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Comunicati 2024

Abusi, serve un cambio di sistema

Una conversione pastorale ed ecclesiale che inneschi cambiamenti nei contenuti e nella struttura, che aiuti a trasformare il sistema e non solo a combattere i sintomi: è l’invito emerso oggi (22 novembre) a Bolzano nell’annuale convegno diocesano dedicato alla prevenzione degli abusi. La Chiesa altoatesina prosegue nell’impegno per rendere le comunità luoghi sempre più sicuri per i minori e le persone vulnerabili. Il vescovo ha disegnato tre scenari per il futuro.

Nel convegno 2023 l’attenzione era posta sulle vittime di abusi, quest’anno l’appuntamento promosso dal Servizio specialistico diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili ha approfondito – come recitava il titolo – i contesti sistemici dell'abuso: esaminare le cause, le condizioni e gli atteggiamenti che hanno permesso, protetto e negato l'abuso. “L'abuso non è mai solo un evento tra due persone, ma è sempre inserito in un contesto intellettuale e strutturale che favorisce e copre la violenza sessualizzata e l'abuso”, ha ricordato don Gottfried Ugolini, il responsabile del Servizio diocesano.

Ai molti partecipanti al convegno – sacerdoti, diaconi, religiosi, collaboratori pastorali, insegnanti di religione, responsabili di associazioni – Peter Beer  (audio; Istituto di antropologia della Gregoriana a Roma) ha ricordato che la prospettiva sistemica sottolinea le interazioni che possono rafforzare o inibire determinati processi, effetti e circostanze nelle istituzioni. Nei casi di abuso nell'ambito di responsabilità della Chiesa, una prospettiva sistemica rende chiaro che, quando si tratta di elaborare l'abuso, concentrarsi semplicemente sui singoli colpevoli o sulle coperture non è sufficiente. Affinché i casi di abuso vengano realmente combattuti e si possano prevenire al meglio ulteriori episodi in futuro, è necessario prendere in considerazione e affrontare in modo differenziato un'ampia gamma di fattori: occorre tenere conto degli aspetti della storia contemporanea, delle condizioni ecclesiali e sociali, degli atteggiamenti e delle scoperte scientifiche. Peter Beer fa parte del gruppo direttivo diocesano che a Bolzano si occupa della tematica.

Alexander Notdurfter  (audio), docente di teologia pastorale allo Studio teologico accademico a Bressanone, ha analizzato le conseguenze e i danni collaterali degli abusi: quando le vittime e gli autori vengono alla luce e le cause e le condizioni dell'abuso vengono riconosciute e prese sul serio, lo shock è generale. Le reazioni variano da “non è possibile” a “finalmente sta accadendo qualcosa” e possono spaccare una comunità o un’istituzione. L’intero sistema è confuso e reagisce di conseguenza. Ciò richiede una riflessione onesta e sensibile sul trauma da una prospettiva teologica e sociologica, al fine di impostare una conversione pastorale ed ecclesiale radicale che inneschi cambiamenti nei contenuti e nella struttura.

Il futuro e i percorsi da intraprendere per avviare una profonda trasformazione sono stati affrontati dal direttore dell'Ufficio pastorale Reinhard Demetz (audio): un impegno che investe tutti i settori e i livelli della vita ecclesiale e richiede un ripensamento all’insegna della trasparenza, della distribuzione più articolata di compiti e responsabilità, del superamento del clericalismo inteso come uso del potere a proprio vantaggio. Demetz ha citato l’indicazione specifica emersa dal Sinodo mondiale appena concluso: è indispensabile che la Chiesa attivi e promuova una cultura della prevenzione e della tutela, rendendo le comunità luoghi sempre più sicuri per i minori e le persone vulnerabili, offrendo una formazione specifica e continua a coloro che lavorano con i minori e gli adulti vulnerabili, monitorando e valutando costantemente i processi di safeguarding. “L'obiettivo è trasformare il sistema stesso e non solo combattere i sintomi”, ha detto.

Il contenuto delle relazioni è stato poi discusso dai partecipanti divisi in gruppi, che hanno fornito il loro feedback e le loro osservazioni su cosa deve cambiare affinché la violenza sessualizzata e l'abuso nella Chiesa possano essere impediti e scoperti per tempo.

A conclusione dei lavori, il vescovo Ivo Muser (audio) ha auspicato tre visioni per il futuro. La prima: “Chiesa e società sono consapevoli che l’abuso è il risultato di un’anti-cultura sociale e si assumono la responsabilità di un cambiamento verso una cultura dell'attenzione, del coraggio civico, che rispetti la dignità dell'essere umano, la sua libertà e la sua vita. Cambiare il linguaggio e il comportamento, indicare procedure chiare, estirpano le condizioni che innescano gli abusi.” 

Il secondo scenario riguarda contenuti e strutture della realtà ecclesiale e sociale: “Quando pensiamo al potere – così Muser – chiediamoci come lo gestiamo nei nostri ambiti di vita e di lavoro. Un dialogo aperto su questo tema è centrale, senza fingere di non vedere e senza paura di parlare schiettamente. Lo stesso vale per la gestione delle strutture: vanno concepite in modo da garantire che la Chiesa sia un luogo sicuro per i minori e le persone vulnerabili. Alle vittime di abusi sono assicurati supporto e giustizia.”

Il terzo scenario investe l’approccio sistemico al tema dell'abuso: i membri della Chiesa e della società mostrano coraggio civico e responsabilità nel prevenire, riconoscere e gestire ogni forma di abuso e violenza. “Il progetto ‘Il coraggio di guardare’ in atto nella nostra diocesi – ha spiegato – prevede un processo partecipativo orientato alla prevenzione. Lo sguardo sistemico ci apre gli occhi, le orecchie e il cuore a una visione complessiva: giudizio e azione. Assumere questo sguardo sistemico è il mio auspicio per me stesso e per la comunità. Auguro questo coraggio a ciascuno e ciascuna nel proprio ambito. Non dimentichiamo mai che la lotta agli abusi riguarda ognuno di noi. Abbiamo bisogno di tutti, nella Chiesa e nella società.”

 

Contesti sistemici dell‘abuso

CONVEGNO | Centro pastorale di Bolzano | 22 novembre 2024 | ore 9 - 12.30


Programma del convegno:

09.00
Saluto e introduzione a cura di Gottfried Ugolini, responsabile dell'Ufficio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Diocesi di Bolzano-Bressanone
Saluti di mons. Ivo Muser

09.20
Ingarbugliamenti disastrosi – Uno sguardo alle cause sistemiche
Prof. Dott. Peter Beer, Istituto di antropologia presso la Pontificia Università Gregoriana, Roma

09.50
Incendi e danni collaterali – Uno sguardo alle conseguenze: sistemi irritati
Prof. Dott. Alexander Notdurfter, teologo pastorale presso lo Studio Teologico Accademico Bressanone

10.20
Cambiamenti significativi – Uno sguardo agli effetti: trasformazioni sistemiche
Dott. Reinhard Demetz, Direttore dell’Ufficio pastorale

10.50
Pausa caffè

11.20
Gruppi di risonanza: Condivisione delle impressioni personali e degli aspetti più toccanti degli interventi

11.50
Brevi feedback dai gruppi di risonanza in plenaria

12.00
Visione per il futuro
mons. Ivo Muser

12.20
Breve sintesi del convegno

12.30
Chiusura del convegno a cura di Gottfried Ugolini

Audio in lingua italiana

  • Relazione di Alexander Notdurfter
  • Relazione di Peter Beer
  • Relazione di Reinhard Demetz e visioni per il futuro del vescovo Ivo Muser