visualizzare il contenuto principale

Sinodo delle Chiese in Italia: chiesta compartecipazione, prossimi passi dall’autunno 2023

Si è svolto a Roma il terzo incontro dei referenti diocesani del Cammino sinodale delle Chiese in Italia. La diocesi di Bolzano-Bressanone era rappresentata da Paola Cecarini e Reinhard Demetz. Si conclude la fase dell’ascolto, dall’autunno 2023 si passa ad affrontare le problematiche, nel segno di compartecipazione e trasparenza.

Il cammino sinodale nazionale si colloca nel suo secondo anno, avvicinandosi così ai primi orientativi processi decisionali. Mentre nel primo e nel secondo anno, attualmente in corso, era prioritario il ruolo dell'ascolto, dal prossimo autunno dovrebbero essere messe sul tavolo le urgenze e le problematiche focalizzate.  Non sono poche le persone, anche nella nostra diocesi, che si domandano a cosa abbia portato nel concreto questo lungo periodo di ascolto: le questioni ineludibili non sono da tempo state già individuate in tutta chiarezza? L'incontro di marzo a Roma ha dimostrato che nella lunga fase dell'ascolto non si è trattato solo di mettere in luce contenuti, ma soprattutto di imparare ad entrare in un metodo che sarà decisivo per il proseguimento del cammino sinodale. Una volta che gli argomenti saranno sul tavolo, non si tratterà più di formare gruppi di interesse e difendere posizioni, ma di guardare e ascoltare più da vicino quegli ambiti dove già si aprono e si chiariscono percorsi nella pratica vissuta della Chiesa.

Ad esempio, è stato ripetutamente sottolineato che il ruolo delle donne nella Chiesa è uno dei temi centrali e imprescindibili. Qui non si tratta solo di discutere in linea teorica le richieste dei gruppi di interesse e di trovare maggioranze. Si tratta piuttosto di ascoltare concretamente e scoprire ciò che lo Spirito di Dio sta già operando attraverso i carismi femminili nella Chiesa e quali sono i prossimi passi da compiere.

Paola Cecarini e Reinhard Demetz, in qualità di relatori della diocesi multilingue di Bolzano-Bressanone, sono stati ripetutamente interpellati sul cammino sinodale della Chiesa tedesca. In Italia esso viene talvolta accolto con una certa incomprensione, dovuta per lo più alla scarsa conoscenza dell'esperienza ecclesiale della Chiesa tedesca: la tradizione sinodale lì è una realtà praticata da decenni (ogni diocesi ha avuto negli ultimi anni un proprio cammino sinodale); l'esperienza concreta della partecipazione dei laici a tutti i livelli della Chiesa in molti ruoli guida è ancora inimmaginabile in Italia; infine, ma non meno importante, la profonda ferita degli abusi. Se si approfondisce questo contesto, le differenze diventano comprensibili e l'apprendimento reciproco diventa possibile. Forse – ha detto nell’introduzione mons. Valentino Bulgarelli, preside della facoltà teologica dell’Emilia Romagna - la Chiesa in Italia “deve ancora imparare a essere più critica”.

Molti partecipanti hanno anche fatto emergere il bisogno di una maggiore chiarezza nelle comunicazioni e nel raggiungimento di decisioni comuni. Sebbene si usi molto l’aggettivo “insieme” nel descrivere i percorsi di discernimento e di rinnovamento, al momento non è ancora chiaro a quale livello, attraverso quali istanze e con quali metodi verranno infine prese le decisioni. Anche la delegazione della diocesi di Bolzano-Bressanone si è espressa in merito e ha chiesto più trasparenza. Infine, un aspetto molto bello e da non sottovalutare di tutto il processo sinodale è quello di aver creato una fitta rete di contatti a livello nazionale, che porterà i suoi frutti molto al di là del percorso stesso e permetterà di cogliere fino in fondo la bellezza del cammino, in uno stupore carico di speranza.