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Giornata della Solidarietà

Per la Giornata della solidarietà, il vescovo Ivo Muser ha inviato una lettera alle parrocchie in cui sottolinea che le parrocchie sono luoghi di carità vissuta e invita a organizzare la Giornata della solidarietà come “giornata di ringraziamento”.

La Giornata della solidarietà vuole essere una “giornata di ringraziamento” nelle parrocchie, ed è per questo che per il terzo anno consecutivo la parola “GRAZIE” appare in varie lingue sul manifesto della Giornata della solidarietà. Il vescovo Ivo Muser ci invita a dire “grazie” a quelle persone e istituzioni per le quali la solidarietà e l'impegno per una maggiore giustizia sociale sul territorio sono una “parola del fare”.

 

Impegni assunti da organizzazioni e associazioni cattoliche

L’invito del vescovo Muser è sostenuto anche dalle associazioni e organizzazioni cattoliche, che hanno rivisto e riformulato i loro impegni volontari per contribuire a una maggiore giustizia eco-sociale.

 

Colletta per il patronato ACLI-KVW

Il patronato è una rete di solidarietà. Per poter rivendicare i propri diritti, le persone hanno bisogno di informazioni qualificate, consulenza, sostegno e assistenza legale, tutti elementi che caratterizzano il patronato. Per poter continuare a offrire tutto questo in modo ottimale, il patronato ha bisogno di una base finanziaria, ed è per questo che nella Giornata della solidarietà la colletta nelle chiese va a favore del patronato ACLI-KVW.

 

Poster

Preghiere dei fedeli

Danke – Grazie – De gra - Giulan

Lettera del vescovo Ivo Muser

Care sorelle, cari fratelli nella nostra diocesi di Bolzano-Bressanone!

La Caritas - la carità attiva - è una parte inseparabile della nostra fede e della vita ecclesiale. È molto di più della disponibilità spontanea ad aiutare o della beneficenza sociale. La Caritas è amore vissuto per Dio e per il prossimo. Come la liturgia e l’annuncio, è parte dell'essere Chiesa e non è un ambito subordinato.

A volte, però, sembra che la carità sia intesa come secondaria rispetto alla liturgia e all’annuncio. Ma non è una semplice “appendice”, è invece testimonianza irrinunciabile della nostra fede. L'amore per Dio e l'amore per il prossimo non possono essere separati l'uno dall'altro! Il nostro amore per il prossimo non deve diventare un mero aiuto umanitario, ma deve rimanere un'espressione della nostra fede vissuta.

La pastorale caritativa ci porta in equilibrio e sulla rotta di Dio con il mondo: possiamo riconoscerlo anche negli impegni assunti da associazioni e organizzazioni cattoliche. Desidero esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla formulazione di questi impegni volontari. 

La Caritas - la carità attiva - è una parte inseparabile della nostra fede e della vita ecclesiale. È molto di più della disponibilità spontanea ad aiutare o della beneficenza sociale. La Caritas è amore vissuto per Dio e per il prossimo. Come la liturgia e l’annuncio, è parte dell'essere Chiesa e non è un ambito subordinato.

 

La conversione che l'amore ci richiede è una conversione verso le persone

In linea con la celebre frase “Non si vede bene che con il cuore”, sono necessarie entrambe le cose: un cuore aperto e degli occhi aperti, un'empatia e uno sguardo affilato per il bisogno e per chi ha bisogno.

Dobbiamo lasciarci toccare dalla situazione degli altri; dobbiamo passare dall'indifferenza alla compartecipazione, dallo sguardo distolto all'aiuto concreto. È anche importante creare una cultura dell'attenzione e dell'aiuto, in modo che la cura e la responsabilità verso l'altro, la consapevolezza e la condivisione non rimangano parole vuote, ma portino ad azioni concrete per il nostro prossimo e per chi verrà dopo. Sì, anche per la prossima generazione, perché la solidarietà ha anche una dimensione temporale: per quanto sia importante prendersi cura dei bisogni delle persone dell’oggi, non dobbiamo dimenticare che dobbiamo essere solidali anche con le generazioni future. Una condotta di vita a spese delle generazioni future non è né responsabile né cristiano.

