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Predigten

Hochfest der Gottesmutter Maria

„Als die Zeit erfüllt war, sandte Gott seinen Sohn, geboren von einer Frau und dem Gesetz unterstellt…“ (Gal 4,4), so fasst der Apostel Paulus heute im Abschnitt aus seinem Galaterbrief das Geheimnis von Gottes Menschwerdung zusammen. Es ist der älteste neutestamentliche Text, der von der Mutter Jesu spricht. Nicht einmal der Name „Maria“ wird darin erwähnt. Und doch kommt gerade in diesem Text zum Ausdruck, wer Maria ist, warum wir sie verehren und was sie uns bedeutet: Sie ist die Frau, die uns den Sohn Gottes geboren hat. Ohne diese Frau hätten wir Jesus nicht! Im Grunde ist damit alles gesagt.
Maria ist die Tür, durch die Gott selber in diese Welt herein getreten ist. Ohne sie wäre Weihnachten ausgefallen. Das ist die Barmherzigkeit Gottes für uns!

L´apertura della Porta Santa è un segno visibile di ciò che è avvenuto nel mistero del Natale – in Maria e attraverso Maria. Nel mistero della maternità di Maria celebriamo il mistero di una porta che dal cielo si apre sul mondo.

Nella bolla di indizione di questo Anno Santo della misericordia Papa Francesco scrive: “Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, Maria è stata da sempre preparata dall’amore del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini. Ha custodito nel suo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il suo Figlio Gesù. Il suo canto di lode, sulla soglia della casa di Elisabetta, fu dedicato alla misericordia che si estende « di generazione in generazione » (Lc 1,50). Anche noi eravamo presenti in quelle parole profetiche della Vergine Maria. Questo ci sarà di conforto e di sostegno mentre attraverseremo la Porta Santa per sperimentare i frutti della misericordia divina.”

Colgo l’occasione in questa festività- nel giorno solenne che celebra la maternità divina di Maria e nel giorno dell´apertura della Porta Santa in questo santuario a lei dedicato - per riflettere con voi tutti sul nostro atteggiamento di misericordia nei confronti della vita e sulla responsabilità che come cristiani e come Chiesa abbiamo verso di essa.

Oggi la misericordia verso la vita va affermata in particolar modo nei riguardi dei nascituri, vite umane a cui la nostra moderna società e la nostra legislazione non garantiscono più la necessaria tutela.
La vita di un anziano o di un malato grave deve rimanere inviolabile come anche quella delle persone disabili.
Siamo responsabili della vita che circonda il nostro quotidiano, come anche dell’ambiente in cui le generazioni future si troveranno a vivere. La nostra terra ha bisogno di sperimentare un clima di accoglienza, in cui i bambini siano sempre benvenuti, in cui le famiglie numerose non vengano penalizzate o addirittura derise e considerate retrograde, ma ringraziate espressamente per il loro coraggio di donare la vita.

L’ospitalità non deve solo limitarsi al turismo.
Occorre sensibilità per tutte quelle persone che non arrivano da noi come ospiti disposti a spendere, ma come profughi che dipendono dalla nostra capacità di accogliere e dal nostro sostegno. Il nostro atteggiamento nei confronti di singole persone e di gruppi o addirittura di intere popolazioni comincia sempre nella nostra mente. Il modo di pensare e di parlare degli altri non è mai neutrale. Il nostro pensiero e il nostro linguaggio lasciano sempre trapelare la nostra disposizione d’animo. C’è una stretta correlazione tra il nostro pensiero, il linguaggio e il comportamento.


Wo Kinder das Teilen lernen; wo Kinder schon in der eigenen Familie lernen, Konflikte gewaltlos zu lösen und dass das oberste Gesetz menschlichen Lebens nicht darin besteht, Härte zu zeigen und sich um jeden Preis durchzusetzen; wo junge Menschen bei ihren eigenen Eltern die Erfahrung machen dürfen, dass es auch noch andere Werte gibt als den Betrieb und das Geld; wo junge Menschen erleben dürfen, dass es sich lohnt, eine Familie zu gründen und Kindern das Leben zu schenken; wo Menschen bereit sind, auch Berufe zu wählen und auszuüben im sozialen und karitativen Bereich; wo geistliche Berufe gewollt und gefördert werden; wo alte und kranke Menschen erfahren dürfen, dass sie noch wertvoll sind für ein Haus und die menschliche Gesellschaft; wo Ehen und Familien in Krise gestützt werden; wo Menschen mit gescheiterten Beziehungen nicht allein gelassen werden; wo schwierige Menschen ausgehalten werden; wo Menschen füreinander Worte der Lebensbejahung und der Lebensermutigung haben – dort entsteht in Ansätzen eine Kultur der Barmherzigkeit, eine Atmosphäre, in der das Leben in all seinen Formen und in all seinem Reichtum gewollt, geschützt, gefördert und geliebt wird.

Zu einer solchen „Kultur der Barmherzigkeit“ gehört auch ganz wesentlich die Bereitschaft, den Frieden zu lernen und einzuüben. Heute, am Weltfriedenstag, muss uns deutlich werden: Niemand von uns findet so leicht Entschuldigungsgründe, wenn es um den Frieden geht in der eigenen Ehe und Familie, in der eigenen Nachbarschaft, am eigenen Arbeitsplatz, in der eigenen Verwandtschaft, zwischen den Volksgruppen in unserem Land. Dort können wir alle Friedensstifter oder Friedensvergifter sein. Und die erste Abrüstung beginnt immer in unseren Gedanken und Worten. Hier braucht es auch eine entsprechende Gesprächskultur – im persönlichen und auch im gesellschaftlich-politischen Lebensbereich.
Maria, durch dich ist Jesus für uns Mensch geworden. Durch das Geheimnis von Weihnachten bist du zur Mutter Gottes geworden. Mach uns Mut zu einem Leben aus dem Glauben an Jesus, den Christus. Hilf uns, dass wir uns barmherzig in den Dienst des Lebens in all seinen Formen stellen; erbitte uns eine Freude am Leben, die uns nur der Glaube schenken kann.

Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, in questo primo giorno del nuovo anno 2016 ti invochiamo: Aiutaci ad attraversare la porta della misericordia – sempre verso Dio e verso i fratelli e le sorelle che ci incontrano sulla via della nostra vita. Che questo nuovo anno sia un anno di misericordia, una nuova porta che dal cielo si apre sul mondo!