visualizzare il contenuto principale

Chiamati alla maternità

Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

11 maggio 2025


In occasione della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni dell’11 maggio 2025, che coincide con la Festa della Mamma, la Commissione per la pastorale vocazionale della Diocesi di Bolzano-Bressanone invita a proseguire il libro delle vocazioni, distribuito l’anno scorso in tutte le parrocchie.  

Quest’anno, l’attenzione è rivolta al tema “Chiamati alla maternità”  

Come l’anno scorso, il libro delle vocazioni, intitolato “Wohin geht mein Weg? - Dove porterà il mio cammino?” e la candela delle vocazioni saranno passati di casa in casa affinché la luce pasquale possa risplendere e il libro venga creativamente arricchito.

La Commissione Vocazionale invita a riflettere sulla maternità in tutte le sue sfaccettature – come vocazione e dono, ma anche nelle sue sfide.  
Non si pensa solo alla maternità biologica, ma anche alle dimensioni spirituali e sociali di questo tema.

Si desidera inoltre dare spazio alle esperienze spesso difficili, come la sterilità involontaria o le perdite dolorose.

Anche le donne che vivono in celibato, ma che agiscono con spirito materno nella loro vita, trovano un posto prezioso in questa riflessione. Ciascuno e ciascuna di noi, infine, ha una Mamma, e può contribuire con le proprie esperienze!

Tutti sono calorosamente invitati a contribuire con una pagina a questo libro delle vocazioni. Il contributo potrebbe essere una testimonianza personale, una preghiera, una poesia, un disegno, una canzone o una riflessione su uno dei tanti aspetti della maternità.

Quando il libro verrà passato di casa in casa, si potranno raccogliere prospettive diverse dalla comunità parrocchiale. Allo stesso tempo, il momento di riflessione potrà trasformarsi in una preghiera con l’accensione della candela.

Alla messa crismale di giovedì santo saranno consegnate alle parrocchie delle buste contenenti materiali per la pastorale vocazionale. In esse si troveranno anche dei segnalibro che possono essere incollati nel libro, che le parrocchie hanno già ricevuto l’anno scorso. In questo modo si potrà richiamare l’attenzione sul nuovo accento tematico con il quale il libro torna a circolare nelle famiglie, arricchito di tante storie di vocazione. 

Fino ad esaurimento scorte, è possibile ritirare presso l’Ufficio Pastorale ulteriori libri e candele delle vocazioni.  

Preghiere e testi

Da scaricare (documento word)…

 

 

Breve Adorazione Eucaristia 

(con Carlo Acutis, che conduce a Gesù)

 

 

  1. Sospensione

     

  2. Canzone: 

     

  3. Preghiera di apertura:

Signore Gesù Cristo, sei in mezzo a noi.
Tu stesso ci hai promesso che ci sarai,
quando due o tre si riuniscono nel tuo nome.

Tu stesso ci hai promesso che non ci lascerai soli, mai,
che ci darai un consigliere, lo Spirito Santo.

Ti chiediamo il tuo Spirito per poter agire nel tuo Spirito.
Ti chiediamo il tuo Spirito
affinché riempia la nostra chiesa, il nostro mondo e la nostra vita.

Lasciateci essere testimoni di voi e del vostro messaggio,
e diventiamo costruttori di una civiltà dell'amore e della giustizia.

Perciò chiediamo a te, che vivi e operi con il Padre
e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.

 

Il silenzio

 

  1. Canzone: 

     

  2. Introduzione Carlo Acutis 

Carlo nasce a Londra il 3 maggio 1991 da genitori italiani, a Londra per lavoro. Dopo poco tempo la famiglia si trasferisce a Milano, dove è cresciuto. Sebbene la famiglia non fosse praticante, Carlo fu attratto dalla Chiesa fin da piccolo. Aveva una babysitter polacca che, sebbene fosse ancora molto giovane, era profondamente religiosa. È stata lei, infatti, ad insegnare a Carlo le basi della fede e le prime preghiere. All’età di sette anni, nel 1998, Carlo riceve la prima comunione e da quel momento ha partecipato tutti i giorni alla s. messa. A 14 anni completa la mostra sui miracoli eucaristici, che è stata poi esposta in tutti e cinque i continenti. Il 12 ottobre 2006, a soli 15 anni, muore per una forma aggressiva di leucemia. Nel 2013, appena 7 anni dopo, il 10 ottobre 2020, Carlo è stato beatificato ad Assisi.

È il primo Beato cattolico in felpa, jeans e scarpe da ginnastica ad avere un profilo Facebook e un indirizzo e-mail durante la sua vita. Nella sua breve vita terrena ha lasciato un segno chiaro e un messaggio per le persone di tutte le età.

