visualizzare il contenuto principale
Comunicati 2024

Vescovo nel Servizio cure palliative: qui si impara il senso del Natale

Come ogni anno nel periodo prenatalizio, ieri pomeriggio (15 dicembre) il vescovo Ivo Muser ha visitato il Servizio hospice e cure palliative nel padiglione W dell'ospedale di Bolzano e celebrato una Messa con i pazienti, i medici, il personale infermieristico, gli assistenti spirituali e i volontari. Davanti al dolore e alla malattia, si è chiesto il vescovo, dove possiamo attingere speranza e fiducia? La sua risposta: “Nel volto dei nostri ammalati, che con la loro sofferenza ci insegnano a riscoprire i veri valori; nel volto dei medici e del personale, dove leggiamo la grandezza del servire; negli occhi dei molti volontari, che sanno ascoltare e sostenere. In questo reparto si impara il senso del Natale.“

Nella messa celebrata nel Servizio hospice e cure palliative dell’ospedale di Bolzano con pazienti, familiari, personale sanitario e volontari, il vescovo Ivo Muser ha ricordato che il Servizio di cure palliative “non è un luogo dove si può essere superficiali, frettolosi, distratti. È un luogo che ci invita a essere attenti e sensibili per confrontarci con le domande decisive della nostra vita: cosa conta davvero? Cosa rimane?”

Le risposte, ha proseguito il vescovo, “le leggiamo sul volto di tutti i presenti: sul volto dei nostri ammalati, che con la loro sofferenza ci insegnano a riscoprire quelle preziose realtà che veramente valgono; sul volto dei medici e del personale di questo reparto, dove leggiamo la grandezza del servire, dell’essere capaci di chinarsi verso i più deboli e bisognosi; negli occhi dei volontari che offrono il loro tempo per ascoltare, per sostenere, per mettersi al servizio di chi ha ancora molto da dare e da dire con la testimonianza della sua sofferenza. In questo reparto si impara il senso del Natale.” 

Celebrare l’eucarestia in questo luogo che non permette l’indifferenza, ha specificato Ivo Muser, ci ricorda che “in Gesù Dio stesso si è fatto compagno di viaggio, ha condiviso tutto con noi fino alla morte.”

Monsignor Muser ha poi ricordato che “i cristiani saranno sempre riconosciuti per come si rapportano con le persone deboli, malate, sofferenti, con disabilità. Questo è il messaggio di umanità che il Servizio hospice lancia alla nostra società e ad ognuno di noi personalmente.” Il vescovo ha quindi espresso un profondo grazie “a tutti coloro che si prendono cura dei pazienti. Questo è un luogo di vicinanza, di relazione, di aiuto, di stupore dinanzi al mistero della vita e della morte. È un luogo che accoglie, che rispetta, che difende la dignità.” 

Al termine della celebrazione, il vescovo si è intrattenuto con pazienti, familiari e personale del Servizio guidato dal primario Massimo Bernardo, che nel suo saluto si è richiamato ai concetti di ascolto, vicinanza e relazione che animano gli operatori nell’accompagnare le persone fragili. Il Servizio hospice dispone di 11 posti nell’ospedale di Bolzano più uno in day hospital – in una struttura molto accogliente che sembra proprio una casa di famiglia – e segue a domicilio, in collaborazione con i medici di base e gli infermieri dei distretti, circa 500 persone all’anno.