 

Carità come missione della Chiesa

La parabola del Buon Samaritano mostra che entrambi – il samaritano e l'oste – sono necessari. Solo attraverso l'interazione tra la carità spontanea (il samaritano) e l'aiuto istituzionalizzato (l'oste) le persone in difficoltà possono ricevere il sostegno di cui hanno bisogno nella loro situazione.

Una forma di aiuto istituzionalizzato è la Caritas diocesana, che prevede la carità organizzata nella Chiesa o attraverso la Chiesa. Il ruolo del samaritano riguarda tutti noi come battezzati. Perché la carità non è un servizio riservato esclusivamente ai professionisti, da delegare e che ci esonera dal coinvolgimento personale. La professionalizzazione - per quanto importante - non deve alleggerire la coscienza sociale in modo sbagliato. Siamo tutti chiamati alla carità!

 

La parrocchia come luogo di carità vissuta

In tempi di scarsità (di personale, di denaro), si tende a ripiegare su quella che è ritenuta l’attività principale della pastorale: la pratica liturgica e sacramentale. Ma l'Eucaristia senza azioni pratiche d’amore è frammentata.

Le parrocchie non sono zone prive di carità, anzi: in molte parrocchie è viva una notevole pratica della carità, spesso inosservata, spesso data per scontata, come se fosse una carità quotidiana di molti cristiani e cristiane del posto.

Qualche anno fa abbiamo realizzato una mappa delle parrocchie e delle unità pastorali della diocesi di Bolzano-Bressanone, ma non una mappa dei luoghi dove si pratica la carità concreta. È un peccato, perché saremmo stupiti di quanti luoghi sono attivi in questo ambito! Riconoscere l'opera di Dio nell'abbondanza e nella molteplicità di questi luoghi ci darebbe forza e gioia. Molte parrocchie, infatti, si caratterizzano per le opportunità di incontro che creano (visite agli anziani a domicilio, visite alle case di riposo, visite ai malati, accompagnamento alle funzioni religiose, aiuto ai rifugiati, opportunità di lavoro per i senza fissa dimora...).

Poi ci sono luoghi in cui l'aiuto viene dato quando è urgente: come fare a pagare i debiti, il riscaldamento, le spese dentistiche, ecc.? Le Caritas parrocchiali, le Conferenze San Vincenzo, le comunità religiose e altre offerte concrete di aiuto possono essere un punto di riferimento ravvicinato nei casi di bisogno acuto. Lo stesso vale per la crescente offerta di raccolte di indumenti, distribuzioni di alimenti e intermediazioni con strutture professionali.

Si sta facendo del bene, e molto. Ogni giorno ci sono molti segni di speranza.

 

Grazie

La Giornata della solidarietà dovrebbe essere un “giorno di ringraziamento”. Quindi, nella Giornata della solidarietà, vi invito a ringraziare quelle persone per le quali amare il prossimo significa “fare”. Viviamo e pratichiamo questo amore, questa solidarietà: nelle nostre relazioni, nelle nostre parrocchie, nelle nostre scuole, imprese e luoghi di lavoro, nella nostra società e nella politica. La fede cristiana si dispiega attraverso l'azione concreta per le persone che hanno bisogno del nostro impegno, della nostra voce, del nostro orecchio e della nostra mano che aiuta. Infine, ma non meno importante, questo dimostra che vogliamo essere e rimanere cristiane e cristiani - nella SUA sequela.

L'Anno Santo 2025 ci invita a essere pellegrine e pellegrini di speranza. Giorno dopo giorno, tutti noi abbiamo l'opportunità di porre segni concreti di speranza: per amore di Dio e delle persone.