  1. Preghiera per la canonizzazione del Beato Carlo Acutis

O Dio, nostro Padre, grazie per averci dato Carlo,
un esempio di vita per i giovani e un messaggio d'amore per tutti.
Lo hai fatto innamorare del tuo Figlio Gesù,
e così l'Eucaristia è diventata la sua "autostrada per il cielo".

Gli hai dato Maria come madre carissima e, attraverso il rosario, lo hai reso cantore della sua tenerezza.

Ascolta la sua preghiera per noi.
Guarda soprattutto ai poveri che ha amato e aiutato.
E rendi completa la nostra gioia includendo Carlo tra i santi della tua santa Chiesa, affinché il suo sorriso risplenda anche oggi per noi a onore del tuo nome. Amen.

 

  1. Padre nostro

     

  2. Ave Maria
  1. Preghiera: 

Signore Gesù Cristo, ti ringraziamo perché ci è permesso di venire da te così come siamo,
che ci è permesso di venire, qualunque cosa accada.
Ti ringraziamo perché sei vicino a noi.

Dacci ora la pace interiore,
affinché possiamo incontrarti con un cuore gioioso.

Riempici del tuo amore e della tua pace divina.

 

Il silenzio

 

  1. Benedizione: 

Gesù, ti ringraziamo perché ci hai riuniti e perché vuoi renderci forti per la nostra vita con il tuo Spirito Santo.

Ora ti chiediamo la tua benedizione per i giorni a venire.
Ti chiediamo la tua benedizione per noi stessi,
ma anche per tutte le persone che ci sono vicine (breve silenzio...)

Cerchiamo di essere una benedizione per gli altri.

 

Benedizione con il Santissimo Sacramento in silenzio

 

Strumentale; benedizione individuale, eventualmente con Reliquie di Carlo Acutis per tutti coloro che lo desiderano.

 

 

La reliquia di Carlo-Acutis può essere richiesta alla Parrocchia di Brunico 

 

Pfarrei Maria Himmelfahrt

Oberragen 22

39031 Bruneck

Tel. 0474 411 098

pfarre.bruneck(at)gmail.com

Da scaricare (PDF)…

 

Messaggio del Santo Padre Francesco
per la 62ª Giornata Mondiale
di Preghiera per le Vocazioni

[11 maggio 2025]

Pellegrini di speranza: il dono della vita

Cari fratelli e sorelle!

In questa LXII Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, desidero rivolgervi un invito gioioso e incoraggiante ad essere pellegrini di speranza donando la vita con generosità.

La vocazione è un dono prezioso che Dio semina nei cuori, una chiamata a uscire da sé stessi per intraprendere un cammino di amore e di servizio. Ed ogni vocazione nella Chiesa – sia essa laicale o al ministero ordinato o alla vita consacrata – è segno della speranza che Dio nutre per il mondo e per ciascuno dei suoi figli.

In questo nostro tempo, molti giovani si sentono smarriti di fronte al futuro. Sperimentano spesso incertezza sulle prospettive lavorative e, più a fondo, una crisi d’identità che è crisi di senso e di valori e che la confusione digitale rende ancora più difficile da attraversare. Le ingiustizie verso i deboli e i poveri, l’indifferenza di un benessere egoista, la violenza della guerra minacciano i progetti di vita buona che coltivano nell’animo. Eppure il Signore, che conosce il cuore dell’uomo, non abbandona nell’insicurezza, anzi, vuole suscitare in ognuno la consapevolezza di essere amato, chiamato e inviato come pellegrino di speranza.

Per questo, noi membri adulti della Chiesa, specialmente i pastori, siamo sollecitati ad accogliere, discernere e accompagnare il cammino vocazionale delle nuove generazioni. E voi giovani siete chiamati ad esserne protagonisti, o meglio co-protagonisti con lo Spirito Santo, che suscita in voi il desiderio di fare della vita un dono d’amore.

Accogliere il proprio cammino vocazionale

Carissimi giovani, «la vostra vita non è un “nel frattempo”. Voi siete l’adesso di Dio» (Esort. ap. postsin. Christus vivit, 178). È necessario prendere coscienza che il dono della vita chiede una risposta generosa e fedele. Guardate ai giovani santi e beati che hanno risposto con gioia alla chiamata del Signore: a Santa Rosa di Lima, San Domenico Savio, Santa Teresa di Gesù Bambino, San Gabriele dell’Addolorata, ai Beati – tra poco Santi – Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati e a tanti altri. Ciascuno di loro ha vissuto la vocazione come cammino verso la felicità piena, nella relazione con Gesù vivo. Quando ascoltiamo la sua parola, ci arde il cuore nel petto (cfr Lc 24,32) e sentiamo il desiderio di consacrare a Dio la nostra vita! Allora vogliamo scoprire in che modo, in quale forma di vita ricambiare l’amore che Lui per primo ci dona.

