- Home
- Vescovo
- Diocesi
- Parrocchie
- Fede & liturgia
- Vita
- Consulenza e aiuto
- Formazione
- News
Quest'anno sarà celebrata per l'undicesima volta nella nostra diocesi la Domenica delle famiglie.
È una buona occasione per chiudere insieme l'anno pastorale, per iniziare l'estate e le vacanze e soprattutto - dopo anni di pandemia - per riattivare un contatto con le famiglie.
Nelle parrocchie si celebrano spesso le Sante Messe per le famiglie, si offrono momenti speciali dedicati alle famiglie, di natura ludica o creativa, ma non solo: nella Domenica delle famiglie c’é spazio anche per momenti di scambio e di dialogo.
Tutte le famiglie sono calorosamente invitate a partecipare, domenica 11 giugno 2023, alla festa per le famiglie in occasione della solennità del Corpus Domini. Le famiglie mistilingui sono spesso nella nostra terra, un esempio di convivenza e di fede vissuta dentro due mondi differenti: cultura e tradizioni.
Nelle nostre famiglie percepiamo questa sensazione di appartenenza quando consumiamo insieme i pasti, quando ci diamo il benvenuto e quando ci salutiamo prima di andare via, quando trascorriamo insieme del tempo, quando ci aiutiamo. È bello sentire che ci apparteniamo e siamo qua l’uno per l’altro.
Nel nostro vivere in famiglia ci sono anche momenti di sovraccarico: quando ci sono tanti compiti da fare, quando ci sono tanti impegni, quando non ci capiamo, quando ci sono crisi e conflitti. Questo non è bello.
Nella famiglia ci sentiamo sicuri, possiamo essere noi stessi così come siamo, con i nostri lati forti e i quelli deboli; possiamo permetterci di non dover essere sempre produttivi, ma di esserci e basta. Questo ci fa bene.
Nella famiglia abbiamo bisogno di pazienza l’uno verso l’altro: quando ci aspettiamo, o quando dobbiamo sopportare gli errori dell’altro. Riconosciamo però anche che gli altri hanno pazienza con noi.
La famiglia è il luogo dove condividiamo la nostra gioia e la nostra fortuna, quando ci riesce qualcosa, quando assaporiamo la bellezza della natura, quando possiamo trascorrere insieme momenti appaganti e quando ci succede una gioia inaspettata.
Succede continuamente che ci scontriamo. Una parola tira l’altra, ci andiamo vicendevolmente sui nervi e non ci capiamo. Intuiamo però, che anche una lite ci fa maturare ed è occasione di sviluppo, se la viviamo in maniera corretta e non ci feriamo a vicenda.
Di seguito trovate alcuni elementi per la liturgia. Scegliete liberamente quali tra questi vi sembrano più adatti alle esigenze della Vostra comunità parrocchiale, modificandoli o abbreviandoli a seconda delle necessità.
Dopo il testo introduttivo vengono mostrati e letti a voce alta da alcuni lettori dei concetti scritti su cartoncini (v allegato). Come conclusione vengono infilati i cartoncini in un lungo nastro (rosso), in modo che siano tutti collegati. La collana di cartoncini viene poi appoggiata o appesa davanti all’altare o sui gradini o in un altro luogo adatto. Alla fine della liturgia verrà fatto nuovamente riferimento a questa collana di cartoncini (vedi chiusura).
Lettore 1: Siamo riuniti qui oggi per celebrare insieme la liturgia dedicata alla domenica delle famiglie. Insieme vogliamo capire meglio cosa vuol dire essere famiglia. Papa Francesco scrive che non esiste uno stereotipo di famiglia ideale, esiste invece uno stimolante mosaico formato da tante realtà diverse, piene di gioie, drammi e sogni (vedi AL57). Anche noi riconosciamo tutto questo nelle nostre famiglie.
Lettore 2: Famiglia è comunità: nelle nostre famiglie percepiamo questa sensazione di appartenenza quando consumiamo insieme i pasti, quando ci diamo il benvenuto e quando ci salutiamo prima di andare via, quando trascorriamo insieme del tempo e quando ci aiutiamo. È bello che ci apparteniamo e siamo qua l’uno per l’altro.
Lettore 3: Famiglia è sovraffaticamento:
Nel nostro vivere in famiglia ci sono anche momenti di sovraccarico: quando ci sono tanti compiti da fare, quando ci sono tanti impegni, quando non ci capiamo, quando ci sono crisi e conflitti, e questo non è piacevole.
Lettore 4: Famiglia è sentirsi protetti: nella famiglia ci sentiamo sicuri, possiamo essere noi stessi così come siamo, con i nostri lati forti e i lati deboli; possiamo permetterci di non dover essere sempre produttivi, ma di esserci e basta. E questo ci fa bene.