Uniti in LUI, ragione della nostra speranza, e per mezzo di LUI anche gli uni con gli altri

 

Il Vostro vescovo

 + Ivo Muser

Impegni volontari delle associazioni e organizzazioni cattoliche

Compito dell’Istituto, eretto nel 1994 dal vescovo Wilhelm Egger presso lo Studio Teologico Accademico Bressanone, a norma specialmente del § 2 dei suoi Statuti è di "fornire aiuto alla Chiesa locale di Bolzano-Bressanone nello svolgere i compiti che derivano dalla visione cristiana dei temi della giustizia, della pace e della cura per il creato“. In una fase successiva alla sua fondazione l’Istituto si è ulteriormente ampliato per quanto riguarda la dimensione ecumenica e quella interreligiosa e negli ultimi tempi focalizza soprattutto tematiche relative alla tutela del creato e del clima, in sintonia con le decisioni del Sinodo diocesano del 2013-2015 (specie i nn. 504 e 506).

Ispirandosi dall’AGENDA 2030 delle Nazioni Unite e alle questioni religiose e sociali della Laudato si’, della Fratelli Tutti e della Laudate Deum, cerca di mettere in pratica il concetto di ecologia integrale (in particolare SDG 13).

  Inoltre, nel corso degli ultimi anni di lavoro, è stato posto al centro l’aspetto della “giustizia di genere” (SDG 5) soprattutto in ambito ecclesiale. In modo particolare sono da menzionare il proseguimento del lavoro con il relativo "Decalogo" e il sostegno delle attività attorno alla "Petizione contro gli abusi" promossa da varie organizzazioni.

 

· Come priorità il Direttore, i Membri del Consiglio Scientifico e il Segretario si impegnano ancora nella promozione mirata della sensibilità dei credenti in vista di una tutela incondizionata della dignità di ogni essere umano e dell’intero creato. Ciò avviene anche mediante offerte formative per parrocchie, conferenze decanali e convegni.

· Oltre a ciò si dedica mediante prese di posizione pubbliche, congressi e sussidi di propria produzione alla riflessione della Diocesi sull’impegno sociopolitico ed ecologico dei cristiani in prospettiva di sostenibilità.

· Si lavora per garantire una maggiore e continuativa presenza dei temi centrali dell’Istituto (sussidi, Homepage, rubriche su riviste, iniziative per il „Giorno/Mese del creato“, conferimento del premio "Vescovo Karl Golser“,...), non da ultimo mediante confronti di livello accademico con le encicliche di papa Francesco e la loro traduzione nella pratica (lo strumento principale è rappresentato dal “Manuale per l’ambiente”, giunto già alla terza edizione, in collaborazione con l’Ufficio diocesano per il dialogo).

· Al centro delle attività, oltre alla promozione del dialogo intraecclesiale tra diverse realtà pastorali, si situa la creazione e la cura di sinergie e progetti in rete (ad es. la Rete interdiocesana „Nuovi stili di vita“) anche in ambiti sociali non legati alla Chiesa, con lo scopo di diffondere nuovi stili di vita solidali e sostenibili, ispirati ad una cultura del dialogo, del bene comune e non degli interessi particolari.

· I Membri del Consiglio scientifico si impegnano a loro volta a sostenere in modo attivo le iniziative di altre istituzioni che entro e al di fuori dei confini altoatesini si occupano dei temi della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato. Negli ultimi anni è cresciuto un buon ed efficace lavoro in rete con le regioni limitrofe di lingua italiana e tedesca, soprattutto in riferimento alla tutela del clima ed agli aspetti della “ecologizzazione ecclesiale”.

Chiara Lubich (1920-2008) è fondatrice del Movimento dei Focolari diffuso in 182 paesi e portatore della spiritualità dell’unità. Lo scopo è contribuire all’attuazione della preghiera di Gesù: “Perché tutti siano una cosa sola” (Gv 17,21). Grande figura carismatica dei nostri tempi Chiara Lubich è nota per la sua infaticabile azione in favore della comunione, della fraternità e della pace tra persone di Chiese diverse, fedeli di molte religioni e anche tra quanti non si riconoscono in un preciso credo religioso. Lo spirito dei Focolari punta a portare un nuovo stile di vita anche in campo civile, in economia ed in politica. Per la nostra terra questa spiritualità ci spinge a vivere concretamente l’unità fra le etnie presenti approfondendo sì la propria identità essendo aperti ad amare la cultura degli altri come la propria. Ci troviamo in piccole comunità locali per attingere dall’unità e dalla “Parola di Vita” ispirazione e forza per la vita quotidiana. Ci incontriamo anche da tutto l’Alto Adige per gruppi linguistici trovando periodicamente momenti culmine tutti insieme delle varie etnie. Sentiamo tanto la necessità di impegnarci per le persone che hanno bisogno di aiuto cercando alloggio e lavoro o insegnando la lingua. Ci impegniamo nelle varie strutture ed associa zioni ecclesiali con spirito di unità e sosteniamo le varie iniziative della chiesa. Siamo presenti soprattutto nel locale per far crescere il “NOI” fra tutti. Il progetto dell’economia di comunione che avevamo come impegno 20 anni fa va approfondito e sostenuto anche nel futuro.

