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Pastorale disabili: In cammino per…

  • Promuovere e coordinare l’impegno pastorale – liturgico - catechetico non solo per l’INCLUSIONE delle persone disabili di varie età nella vita delle Parrocchie e Unità pastorali, ma anche far sì che esse siano effettivamente le PROTAGONISTE della vita attiva della Chiesa, operando nell'ottica quindi dell'APPARTENENZA.
  • "Creare le condizioni perch' tutti si sentano portatori di doni, responsabili di talenti e mendicanti di un aiuto" (Mons. Delpini, arcivescovo di Milano)
  • Mantenere i contatti con il SERVIZIO NAZIONALE DI PASTORALE DEI DISABILI della CEI e con strutture dedicate nelle altre Diocesi confinanti di lingua tedesca.
  • Promuovere celebrazioni dove l'APPARTENENZA sia progressivamente la regola e non l'eccezione di alcune realtà virtuose, o straordinarie nelle varie realtà parrocchiali dando spazio quindi all'utilizzo di tutti i linguaggi facilitativi quali ad esempio LINGUA DEI SEGNI (LIS), LINGUAGGIO SEMPLICE, STRUMENTI VISIVI, BRAILLE etc.)
  • Sostenere e valutare il ruolo dei cappellani specifici, tenendo conto dei processi inclusivi che già si realizzano nella società altoatesina, modificando gradualmente l’approccio pastorale (non ‘categorie’ di disabili da ‘assistere spiritualmente’, ma persone disabili da includere nel cammino comunitario parrocchiale/diocesano) sempre nell'ottica dell'APPARTENENZA
  • Conoscere e collaborare con le varie Associazioni e gruppi che sostengono le persone disabili e i loro familiari.
  • Sensibilizzare le Comunità Pastorali perché la persona disabile non sia solo ‘oggetto’ di cura pastorale, ma anche ‘protagonista e soggetto’ della testimonianza cristiana in Parrocchia e nella società.