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Predigten

Allerheiligen - Ognissanti 2023

Mittwoch, 1. November

Bozen, Friedhof Oberau

Bischof Ivo Muser

La cronaca quotidiana parla spesso di morte: dall’Ucraina alla Terra Santa e ai tanti conflitti oggi presenti nel mondo, dai femminicidi ai morti sul lavoro, da quanti annegano tragicamente nel Mediterraneo alle vittime della pena di morte ancora vigente in molte nazioni. Questioni sulle quali siamo tutti chiamati a prenderci serie responsabilità.

In questi giorni attingiamo al ricordo. Il cimitero è il luogo che parla a tutti, credenti e non credenti: al di là delle differenze che esistono tra noi, qui ci scopriamo uguali, perché siamo partecipi della stessa vita. E siamo tutti animati dalla stessa volontà di non dimenticare chi ci ha preceduto e amato.

Il cimitero è oggi uno dei pochi spazi di silenzio che permette una riflessione sulla vita e sulla morte, anche sulle nostre scelte e il nostro futuro. Cerchiamo di salvaguardare e frequentare questo spazio, che ci aiuta ad ascoltare di più il nostro cuore.

I nostri defunti hanno un messaggio per noi. Noi tutti saremo ciò che loro sono adesso. Ci parlano. Hanno da dirci tanto. Mettiamoci in ascolto e impariamo a vivere riflettendo sul mistero della vita dinanzi alla realtà della morte. Questi giorni all’inizio del mese di novembre ci dicono: pensa spesso alla tua morte e imparerai a vivere meglio e più consapevolmente! 

Per chi crede, questi giorni così importanti e sentiti ci invitano a riflettere sul mistero della vita, a prendere coscienza della sua brevità e a non cedere alla tentazione di vivere solo per star bene. Esiste molto di più. L’ultima parola sulla nostra esistenza umana non spetta alla morte e alla tomba. Siamo creati e voluti per la vita! Davanti al Signore della vita esistono soltanto i viventi: i nostri defunti che hanno varcato la soglia definitiva della vita e noi che siamo ancora in cammino verso una grande meta promessa.

Wir wissen es alle: Die Gewissheit des Todes der anderen und des eigenen Todes gehören zur Wahrheit unseres Lebens. Nichts bleibt. Geboren werden heißt für uns alle auch sterben müssen. Auch die Schöpfung – und der Herbst macht uns das besonders bewusst – steht unter dem Gesetz der Veränderung und des Absterbens. Gleichzeitig meldet sich in uns die unstillbare Sehnsucht nach Bleibendem, die Hoffnung  auf einen neuen Anfang - durch alle Veränderung hindurch.

Der christliche Glauben beginnt an einem Grab. Das Grab Jesu ist der Ort, an dem sich Ende und Anfang treffen: das Ende seines irdischen Lebens, sein grausamer, gewaltsamer Tod, die Trauer und die Tränen über diesen Tod, der Beginn seines Lebens als Auferstandener. Ohne Ostern fällt der christliche Glauben wie ein Kartenhaus in sich zusammen. Ohne Ostern wüsste ich nicht, warum wir uns an den Gräbern unserer Verstorbenen treffen und für sie beten.

Allerheiligen und Allerseelen sagen uns diese Hoffnung zu, eine Hoffnung, die es ohne den Glauben nicht gibt: Wir sind in der Hand Gottes. Wir können aus dieser Hand nicht herausfallen – in unserem Leben und in unserem Sterben. Ein verweltlichtes, angepasstes, nur auf diese Welt bezogenes Christentum wäre eine Lüge und ein Betrug und zerbricht spätestens an den Gräbern unserer Verstorbenen. Allerspätestens an unserem eigenen Grab.

Ricordiamoci oggi non soltanto dei nostri cari ma anche di tutti coloro che hanno subito una morte atroce: tutti coloro che sono stati uccisi; coloro che si sono tolti la vita; tutte le vittime dell´odio, del terrorismo, del fanatismo e delle guerre; e non ci dimentichiamo delle migliaia di profughi che hanno perso la vita attraversando il deserto o il mare. Mai come oggi ci sono state in tutto il mondo così tante persone in fuga! Signore, donaci la grazia di non essere superficiali, autoreferenziali e freddi!

Davanti alle tombe dei nostri defunti preghiamo per tutte le persone coinvolte nella terribile e atroce guerra contro l’Ucraina e nel conflitto così doloroso in Terra Santa. Non dimentichiamolo mai: la guerra non inizia sui campi di battaglia, ma sempre nei pensieri, nei sentimenti e nelle parole delle persone. Non esistono vittorie ottenute attraverso la guerra, il nazionalismo, l´antisemitismo, il disprezzo di altri popoli, lingue e culture. Quando finisce una guerra ci sono sempre e solo sconfitti!

Die Bilder und Nachrichten des Schreckens und der Unmenschlichkeit, die uns seit vielen Monaten aus der Ukraine und seit dem vergangenen 7. Oktober aus dem Heiligen Land erreichen, dürfen uns nicht abstumpfen und gleichgültig machen. Sie sollen uns aufrütteln und uns helfen, Menschen der Versöhnung zu sein, die in der Nachfolge Jesu den Frieden wollen und stiften. Hass, Terror und Krieg sind immer eine Niederlage der Menschlichkeit.

Als Menschen der Hoffnung bitten wir: Herr, zeige dich allen unseren Verstorbenen als ein gnädiger Richter; verzeihe ihnen, wenn sie Schuld auf sich geladen haben; nimm sie hinein in dein Licht, das nicht mehr verlöscht. Vergiss jene nicht, an die niemand mehr denkt! Tu, Signore, tu solo sei la nostra speranza! Accogli i nostri defunti nella comunità dei tuoi santi.