Nello Statuto approvato in forma definitiva nel 2002, è scritto che è costituita l’Associazione privata di fedeli “Rinnovamento nello Spirito Santo” che, all’interno della omonima corrente spirituale, opera nella Chiesa per il rinnovamento della vita cristiana.

L’Associazione ha sede in Roma e persegue le seguenti finalità:

-l’aiuto ad accogliere una rinnovata effusione dello Spirito Santo, la sua guida, i suoi doni e carismi;

-la riscoperta della grazia battesimale e dell’identità cristiana;

-l’esperienza, la conoscenza e la pratica dei carismi elargiti dallo Spirito Santo, in gioiosa e piena adesione alla vita sacramentale ed ecclesiale;

-la costituzione e la formazione di cenacoli, gruppi e comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo;

-la santità di vita attraverso l’adesione al Vangelo e la conversione permanente;

-la formazione al servizio ministeriale nella Chiesa e nella società quale frutto della vita nuova nello Spirito;

-la diffusione della grazia del Rinnovamento;

-la missione evangelizzatrice come impegno derivante dall’effusione dello Spirito e il servizio all’uomo.

A tale scopo l'Associazione:

-promuove un cammino di fede tra gli aderenti riuniti in Cenacoli, gruppi e comunità, attraverso la preghiera comunitaria e la formazione umana, spirituale ed ecclesiale;

-promuove i ministeri di fatto sia internamente all’Associazione, sia nel mondo ecclesiale e civile; -promuove e organizza ritiri, convegni, seminari di formazione, uffici, progetti, eventi ecclesiali e civili;

-partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa, per una presenza incisiva anche nei campi della cultura, della carità e dell’impegno sociale, con specifica attenzione ai giovani, alla famiglia e a tutte le forme di povertà e di disagio sociale;

-promuove iniziative e opere derivanti dall’impegno missionario .

Aderiscono all’Associazione i singoli fedeli laici che, dopo il previsto cammino di preparazione, hanno ricevuto la preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito Santo, dichiarano di voler operare attivamente nell’Associazione e si impegnano al suo sviluppo e sostentamento.

L’Associazione si articola localmente in Cenacoli, Gruppi, Comunità, che partecipano alla vita associativa uniti tra loro a livello diocesano, regionale e nazionale, secondo le modalità indicate nel Regolamento interno dell’Associazione.

A tutti i livelli sono preposti organi collegiali presieduti da un Coordinatore o da un Presidente, al servizio dell’unità, della comunione e del cammino, secondo le finalità proprie dell’Associazione.

La durata in carica degli organi elettivi è di  quattro anni per ogni mandato.

 

Nella nostra regione la coordinatrice regionale è nella persona di Alessandrini Lucia, io sono la coordinatrice della diocesi di Bolzano-Bressanone e vi è oltre ad un coordinatore della diocesi di Trento, un Consiglio regionale composto da 6 rappresentanti dei diversi ambiti e ministeri.

Il compito del coordinatore diocesano, secondo lo statuto, è quello di promuovere la diffusione della grazia del Rinnovamento, anche attraverso la costituzione di nuove realtà locali.

Nella nostra diocesi ci sono in tutto 5 gruppi/cenacoli, tre sono a Bolzano, uno è a Colle Isarco e uno a Merano. I gruppi/cenacoli sono composti da un numero esiguo di persone, delle quali l' età media è piuttosto alta.

Siccome sono in carica come coordinatrice diocesana dal 2023 non so quali siano stati gli impegni assunti nel 2020 e neanche i miei predecessori ne erano a conoscenza.

