“Dalle Caritas parrocchiali alle comunità religiose, dal KVW alle ACLI, dalla Società di San Vincenzo fino all'Unitalsi e agli operatori del settore sanitario e sociale che hanno svolto un lavoro prezioso, specie durante la pandemia: abbiamo la grazia di contare su persone che si impegnano per gli altri e contribuiscono a costruire una società solidale”, scrive il vescovo Ivo Muser nella lettera pastorale per la Giornata della solidarietà 2023, che la diocesi di Bolzano-Bressanone celebra domenica 12 marzo. Sono persone che “operano ai margini della società, ascoltano e aiutano le persone a rialzarsi e a diventare autonome”, sottolinea il vescovo che ringrazia istituzioni e associazioni.
Ma carità e solidarietà sono una missione per tutti, precisa Ivo Muser: “Esiste una responsabilità individuale che non può essere scaricata, delegata. Quando si tratta di pretendere di meno, condividere di più e praticare una solidarietà concreta, siamo tutti chiamati in causa.” Il vescovo richiama quindi la comunità a “dare più valore al bene comune che alle pretese, agli interessi e alle richieste dei singoli e di determinati gruppi. Abbiamo bisogno di una politica che agisca a partire dai deboli e che prenda provvedimenti tenendo presente la responsabilità verso le generazioni future.”
La lettera pastorale sociale insiste su “un alto grado di solidarietà sostenibile” necessaria per “superare i cambiamenti demografici, le trasformazioni nel mondo del lavoro, la disparità di reddito, la crescente povertà, l'emergenza profughi e la crisi climatica.” Uno sforzo che va raggiunto, scrive il vescovo, “con un forte impegno pubblico, l'assunzione di responsabilità personale e la valorizzazione del volontariato.”
Nella Giornata della Solidarietà il vescovo ringrazia “tutti coloro che sostengono le persone più deboli con il pensiero, la parola e l'azione. Diamo spesso per scontato il servizio di molti che lavorano per il bene comune. Ma mettersi al servizio degli altri non è affatto scontato, anzi.” Da qui l’invito di monsignor Muser “a ringraziare quelle persone per le quali la parola carità è un programma di vita” e che lo traducono “nelle nostre relazioni, nella nostra parrocchia, nelle nostre scuole e luoghi di lavoro, nella società e in politica.”
Sulla pagina web della diocesi www.bz-bx.net/it/giornata-della-solidarieta la lettera pastorale sociale è disponibile in italiano, tedesco e ladino. Per la prima volta anche in lingua facile con testo curato da OKAY-Ufficio per la lingua facile dell’associazione Lebenshilfe Alto Adige. L’iniziativa è partita da Maria Magnago, referente diocesana per la pastorale con persone con disabilità. Così la spiega, in lingua facile, il direttore dell’Ufficio pastorale Reinhard Demetz: "Il messaggio di Gesù è per tutte le persone. Tutte le persone devono capire ciò che diciamo o scriviamo. Solidarietà significa anche: parliamo in modo tale che molte persone possono capirci bene.”