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Domenica di San Cristoforo 2025

Il 27 luglio: mobilità consapevole e solidarietà concreta

Domenica 27 luglio 2025 si celebra la Domenica di San Cristoforo. Anche quest’anno missio Bolzano-Bressanone e il Movimento cattolico degli uomini (KMB) promuovono una raccolta fondi a favore di veicoli destinati alle missioni. La missione ha bisogno di mobilità: solo grazie a mezzi di trasporto i missionari e le religiose possono raggiungere i villaggi più remoti e portare il Vangelo, cure sanitarie e opportunità educative.

L’Azione San Cristoforo 2025 ha come simbolo un grappolo d’uva. I portachiavi sono stati realizzati in Brasile da Fabio, un artista che lavora con materiali riciclati, insieme alla sua famiglia e ad alcune famiglie vicine. Il grappolo richiama le parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni: «Io sono la vite, voi i tralci» (Gv 15,5). Esso rappresenta il legame con Cristo, la fecondità, la comunione e la gioia di condividere – un invito a dare frutto e a condividere con chi ha meno.

Nel 2024, grazie all’Azione San Cristoforo, sono stati raccolti 311.121,85 euro. Con questa somma sono stati finanziati 15 autovetture, 9 motociclette, 3 ambulanze, 1 scuolabus, 1 camioncino e 2 veicoli a tre ruote per il trasporto, oltre a una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale in Uganda. In molte zone di missione questi mezzi rappresentano un vero filo vitale per le comunità locali.

Cari sacerdoti e parroci, gentilissimo decano,

ci avviamo verso l’estate e con essa arriva anche la Domenica di San Cristoforo. Essa ci invita a riflettere sul nostro comportamento alla guida, a ringraziare per ogni viaggio compiuto e a esprimere solidarietà verso i missionari del Sud del mondo.

Quest’anno, l’Ufficio missionario distribuisce portachiavi realizzati in Brasile dall’artista Fabio, amico della volontaria meranese Delia Boninsegna, che lavora con materiale riciclato. Nell’opuscolo allegato si trova la sua storia.

Cosa c’entra il portachiavi a forma di grappolo d’uva con San Cristoforo e con gli automobilisti? Apparentemente poco, ma Gesù ci offre una risposta:

«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.» (Gv 15,5)

Rimanere uniti a Cristo significa ricevere linfa vitale e portare frutto. L’uva è simbolo del lavoro, della cura e della dedizione dei viticoltori. Se condividiamo la gioia della vendemmia con chi ha meno, l’uva diventa vita per tutti.

Gesù dice anche:

«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.» (Gv 6,53)

Per Fabio e la sua famiglia, la produzione di 50.000 portachiavi ha significato reddito e dignità. Un gesto di solidarietà che ha coinvolto anche altre famiglie vicine.

La Domenica di San Cristoforo ci invita anche a pensare all’ambiente e all’uso consapevole dell’auto: vogliamo fare un giorno senza auto il 27 luglio (o un altro giorno)? Riusciamo a condividere la nostra mobilità con gratitudine? Abbiamo ringraziato Dio per i viaggi senza incidenti?

Vi invito a sensibilizzare i fedeli e a proporre una raccolta per i veicoli destinati ai territori di missione. I portachiavi possono essere ritirati gratuitamente presso l’Ufficio missionario. Vi prego di benedirli e distribuirli come simbolo di comunione con Cristo e del nostro impegno per i missionari che operano con coraggio nelle periferie del mondo.

 

Con riconoscenza e stima

Dott.ssa Irene Obexer Fortin
Direttrice di missio Bolzano-Bressanone
Bolzano, 12 maggio 2025

Portachiavi a forma di grappolo d’uva dal Brasile

I portachiavi a forma d’uva della campagna di S. Cristoforo di quest’anno sono stati realizzati dall’artista brasiliano Fabio, che vive nella stessa parrocchia della missionaria laica Delia Boninsegna di Merano, attiva in Brasile da oltre 50 anni. I due si sono conosciuti a Camacari e Fabio ha convinto Delia con le sue opere d’arte, spesso realizzate con materiali di recupero.

Su invito di Delia, Fabio ha accettato di realizzare 50.000 portachiavi a forma di grappolo d’uva. È stato aiutato dalla moglie Noemi e dai loro figli. Grazie a questa collaborazione, più famiglie del quartiere hanno potuto garantirsi il sostentamento per due anni.

Perché il grappolo d’uva?
Gesù dice:

«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.» (Gv 15,5)

Il grappolo d’uva è segno della nostra unione con Cristo e del nostro impegno per i missionari. I piccoli portachiavi rappresentano una testimonianza concreta di solidarietà artigianale: accompagnano, facilitano e migliorano con coraggio la vita delle persone nelle periferie del mondo.

Domenica di San Cristoforo 2025: Materiali e proposte