 

L' Associazione, non avendo finalità di lucro e non potendo possedere beni soggetti a pubblica registrazione per sostenere le spese relative alla propria attività, si avvale unicamente delle libere offerte degli associati.

Per poter operare in campo giuridico ed economico (organizzare convegni, pubblicare libri e riviste, acquistare beni strumentali e di consumo, accettare donazioni, lasciti o eredità), l' Associazione si serve, a livello nazionale della “Fondazione Alleanza del Rinnovamento nello Spirito Santo” che è stata costituita nel rispetto delle leggi dello Stato italiano, proprio per questo scopo.

Quindi, la Fondazione Alleanza onlus è un ente morale e senza scopo di lucro, che opera nel campo della solidarietà, dell’inclusione sociale e della formazione dei formatori.

Ispirandosi ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa, agisce a servizio dell’uomo promuovendo la diffusione e il rispetto assoluto della dignità della persona umana, della giustizia sociale avendo sempre come punto di riferimento lo sviluppo integrale dell’uomo ed il perseguimento del Bene Comune. Opera anche attraverso iniziative mirate e progetti per la riduzione del disagio sociale in particolare di carcerati, ex carcerati e immigrati. Dal 2002 ha avviato una missione a Chisinau, capitale della Repubblica di Moldova, con la creazione del Centro missionario e della casa di accoglienza aperta ai poveri e ai bisognosi, alle famiglie e ai bambini.

Ogni aderente all'Associazione quindi sostiene, soprattutto a livello economico queste attività promosse a livello nazionale.

Nella nostra Regione e diocesi ognuno si mette non come movimento, ma soprattutto a livello individuale a  servizio di Dio e dell'uomo nel contesto in cui vive, opera e lavora.

Le Comunità Neocatecumenali muovono i loro primi passi nella periferia di Madrid agli inizi degli anni ’60, nelle baracche di Palomeras Altas dove gli iniziatori del Cammino, Francisco Arguello (Kiko) e Carmen Hernandez, si incontrano dopo varie esperienze di ricerca vocazionale. Entrambi entrano in contatto con la presenza di Cristo nei poveri. Kiko dice sempre, raccontando la sua esperienza, che in quell’ambiente non sarebbe mai andato se non lo avesse portato Dio. Anche se erano quasi tutti analfabeti non era lì per insegnare o per fare qualche opera sociale, ma semplicemente per stare in mezzo ai poveri, per condividere quella realtà, in silenzio, un po’ sull’esempio di Charles de Foucald. Lì ha conosciuto la sofferenza degli innocenti, delle vittime dei peccati individuali e sociali che ricadono sui più deboli e fragili.

In quell’ambiente il Signore lo ha “costretto” a trovare una sintesi catechetica, una predicazione per quella gente che chiedeva ragione della sua presenza lì, chiedendogli di parlare di Gesù.

Quell’annuncio, accompagnato dalla proclamazione della Parola di Dio, ha ridato speranza e una dignità a tante persone, nelle baracche di Madrid prima e in tutto il mondo poi, visibilizzando il miracolo morale dell’amore e dell’unità vissuto in piccole comunità, secondo l’ispirazione della Vergine Maria: “Bisogna fare comunità cristiane come la sacra famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà, semplicità e lode: l’altro è Cristo”.

Le Comunità Neocatecumenali tentando di essere fedeli al proprio carisma, cercano con l’aiuto dello Spirito Santo di portare l’annuncio dell’amore di Dio attraverso:

- cicli di catechesi e educazione permanente alla fede mediante un cammino di riscoperta del proprio battesimo. Questo porta con sé una crescita di consapevolezza riguardo alla propria persona, amata da Dio, ma anche in rapporto alla responsabilità verso gli altri, declinata nei suo vari aspetti: maternità, paternità, genitorialità, sostegno alla famiglia, cura del fratello/sorella in stato di bisogno, accompagnamento dei giovani in percorsi vocazionali, disposizione ai vari servizi in parrocchia (catechesi, liturgia, carità, missionarietà, amministrazione, pulizia), ecc.