Lettore 5: Famiglia è pazienza: nella famiglia abbiamo bisogno di pazienza l’uno verso l’altro quando ci aspettiamo, o quando dobbiamo sopportare gli errori dell’altro. Riconosciamo però anche che gli altri hanno pazienza con noi.
Lettore 6: Famiglia è gioia: la famiglia è il luogo dove condividiamo la nostra gioia e la nostra fortuna, quando ci riesce qualcosa, quando assaporiamo la bellezza della natura, quando possiamo trascorrere insieme momenti appaganti e quando ci succede una gioia inaspettata
Lettore 7: Famiglia è lite e riconciliazione: Succede continuamente che ci scontriamo. Una parola tira l’altra, ci andiamo vicendevolmente sui nervi e non ci capiamo. Intuiamo però, che anche una lite ci fa maturare ed è occasione di sviluppo, se la viviamo in maniera corretta e non ci feriamo a vicenda.
Lettore 1: Nel gioco del tiro alla fune tutti i partecipanti devono unire le forze per vincere. Per questo devono tirare coordinandosi tutti insieme nella stessa direzione. L’apostolo Paolo scrive nella lettera ai Colossesi a proposito di ciò che può coordinarci: “Prima di tutto, fate sì che sia l’amore a guidare la vostra vita, perché soltanto con l’amore si può vivere uniti in perfetta armonia.” (Col 3,14)
Anche nelle nostre famiglie è l’amore ciò che ci tiene uniti. Quell’amore, che noi per primi abbiamo ricevuto in dono, ci renderà capaci a nostra volta di amare, di perdonare, di fidarci, di avere pazienza, di riappacificarci. Come simbolo di questo amore che ci tiene uniti, vogliamo riunire i cartoncini con questo nastro.
Un nastro (rosso) viene fatto passare in ogni cartoncino - attraverso i buchi preparati in precedenza - per formare una catena. Il nastro dovrebbe essere così lungo, da poter essere tagliato alla fine in vari segmenti (vedi alla fine)
C: Tutti facciamo esperienza di come l’amore sia esigente, di quanta delicatezza ed attenzione servano per vivere al meglio i rapporti umani, soprattutto quelli familiari. Spesso ci dimentichiamo di avere rapporti familiari col Padre del cielo, manchiamo di fiducia e di carità verso i membri della nostra famiglia e verso tutti i nostri fratelli.
Mentre chiediamo perdono al Signore per le nostre inadempienze ed omissioni, specialmente verso coloro che amiamo, chiediamoci se riusciamo a cogliere le possibilità di ascolto, di gioia che ci offre la nostra famiglia o se invece corriamo il rischio di essere estranei gli uni agli altri.
Signore Gesù, tu sei venuto sulla terra per farci conoscere la tenerezza di Dio. [Signore, pietà!]
T – Signore, pietà!
Cristo Gesù, tu sei venuto sulla terra per insegnarci a donare la nostra vita generosamente. [Cristo, pietà!]
T – Cristo, pietà!
Signore Gesù, tu sei venuto sulla terra per mostrarci il percorso della fedeltà e della solidarietà. [Signore, pietà!]
T – Signore, pietà!
C: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. T – Amen.
Padre onnipotente, tuo Figlio Gesù Cristo ha detto: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Lui ha aperto le braccia ai bambini, alle mamme e ai papà. Fa’ che la nostra sia una comunità aperta e che ama, nella quale le famiglie si sentano accolte e possano trovare il proprio posto. Per Cristo nostro Signore.
Prima lettura Pr 8,22-31
Seconda lettura Rm 5,1-5
Vangelo Gv 16,12-15
C: Credete in Dio Padre che ci ha creati, ci ama e ci vuole felici per sempre con lui?
Insieme: Crediamo
Credete in Gesù Cristo, Figlio di Dio, morto e risorto per noi, presente nel segno del pane e del vino nell’Eucaristia che oggi ricevete?
Insieme: Crediamo
Credete nello Spirito Santo, che ci dà la forza ed il coraggio per vivere nella dignità di figli di Dio?
Insieme: Crediamo
Credete nella santa Chiesa cattolica, costituita da Gesù, come famiglia di Dio, nella comunione dei santi, con il perdono dei peccati per risorgere nella vita eterna?
Insieme: Crediamo
Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore.
Amen.
C: Fratelli e sorelle, guidati dallo Spirito che abita in noi, eleviamo a Dio la nostra comune preghiera, invocandolo con il nome di Padre, come ci ha insegnato Gesù, il Figlio amato. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore!