Ogni vocazione, percepita nella profondità del cuore, fa germogliare la risposta come spinta interiore all’amore e al servizio, come sorgente di speranza e di carità e non come ricerca di autoaffermazione. Vocazione e speranza, dunque, si intrecciano nel progetto divino per la gioia di ogni uomo e di ogni donna,tutti chiamati in prima persona ad offrire la vita per gli altri (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 268). Sono molti i giovani che cercano di conoscere la strada che Dio li chiama a percorrere: alcuni riconoscono – spesso con stupore – la vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata; altri scoprono la bellezza della chiamata al matrimonio e alla vita familiare, come pure all’impegno per il bene comune e alla testimonianza della fede tra i colleghi e gli amici.

Ogni vocazione è animata dalla speranza, che si traduce in fiducia nella Provvidenza. Infatti, per il cristiano, sperare è ben più di un semplice ottimismo umano:è piuttosto una certezza radicata nella fede in Dio, che opera nella storia di ogni persona. E così la vocazione matura attraverso l’impegno quotidiano di fedeltà al Vangelo, nella preghiera, nel discernimento, nel servizio.

Cari giovani, la speranza in Dio non delude, perché Egli guida ogni passo di chi si affida a Lui. Il mondo ha bisogno di giovani che siano pellegrini di speranza, coraggiosi nel dedicare la propria vita a Cristo, pieni di gioia per il fatto stesso di essere suoi discepoli-missionari.

Discernere il proprio cammino vocazionale

La scoperta della propria vocazione avviene attraverso un cammino di discernimento. Questo percorso non è mai solitario, ma si sviluppa all’interno della comunità cristiana e insieme ad essa.

Cari giovani, il mondo vi spinge a fare scelte affrettate, a riempire le giornate di rumore, impedendovi di sperimentare un silenzio aperto a Dio, che parla al cuore. Abbiate il coraggio di fermarvi, di ascoltare dentro voi stessi e di chiedere a Dio cosa sogna per voi. Il silenzio della preghiera è indispensabile per “leggere” la chiamata di Dio nella propria storia e per dare una risposta libera e consapevole.

Il raccoglimento permette di comprendere che tutti possiamo essere pellegrini di speranza se facciamo della nostra vita un dono, specialmente al servizio di coloro che abitano le periferie materiali ed esistenziali del mondo. Chi si mette in ascolto di Dio che chiama non può ignorare il grido di tanti fratelli e sorelle che si sentono esclusi, feriti, abbandonati. Ogni vocazione apre alla missione di essere presenza di Cristo là dove più c’è bisogno di luce e consolazione. In particolare, i fedeli laici sono chiamati ad essere “sale, luce e lievito” del Regno di Dio attraverso l’impegno sociale e professionale.

Accompagnare il cammino vocazionale

In tale orizzonte, gli operatori pastorali e vocazionali, soprattutto gli accompagnatori spirituali, non abbiano paura di accompagnare i giovani con la speranzosa e paziente fiducia della pedagogia divina. Si tratta di essere per loro persone capaci di ascolto e di accoglienza rispettosa; persone di cui possano fidarsi, guide sagge, pronte ad aiutarli e attente a riconoscere i segni di Dio nel loro cammino.

Esorto pertanto a promuovere la cura della vocazione cristiana nei diversi ambiti della vita e dell’attività umana, favorendo l’apertura spirituale di ciascuno alla voce di Dio. A questo scopo è importante che gli itinerari educativi e pastorali prevedano spazi adeguati di accompagnamento delle vocazioni.

La Chiesa ha bisogno di pastori, religiosi, missionari, coniugi che sappiano dire “sì” al Signore con fiducia e speranza. La vocazione non è mai un tesoro che resta chiuso nel cuore, ma cresce e si rafforza nella comunità che crede, ama e spera. E poiché nessuno può rispondere da solo alla chiamata di Dio, tutti abbiamo necessità della preghiera e del sostegno dei fratelli e delle sorelle.

Carissimi, la Chiesa è viva e feconda quando genera nuove vocazioni. E il mondo cerca, spesso inconsapevolmente, testimoni di speranza, che annuncino con la loro vita che seguire Cristo è fonte di gioia. Non stanchiamoci dunque di chiedere al Signore nuovi operai per la sua messe, certi che Lui continua a chiamare con amore. Cari giovani, affido la vostra sequela del Signore all’intercessione di Maria, Madre della Chiesa e delle vocazioni. Camminate sempre come pellegrini di speranza sulla via del Vangelo! Vi accompagno con la mia benedizione, e vi chiedo per favore di pregare per me.

Roma, Policlinico “A. Gemelli”, 19 marzo 2025