- famiglie in missione e missio ad gentes inviate nelle zone più povere ma anche nelle ricche città europee e del nord America dove sempre di più emergono le nuove povertà sociali e fragilità: solitudine, mancanza di senso, disgregazione delle famiglie e frammentazione relazionale, …

- annunci (momenti di preghiera accompagnati da canti, danze e testimonianze) nelle piazze/parchi delle città per facilitare incontri informali sulla strada 

- visite alle famiglie della parrocchia di appartenenza che consentono di raggiungere le persone nella loro realtà per condividerne, almeno in parte, le gioie e le fatiche.

La testimonianza personale e comunitaria è sempre il frutto di un cammino di conversione dall’egoismo all’apertura verso il prossimo

a) illuminato dalla Parola di Dio

b) sostenuto dai sacramenti

c) condiviso assieme ai fratelli. 

Le Comunità Neocatecumenali basano il loro cammino su questo tripode e si impegnano, in osservanza dello spirito statutario, ad offrirsi come una delle modalità di attuazione del Concilio Vaticano II nelle parrocchie e non solo, per la nuova evangelizzazione e la trasmissione della fede alle nuove generazioni, in comunione con il Vescovo e in spirito di collaborazione con le altre realtà ecclesiali, movimenti e associazioni. 

Su sollecitazione del Direttore Martin Pezzei dell’Ufficio diocesano del Dialogo, rinnoviamo con la presente gli impegni già descritti nella precedente relazione datata 20.12.2019 aggiornandoli.

L’Ordine Francescano Secolare è attivo su un livello regionale, per cui, adattandosi alla specificità del territorio, della cultura e della Chiesa locale, sviluppa e si impegna in base alle richieste che da essi ne scaturiscono.

In Alto Adige – Sudtirol l’OFS concentra le proprie forze su tre aspetti:

  • Il francescano, religioso o laico, intende la Chiesa come Madre, che va sostenuta, curata e rafforzata: ci impegniamo in quello che il nostro stato laicale ci consente di fare, mettendoci al servizio delle nostre parrocchie in base alle necessità e al carisma personale: animazione delle Liturgie (Lettori, Ministri dell’Eucarestia, Canto); Annuncio attraverso la Catechesi parrocchiale, nella Carità (centro di ascolto e distribuzione viveri anche a sostegno di quanto già esiste sul territorio), vicinanza ai malati e agli anziani che vivono in solitudine. 

  • La specificità del francescanesimo è la fraternità: da qui il nostro impegno costante a creare ponti al di là di ogni differenza,  perché l’incontro con l’altro è sempre incontro con il fratello e sorella che porta significazione del Padre. Il 2024 è stato l’anno dell’Ottocentenario delle Stimmate di S. Francesco e abbiamo lavorato molto sull’attenzione alle ferite dell’uomo e del Creato per poterci impegnare nel concreto con azioni che aiutino a passare dalle ferite alle feritoie, vie di riabilitazione sociali e spirituali. Alcune di esse si concretizzano con l’impegno che scaturisce dall’Orttocentenario del Cantico delle Creature che ci sollecita ancora di più ad adottare stili di vita che valorizzino l’armonia tra uomo e Creato optando per scelte coraggiose nell’ambito del Consumo Critico, del Bene Comune, della Cura del Creato. Su questo tema organizziamo serate ed escursioni di riflessione. La “Settimana Laudato si” è un’esperienza di vita fraterna, di meditazione su testi Biblici immersi nella natura: viene organizzata ogni estate per sensibilizzare al valore dello stare insieme in semplicità, alla condivisione e alla sensibilità verso il valore della comunione con il Creato. Si sta andando verso l’organizzazione di due settimane all’anno, vista la richiesta 

Come movimento educativo-sociale, le ACLI si impegnano a seguire con attenzione le problematiche del lavoro e dell’economia, quando fosse necessario anche con prese di posizione pubbliche, per ottenere il rispetto della dignità di ogni uomo e donna del lavoro. Evidentemente ciò presuppone la conoscenza delle norme e delle situazioni. 

