umane; e in questa scena tra Gesù e Pietro vediamo in qualche modo anticipato il dramma della chiesa, il dramma della storia del papato, il dramma del nostro cuore, la grande tensione che attraversa la vita communitaria e personale di noi cristiani.Caro don Massimiliano, questa tensione tra Pietro e satana, tra professione di fede e scandalo, tra obbedienza e dissobbedienza sarà presente anche nella tua vita e nel tuo servizio sacerdotale. Dovrai scegliere e dovrai deciderti sempre di nuovo.Poco prima di porre le mie mani su di te ti chiederò: Vuoi essere sempre più strettamente unito a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando te stesso a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini? È questo il mistero del nostro essere sacerdoti. Tieni a Cristo come al tesoro più prezioso della tua vita e tramanda con generosità, con umiltà e con profondo rispetto ciò che non ti appartiene, ma che tra breve ti verrà affidato. Incarna il motto del nostro prossimo sinodo diocesano: Sulla Tua parola con gioia e speranza.La grande promessa di Gesù a Pietro culmina nell´affermazione: A te darò le chiavi del regno dei cieli. La chiave rappresenta lautorità: A lui, in quanto fedele amministratore del messaggio di Cristo, spetta di aprire la porta del Regno dei Cieli, e di giudicare se accogliere o respingere.Nel capitolo 18 del Vangelo secondo Matteo, dedicato alla vita della comunità ecclesiale, troviamo un altro detto di Gesù rivolto ai discepoli: «In verità vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo» (Mt 18,18). E san Giovanni, nel racconto dellapparizione di Cristo risorto in mezzo agli Apostoli alla sera di Pasqua, riporta questa parola del Signore: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-23). Alla luce di questi parallelismi, appare chiaramente che lautorità di sciogliere e di legare consiste nel potere di rimettere i peccati. E questa grazia, che toglie energia alle forze del caos e del male, è nel cuore del mistero e del ministero della Chiesa. La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di peccatori che si debbono riconoscere bisognosi dellamore di Dio, bisognosi di essere purificati attraverso la Croce di Gesù il Cristo. I detti di Gesù sullautorità di Pietro e degli Apostoli lasciano trasparire proprio che il potere di Dio è lamore, lamore che irradia la sua luce dal Calvario. Così possiamo anche comprendere perché, nel racconto evangelico, alla confessione di fede di Pietro fa seguito immediatamente il primo annuncio della passione: In effetti, Gesù con la sua morte ha vinto le potenze degli inferi, nel suo sangue ha riversato sul mondo un fiume immenso di misericordia.Caro don Massimiliano, anche a te nella tua ordinazione sacerdotale viene affidato la responsabilità e la grazia di sciogliere e di legare. Ti auguro che tu possa essere sempre un sacerdote che sa di essere un cristiano bisognoso della misericordia del Signore. E ti auguro che tu possa essere per tanti fratelli e sorelle un testimone della misericordia di Dio nel sacramento della riconciliazione. Quanto oggi sarebbe importante riscoprire la misericordia di Dio - anche nel sacramento della confessione!Wir feiern das Hochfest der Apostel Petrus und Paulus und den Tag der Priesterweihe im Jahr des Glaubens. Der Glaube liefert nicht irgendeine Information über die Identität Jesu, sondern er setzt eine persönliche Beziehung zu ihm voraus, die Zustimmung der ganzen Person mit ihrem Verstand, ihrem Willen und ihren Gefühlen zur Selbstoffenbarung Gottes, die in Jesus geschehen ist. Die entscheidende Frage des ganzen Evangeliums wird heute Massimiliano und uns allen gestellt: Ihr aber, für wen haltet ihr mich? Ich wünsche mir so sehr, dass jetzt viele unter uns, vor allem auch die jungen Menschen unter uns, antworten können: Jesus, ich weiß, dass du der Sohn Gottes bist. Du kennst mich und du liebst mich. Ich vertraue dir und lege mein ganzes Leben in deine Hände. Ich möchte, dass du die Kraft bist, die mich trägt, die Freude, die mich nie verlässt. Vielleicht gibt es sogar einen jungen Mann unter uns, der jetzt im Herzen spürt und sagt: Jesus, weil du der Christus bist, der Sohn des lebendigen Gottes, wage ich es, Priester zu werden. Gesù, perchè tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, oso di diventare sacerdote.Stimmen wir mit Petrus und Paulus, den großen Zeugen des christlichen Anfangs, in jenes Bekenntnis ein, das wir am Ende dieses Weihegottesdienstes auch singen werden: Die Kirche ist erbauet auf Jesus Christ allein; wenn sie auf ihn nur schauet, wird sie im Frieden sein (GL 639, 3. Strophe).Maria, Königin der Apostel und Mutter der Kirche, heilige Apostelfürsten Petrus und Paulus, bittet jetzt für don Massimiliano, für alle Priester, die heute oder in diesen Tagen den Jahrestag ihrer Weihe begehen, für alle jungen Menschen, die auf der Suche nach ihrer Berufung sind. Bittet für unsere Ortskirche auf ihrem Weg zur zweiten Diözesansynode und für die weltweite Glaubensgemeinschaft unserer Kirche.
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