Per una cultura attenta e responsabile della prevenzione alla violenza sessuale il gruppo di lavoro „Prevenzione di abusi sessuali e violenze“ ha organizzato il Convegno “Succede frequentemente e ovunque”. Nella giornata odierna si è svolto questo Convegno con grande partecipazione dei collaboratori pastorali.
Ogni anno il gruppo di lavoro “Prevenzione di abusi sessuali e violenze” organizza un convegno con lo scopo di sensibilizzare e formare i collaboratori pastorali, le associazioni ecclesiastiche per “sfatare il tabù degli abusi sessuali e della violenza”, ha affermato il presidente del gruppo di lavoro don Gottfried Ugolini che ha ricordato come la Diocesi di Bolzano-Bressanone sia una delle poche diocesi italiane che affronta questo tema e propone dei passi concreti. “Tuttavia rimane ancora molto da fare e si necessita di una maggiore collaborazione interna e di una rete con tutte le istituzione della regione”, ha spiegato don Ugolini.
“Come Chiesa e come società siamo responsabili nell’assicurare una crescita armoniosa di bambini e giovani”, ha affermato il vescovo Ivo Muser nel corso del suo intervento che ha proseguito dicendo: “Il silenzio si è spezzato – anche grazie ai media. È stato un percorso di sofferenza e anche vergognoso, ma alla fine è un bene che questa bomba sia esplosa”, ha commentato il vescovo che si è poi soffermato sul fatto che bisogna passare da una cultura della soppressione a una cultura dell’attenzione, della percezione sveglia e attenta. “No a una cultura in cui non si interviene e sì a una cultura di trasparenza, di apertura e di corresponsabilità”, ha concluso mons. Muser.
Al Convegno sono stati invitati due relatori: Heinrich Keupp che ha parlato del tema “Violenza sessuale nelle istituzioni religiose – risultati e contributi per il lavoro di prevenzione”. Keupp ha presentato due studi in merito alla rielaborazione di violenze e di abusi sessuali che sono stati effettuati presso i Conventi benedettini a Ettal (Baviera) e a Kremsmünster (Alta Austria). In tale contesto egli ha indicato che questa rielaborazione porta lo sguardo ad un passato che per molto tempo è stato represso e tale sguardo si riferisce sia ai turbamenti dei bambini e dei giovani, sia al contesto di violenza. In questo modo si può stabilire un percorso di prevenzione.
“La violenza sessuale: diffusione, vittime, fattori” questo era il titolo dell’intervento di Federica Santangelo, in cui la relatrice ha parlato di un’indagine condotta a livello europeo dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali sulla violenza sessuale nei confronti delle donne. L’indagine svolta ha indicato che in Europa una donna su tre è vittima di violenza. Il 33% di tutte le donne di età compresa tra i 15 e i 74 anni ha subito violenza (sono 62 milioni di donne interessate). “Non possiamo più ignorare le conseguenze gravose per le nostre famiglie, le nostre comunità, la società in generale”, ha concluso la relatrice Santangelo.
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