Particolare attenzione, in questi casi, sarà rivolta alla salvaguardia dei diritti previdenziali, a tutto ciò che può portare all’esclusione dal lavoro, alla tutela degli immigrati troppo spesso considerati non tanto come persone, quanto come “forza lavoro”. Riguardo a questi ultimi, le ACLI vigilano sugli atti normativi a livello nazionale e locale, al fine di garantire la sicurezza sociale, ma nella tutela dei loro diritti, un’ accoglienza attenta alla dignità della persona e percorsi di graduale loro integrazione nella comunità locale. 

Per quanto concerne il lavoro, andrà fatta una riflessione anche sul lavoro nero, come pure su quello irregolare e sotto pagato, fenomeni che influiscono non poco sulle condizioni socio-economiche dei lavoratori e delle loro famiglie. Le ACLI intendono rivolgere l’attenzione anche all’osservanza delle norme di prevenzione antinfortunistica, organizzando - eventualmente in collegamento col mondo sindacale - una iniziativa pubblica di sensibilizzazione. Al fine di soddisfare le esigenze di vita familiare le ACLI vigilano sulla contrattazione per favorire normative di conciliazione famiglia-lavoro. 

Per quanto riguarda il perdurante fabbisogno di case di abitazione, l'associazione attraverso "ACLI Casa" offre un servizio di informazione e accompagnamento ai cittadini che intendono usare lo strumento della cooperativa quale strumento per il soddisfacimento di tale bisogno.

Siamo uno dei gruppi di preghiera, voluto da S. Padre Pio, in risposta alla richiesta di Papa Pio XII. La priorità dei gruppi di preghiera di S. Padre Pio è specificamente la preghiera per la S. Chiesa, per la conversione dei peccatori e la riparazione Eucaristica.

A questo proposito uno dei nostri gruppi di preghiera tiene un’ora di adorazione al SS: Sacramento, tutte le sere da 45 anni.

Noi collaboriamo anche con la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo.

Per quello che ci riguarda la preghiera è un atto solidale per il fatto che si occupa della salvezza delle anime, pertanto gli impegni dei gruppi di preghiera di S. Padre Pio per i prossimi anni rimangono sempre quelli di continuare nell’opera di riparazione orante.

La nostra Associazione AVULSS continua la sua “missio” in particolare nell’assistenza e accompagnamento degli anziani e dei malati sia nelle strutture residenziali che a domicilio. Siamo presenti sia nelle varie case di riposo presenti sul territorio, che negli ospedali. L’impegno di presenza si è sviluppato anche in altri ambiti come: trasporto solidale, pasti a domicilio.

Purtroppo alcune nostre associazioni sparse sul territorio hanno dovuto chiudere per vari motivi Alcuni dei soci hanno continuato il loro prezioso servizio a titolo personale, altri sono convogliati.

I bisogni dei nostri fratelli sono tanti, ma le forze giovani vengono a mancare. 

Continuiamo a pregare il Padrone della Messe che mandi tanti operai, a vari titoli, nella Sua messe. Le povertà sono davvero tante e varie e ci chiedono, con umiltà, di essere condivise.

Cerca di sostenere, favorire e incoraggiare la collaborazione con istituzioni, gruppi, associazioni o singoli che si occupano di persone in difficoltà, coinvolgendole e facendole partecipare in prima persona ad ogni programma, evento o altro che le riguardi.

Data la presenza su tutto il territorio nazionale, Unitalsi ha bisogno di scambio di informazioni per veicolare l’accoglienza di famiglie che arrivano con grandi problemi di salute: a Padova, Unitalsi gestisce Casa Margherita per dare alloggio alle famiglie i cui bimbi con gravi patologie, sono ricoverati all’ospedale.

Fa parte della Protezione Civile, con l’impegno di assistenza e accompagnamento alle persone, sul territorio dove avvengono gravi calamità.

Durante i pellegrinaggi o le diverse attività organizzate nel corso dell’anno, capita che gli ammalati e disabili sottopongano quesiti, a volte semplici, a volte impegnati, che regolano il settore relativo agli ausili per disabili, l’integrazione lavorativa, i sussidi, i ricoveri, e quant’altro possa servire per migliorare la qualità della loro vita. Unitalsi, per quanto le concerne, avvia le persone ai vari uffici, ambulatori, patronati o Caf, e se richiesto, e conforme la disponibilità dei nostri mezzi e dei volontari, accompagna nel luogo necessario dove possano sottoporre il loro bisogno.