• Per tutta la Chiesa, amata da Cristo, perché sappia riconoscere il suo amore e testimoniarlo nella storia, rendendolo visibile a tutti gli uomini, preghiamo. Ascoltaci, o Signore!
• Per tutti i membri della nostra comunità parrocchiale: lo Spirito li conduca a vivere quali figli e figlie di un unico Padre e a sperimentare la gioia della fraternità e della comunione. Preghiamo: Ascoltaci, o Signore!
• Per tutte le famiglie, in cui hai posto, Padre, un segno del tuo amore fedele: perché siano vero luogo di dialogo e di condivisione, di rispetto vicendevole, di preghiera e di educazione cristiana, preghiamo: Ascoltaci, o Signore!
• Per i fidanzati, chiamati a vivere un tempo di grazia: perché con il dono dello Spirito possano crescere nella comprensione della chiamata di Dio e nella realizzazione fedele e creativa del progetto del loro amore, preghiamo: Ascoltaci, o Signore!
• Per i bambini, i ragazzi e i giovani: perché sappiano accogliere con disponibilità quanto viene offerto con amore dai loro genitori ed educatori, e perché a questo dono sappiano dare una risposta libera e generosa, preghiamo: Ascoltaci, o Signore!
C: Accogli, o Padre, la supplica di questa tua famiglia e sostieni con lo Spirito Santo il suo cammino per il mondo, per Cristo, nostro Signore. T: Amen.
Sacerdote: Ora, così come a casa apparecchiamo la tavola per il pasto, così ora prepariamo l’altare per celebrare insieme l’Eucaristica. Portiamo quindi il telo (tovaglia per l’altare), una candela, i fiori, il calice, la patena, il pane, il vino e l’acqua.
Alcuni adulti e alcuni bambini portano insieme all’altare il telo, la candela(e), i fiori, il calice (i) e la patena, il vino e l’acqua. Il telo viene aperto e viene posto sull’altare
I bambini sono invitati a riunirsi attorno all’altare e cantare/recitare insieme il Padre nostro.
Sacerdote: l’apostolo Paolo scrive nella lettera ai Colossesi: “E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori” (Col 3,15).
La pace nelle nostre famiglie è un dono di Dio. Allo stesso tempo siamo chiamati anche noi a costruire in maniera concreta questa pace. Oggi vogliamo allora scambiarci in maniera più consapevole il segno della pace.
S: La pace del Signore sia con tutti voi.
T: e con il tuo Spirito
S: scambiatevi un segno di pace e di riconciliazione
I foglietti con la preghiera (ritirabili gratuitamente presso l’Ufficio matrimonio e famiglia) possono essere distribuiti prima della celebrazione sui banchi per pregare insieme.
tu ami ogni persona.
Ti preghiamo di benedire
le nostre famiglie,
benedici i genitori e i figli, i nonni, i nipoti
e tutti quelli che ci stanno a cuore.
Benedici tutto ciò che è buono
nelle nostre famiglie.
Benedici anche quello
che ci pesa e ci fa soffrire.
Mettiamo tutto nelle tue mani.
Trasforma tu ogni cosa.
Benedici tutti noi nel nostro
cammino di vita,
sia sulle strade diritte
che su quelle scoscese,
sulle strade piane e su quelle in salita,
su quelle facili e su quelle sassose.
Stendi la tua mano su di noi,
e facci percepire la tua vicinanza
nelle nostre famiglie e quanto ci ami.
Amen.
Lettore: Dio è Amore. Dio però non vuole conservare questo amore per se stesso, ma proprio perché è amore vuole che ne partecipiamo. Così come l’amore di Dio non è per sé stesso, allo stesso modo anche noi siamo chiamati all’interno della famiglia a condividere il nostro amore con gli altri. Questo amore si potrà allora percepire anche nelle comunità, nella scuola, al lavoro, in parrocchia…
Come simbolo di questo filo conduttore vogliamo ora tagliare e condividere questo nastro e all’uscita ognuno se ne potrà portare via una parte. Ci ricorderà di portare a tutti l’amore di Dio.
Prima della Liturgia verranno preparati dei cestini con dei nastri (per gli adulti ci vogliono nastrini di ca. 22-25cm di lunghezza), in modo che ci sia un nastro per tutti. I bambini e i chierichetti si metteranno alle porte della chiesa per distribuire questi nastrini. Anche il nastro che unisce i manifesti può essere tagliato come segno simbolico e messo nei cestini.
Gruppo di lavoro “Liturgia”: Renate Jud Palla, Stefan Plattner, Christine Tomasini, Johanna Brunner