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Comunicati 2020

Vigilanza e corresponsabilità

Nella settimana della Giornata per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale (18 novembre) e della Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre), il Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili ha promosso un’azione di sensibilizzazione rivolta al mondo ecclesiale. L’azione è sostenuta dal vescovo Ivo Muser con la lettera pastorale pubblicata oggi, nella quale invita tutti a confermare il chiaro segnale di cambiamento nella lotta contro abusi e altre forme di violenza: “Da una cultura dell’ignorare a una cultura del vigilare; da una cultura della non ingerenza a una cultura della trasparenza e della corresponsabilità, sia nella Chiesa che nella sfera familiare e sociale.”

Per una cultura della vigilanza e della corresponsabilità“: è il titolo della lettera pastorale scritta dal vescovo Ivo Muser a sostegno dell’azione di sensibilizzazione "Stop agli abusi in ambito ecclesiale" avviata dalla Diocesi nella comunità ecclesiale contro gli abusi e le altre forme di violenza sui minori e le persone vulnerabili. Monsignor Muser esorta tutte le comunità parrocchiali a richiamare l'attenzione sull’azione di sensibilizzazione della Diocesi domenica 22 novembre, solennità di Cristo Re.

“Le scioccanti notizie di abusi sessuali nella Chiesa in tutto il mondo – esordisce il vescovo – hanno infranto un tabù che per troppo tempo ha ignorato le sofferenze delle persone colpite e di coloro che le circondano. Finalmente le vittime hanno trovato ascolto. Finalmente si è iniziato a prendere sul serio le accuse, a indagare su di esse e ad adottare misure adeguate. Questa realtà è stata ed è dolorosa, e anche vergognosa: è necessario affrontarla in modo responsabile.” Ciò richiede, scrive il vescovo, “un onesto e radicale esame di coscienza sia a livello personale che strutturale, ossia come Chiesa con tutte le sue istituzioni. Allo stesso modo, la società è chiamata a riflettere sui propri valori fondamentali affinché la dignità di ogni essere umano venga fatta valere.”

Monsignor Muser sottolinea l’importanza di un nuovo dialogo fra Chiesa e società: “Senza in alcun modo distogliere l'attenzione dalla responsabilità della Chiesa, non possiamo ignorare il fatto che la maggior parte della violenza con implicazioni sessuali avviene nelle nostre famiglie e nel contesto di parentela e di vicinato. Dobbiamo inoltre prendere atto con particolare preoccupazione del fatto che gli abusi sessuali nei confronti dei minori circolano sempre più spesso attraverso i social media e internet”, osserva il vescovo. Da qui la necessità di “un radicale cambiamento di mentalità: da una cultura dell’ignorare a una cultura del vigilare; da una cultura della non ingerenza a una cultura della trasparenza e della corresponsabilità”, si legge nella lettera. Tutti i sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, insegnanti di religione, comunità parrocchiali, organizzazioni ecclesiastiche, scuole e convitti, istituzioni e gruppi sono esortati dal vescovo “a mandare un chiaro segnale in tal senso. La prevenzione è un compito pastorale peculiare, il bene dei bambini e degli adolescenti, così come quello degli adulti vulnerabili, ha la massima priorità secondo la visione cristiana di Dio e dell'uomo.”

Nella lettera si ricorda esplicitamente che “in presenza di sospetti, segnalazioni o casi di abuso in ambito ecclesiale, è necessario contattare immediatamente lo Sportello diocesano, dove saranno definiti e avviati i passi successivi. Ogni segnalazione viene presa sul serio, indipendentemente dal fatto che il caso sia attuale o risalga al passato.” A Curia vescovile, congregazioni religiose, organizzazioni, istituzioni e gruppi ecclesiali è rivolto anche l’invito a “tematizzare costantemente nei loro programmi, comunicazioni e offerte la questione della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, della prevenzione degli abusi sessuali e di altre forme di violenza.”

Il testo integrale della lettera pastorale è disponibile qui.