Unitalsi ha in programma costantemente progetti di formazione che riguardano innanzitutto la formazione umanistica, con particolare attenzione alla comunicazione. E’ in corso, dal 2018, il Progetto “In Ascolto” finanziato dal DL 72 N.117 – 03.07.17, che possiamo condividere anche con altre associazioni. Altra formazione riguarda le tecniche di movimentazione di malati e disabili; all’interno dell’associazione abbiamo medici e infermieri volontari che si prendono cura delle persone, per quanto li compete.

Tutto il nostro personale offre il suo tempo e le proprie capacità in modo completamente gratuito, pagando personalmente le quote dei pellegrinaggi, vacanze, ecc.

Impegni che intendiamo assumere per i prossimi anni:

 

Educazione permanente alla fede

Il giudizio, che la solidarietà, la giustizia e l’attenzione al creato risulta fondamentale si alimenta per noi cristiani dalla fede. Lo guardo al reale che nasce dalla fede va educato e imparato sempre di nuovo. Ci aiutiamo per questo con la scuola di comunità aperta a tutti. 

 

Carità

La caritativa sono gesti concreti di risposta ad un bisogno incontrato. Attraverso questi gesti ci aiutiamo a fare esperienza della positività del rapporto con il reale, recuperare il bisogno di ognuno di noi di fare del bene, imparare il nostro limite a risolvere i bisogni nostri e degli altri. Molti di noi imparano la gratuità e rispondono a bisogni concreti. Questi gesti vengono proposti a tutti coloro che vogliono aiutare (fattore educativo comune di popolo). 

La colletta alimentare, le tende di Natale proposte da AVSI , il banco farmaceutico; sono gesti grandi e che coinvolgono molti amici del movimento e ci permettono di sostenete un mare di bisogno vicino e lontano da noi; attenzione al contesto globale e non solo locale;

 

Cultura

Le iniziative culturali specifiche dei circoli culturali e associazioni presenti anche nel mondo giovanile, che tematizzano e aiutano periodicamente una riflessione su questi temi dedicando incontri specifici sui temi sociali. 

 

Preghiera

La preghiera soprattutto di comunità (la messa su tutto) è punto fondante per aiutarci a tenere viva la fiamma del cuore e affidare a Gesù il nostro cammino di Chiesa.

 

Missione 

Educazione alla missione come passione a testimoniare Cristo a chiunque e in ogni ambiente di vita, di studio e di lavoro.

Le recenti encicliche hanno forse permesso un recupero di un ruolo fondamentale dell’imprenditore per il Bene Comune ed in questo nostro ruolo ci impegnano a tenere sempre ancora la bandiera di UCID-AGUS viva, seppure con pochi solitari soci a Bolzano.

Come soci UCID abbiamo scelto il messaggio del Papa “Insieme in mezzo alla gente” e raccolto intorno a noi, silenti, ma molto disponibili, altri imprenditori o dirigenti. Vengono interpellati per aiutarci in interventi “estremi” di salvataggio di aziende e loro soci, umanamente molto disperati anche per le loro famiglie e famiglie dei loro lavoratori.

Fine e scopo del nostro Movimento è la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale e la diffusione di una cultura accogliente di ogni vita umana.

Anche per questo motivo la nostra associazione - per statuto è laica e aconfessionale, poiché la vita è il bene massimo da difendere per ognuno che voglia parteciparvi o aggregarsi al Movimento o al Centro di aiuto alla vita.

Naturalmente i riferimenti basilari e i principi a cui si ispira sono cristiani, inerenti alla dottrina della Chiesa Cattolica e così anche molti dei soci sono profondamente cristiani che mettono al servizio del più piccolo e indifeso e della sua madre, tutte le energie diventando operatrici preziose per salvare la vita.

In questo senso pensiamo che la solidarietà sia praticata in tutti gli ambiti: sociale, politico, economico e ecologico.